Plain Vanilla Swap
Cos’è il Plain Vanilla Swap?
Il Plain Vanilla Swap è la forma più semplice e diffusa di IRS (interest rate swap), cioè il contratto finanziario con cui due controparti si impegnano a scambiarsi dei flussi di cassa periodici per un determinato periodo. Nel plain vanilla swap, in particolare, una delle due controparti si impegna a pagare un interesse a tasso fisso (calcolato su un capitale “teorico” che non viene scambiato tra le parti) mentre l’altra controparte, sullo stesso capitale “teorico”, si impegna a pagare un tasso di interesse variabile.
Perché si chiama Plain Vanilla Swap?
La parola swap, “scambio”, richiama la natura del contratto, che prevede appunto uno scambio di due flussi di pagamento reciproci. Il termine “plain vanilla” fa invece riferimento al fatto che, come dicevamo, è la forma più semplice di IRS (nel mondo anglosassone il termine “plain vanilla”, cioè “semplice vaniglia”, è usato per indicare il gelato considerato il più semplice che ci sia).
A cosa serve il Plain Vanilla Swap?
Come per gli IRS in generale, ci possono essere due utilizzi del plain vanilla swap: per speculazione o per copertura.
Per speculazione, può essere usato per scommettere sul rialzo o ribasso dei tassi. Se per esempio penso che in futuro i tassi si alzeranno, stipulo un plain vanilla swap in cui pago un tasso fisso e ricevo un tasso variabile: se indovino la scommessa, otterrò dei guadagni perché io continuo a pagare lo stesso importo ma riceverò degli incassi via via più alti nel tempo. Viceversa, se voglio scommettere sul ribasso dei tassi stipulo un plain vanilla swap in cui pago un tasso variabile in cambio di un tasso fisso.
Per copertura, può essere utilizzato per controbilanciare altri incassi o pagamenti previsti per il futuro. Supponiamo, per esempio, che un’azienda abbia stipulato un mutuo a tasso variabile, ma vuole tutelarsi dall’eventualità di pagare interessi troppo alti in futuro, se i tassi di mercato si alzeranno. Per bilanciare questo rischio può stipulare un plain vanilla swap in cui paga un tasso di interesse fisso e riceve un pagamento basato su un tasso di interesse variabile: se i tassi effettivamente si alzeranno, il mutuo costerà di più, ma anche le entrate derivanti dal plain vanilla swap saranno più alte e si controbilanceranno. In altre parole, in questo modo l’azienda ha fissato già da ora il tasso da pagare in futuro (pari al tasso fisso che paga sul plain vanilla swap), indipendentemente da quello che succederà in futuro ai tassi.