Utile corrente

Cos'è l'utile corrente?

L'utile corrente è il risultato ottenuto da una società tenendo conto solo di costi e ricavi legati alla sua attività "tipica". Sul lato dei ricavi, per esempio, si considera il fatturato ottenuto vendendo i propri prodotti, mentre sul fronte delle spese si tiene conto dei costi per le materie prime, per il personale, per i macchinari, e così via.
In pratica, quindi, l'utile corrente è il risultato ottenuto a fine anno della società senza tener conto degli elementi straordinari, sia in positivo (ad esempio un introito legato alla vendita di un ramo dell'attività) sia in negativo (ad esempio i costi di ristrutturazione).

Come si calcola l'utile corrente?

Ci sono due modi di calcolare l'utile corrente. Il primo è quello di sommare (tenendo conto del segno) tutti i costi e i ricavi "tipici". Se per esempio una società vende i propri prodotti per 100 euro e nel contempo ha registrato costi di 20 euro per le materie prime, 25 euro per il personale e 15 euro per spese legate alla produzione (energia, spese amministrative, e così via...), il suo utile corrente sarà di 100-20-25-15 = 40 euro al lordo delle tasse (si può poi calcolare anche l'utile corrente al netto delle tasse).
Il secondo modo, che spesso risulta più veloce ed è per questo molto utilizzato, è quello di partire dall'utile netto (cioè quello che comprende tutti i costi e i ricavi dell'anno) e "depurarlo" delle componenti straordinarie. Se per esempio una società ha registrato un utile netto di 100 euro, ma all'interno di questo risultato sono conteggiati anche 15 euro di ricavi straordinari e 37 euro di costi straordinari, l'utile netto sarà di 100-15+37 = 122 euro.

L'utile corrente è più significativo dell'utile netto?

La risposta è... dipende. Dipende, in particolare, dallo scopo con cui stiamo analizzando i conti della società. Da un lato, è vero che l'utile netto è "sporcato" da elementi non ripetibili, ma è comunque questo risultato che andrà a aumentare (o diminuire, se negativo) il patrimonio della società, e non va quindi sottovalutato. Se per esempio una società è in forte perdita a causa di un incendio che ne ha danneggiato le strutture, è vero che l'anno successivo probabilmente andrà meglio, ma nel frattempo il patrimonio è stato intaccato, e se la perdita è ingente può essere addirittura necessario un aumento di capitale.
Dall'altro lato, l'utile corrente fotografa meglio dell'utile netto quanto la società è "brava" nel fare il proprio mestiere in modo redditizio, ed è in genere meno ballerino dell'utile netto. Per questi motivi, è proprio sull'utile corrente che si basano, spesso, le stime sul futuro e le valutazioni degli analisti e del mercato, influenzando così il prezzo dell'azione.