Pensione anticipata a 64? Perché il fondo è sempre più importante

Pensione anticipata
Pensione anticipata
Negli ultimi giorni si discute molto della possibilità di estendere l’accesso alla pensione anticipata a 64 anni anche a chi si trova nel sistema misto e di utilizzare il TFR per raggiungere i requisiti. È un tema destinato a restare centrale fino alla decisione finale sulla manovra, che, come di consueto arriverà a fine anno.
Se da un lato la possibilità di lasciare il lavoro a 64 anni rappresenta un’opzione importante in termini di libertà personale e di gestione della propria vita, dall’altro non è detto che sia sempre la scelta migliore rispetto alla pensione di vecchiaia. Bisogna ricordare infatti che, come accade in tutte le forme di pensione anticipata, l’assegno sarà più basso. Non si tratta di una penalizzazione, ma della conseguenza diretta delle regole di calcolo del sistema.
La pensione deriva dal totale dei contributi versati, che si rivalutano nel tempo, e dal coefficiente di trasformazione, un parametro che dipende dall’età in cui si va in pensione. Quanto più si anticipa l’uscita, tanto più basso sarà il coefficiente, perché lo Stato dovrà pagare la pensione per un periodo più lungo. Andare a 64 anni anziché a 67 significa ricevere l’assegno per tre anni in più, ma comporta anche tre anni in meno di contributi e di rivalutazione. Per questo motivo la pensione risulterà più leggera, indipendentemente dal fatto che si scelga di andare a 64, 65, 66 o 67 anni.
A parità di condizioni, decidere di anticipare a 64 anni resta comunque una possibilità concreta. È bene però sapere che il valore dell’assegno sarà inferiore rispetto a quello che si avrebbe attendendo la vecchiaia. Se poi l’evoluzione della manovra dovesse portare a una revisione generale degli importi, la riduzione potrebbe essere ancora più significativa sia per chi anticipa sia per chi resta fino al termine naturale.
Non per questo si può definire una scelta sbagliata. Si tratta di una decisione personale, che ciascuno deve prendere valutando la propria situazione, i propri obiettivi e il modo in cui desidera vivere gli anni successivi. Chi sceglie di sfruttare l’opportunità della pensione anticipata deve semplicemente essere consapevole che riceverà un assegno più basso, e questa consapevolezza rende ancora più importante una pianificazione attenta.
In questo senso la previdenza complementare gioca un ruolo decisivo. Aderire a un fondo pensione significa costruirsi un capitale che si affianca alla pensione pubblica e che consente di attutire il calo dell’assegno. Inoltre permette di utilizzare quanto accumulato per soddisfare i requisiti della pensione anticipata, offrendo così maggiori opportunità di accedervi. In questo modo chi decide di uscire a 64 anni può contare non solo sulla pensione pubblica, ma anche su una risorsa aggiuntiva capace di garantire un reddito complessivo più adeguato.
In definitiva, la pensione anticipata a 64 anni è una possibilità reale e significativa, ma non priva di conseguenze. È una scelta che va ponderata con attenzione, affrontata con consapevolezza e sostenuta da una corretta pianificazione finanziaria, così da trasformarla da semplice occasione in una decisione di vita sostenibile e serena.
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