Quando i mercati oscillano con forza, la tentazione di “mettersi al riparo” diventa fortissima. La paura di perdere ciò che si è accumulato può spingere molti risparmiatori a interrompere i versamenti nei fondi pensione o addirittura a riscattare le somme già accantonate. È una reazione comprensibile, ma che la finanza comportamentale definisce come uno dei più tipici errori emotivi.
Le emozioni, infatti, giocano un ruolo fondamentale nelle scelte di investimento. La cosiddetta “avversione alle perdite” ci porta a percepire una perdita come più dolorosa di un guadagno equivalente. Così, quando vediamo il valore del nostro fondo pensione calare nel breve periodo, rischiamo di dimenticare che si tratta di un investimento di lungo termine, e che le fasi di volatilità fanno parte del normale ciclo di mercato.
Storicamente, chi ha mantenuto la rotta senza lasciarsi guidare dalla paura ha ottenuto rendimenti migliori rispetto a chi è uscito nei momenti di tensione per poi rientrare tardi, quando i mercati erano già risaliti. Interrompere i versamenti, inoltre, significa perdere l’occasione di acquistare quote a prezzi più bassi, vanificando l’effetto positivo dell’accumulo costante.
Il fondo pensione, per sua natura, è uno strumento pensato per accompagnare il risparmio lungo decenni. Guardare al breve termine rischia di tradire la sua logica e i suoi vantaggi. Per questo è importante ricordare che la disciplina e la costanza nei versamenti sono alleati preziosi: riducono l’impatto delle oscillazioni e aumentano la probabilità di raggiungere un capitale adeguato al momento del pensionamento.
In altre parole, quando i mercati ballano, la mossa più razionale è spesso quella di rimanere fedeli alla strategia di lungo e continuare a versare. Perché nei fondi pensione non è la paura a costruire il futuro, ma la pazienza e la costanza.