Tfr in automatico nel fondo pensione?

Tfr, fondi pensione e silenzio-assenso
Tfr, fondi pensione e silenzio-assenso
In base a quanto si legge, il Governo starebbe studiando un provvedimento che renda automatica la destinazione del TFR alla previdenza complementare per i neo-assunti. Non sarebbe comunque un obbligo: al lavoratore sarebbe lasciato un semestre per esprimere l’eventuale scelta contraria. Si tratta di un meccanismo pensato per aumentare le adesioni alla previdenza integrativa, dato che le pensioni pubbliche saranno basse e spesso inadeguate per i giovani che sono anche penalizzati da carriere discontinue, buchi contributivi, precarietà… tutte cose che riducono i contributi versati e dunque rendono ancora più bassa la pensione.
A molti questo può sembrare una costrizione, un modo, surrettizio, per forzare l’adesione ai fondi pensione. Eppure, questo principio dell’adesione automatica basato sul silenzio assenso è una soluzione che deriva dalla finanza comportamentale. Una soluzione che è stata testata, studiata e verificata, mostrando ottimi risultati.
Risparmiare oggi per il domani: un consiglio che tutti conosciamo, ma che pochi riescono a seguire. La maggior parte delle persone preferisce spendere subito piuttosto che mettere da parte per il futuro. È la natura umana: il presente pesa più del domani per diversi motivi, o bias, comportamentali, che negli anni sono stati approfonditi (puoi per esempio approfondire il concetto di sconto iperbolico).
Iniziare a risparmiare, per mille ragioni diverse, è difficile. Si continua a rimandare… e la procrastinazione ha la meglio. Una delle intuizioni più brillanti della finanza comportamentale – e che gli studi, basati sui dati reali, hanno dimostrato essere stata vincente - nasce con la volontà di sfruttare la potenza della procrastinazione: se non posso batterla, la uso a mio vantaggio. Nasce così il principio dell’adesione automatica ai fondi pensione: al momento dell’assunzione, i lavoratori vengono iscritti automaticamente a un fondo pensione. Nessuno è costretto a restare, ma per uscirne serve una scelta consapevole. E qui scatta il meccanismo: di fronte a dubbi e incertezze, molti rinviano la decisione. Risultato? Restano dentro e iniziano a risparmiare, iniziando così quel processo virtuoso, ma soprattutto necessario, di investimento per il proprio futuro pensionistico. Quando fu introdotto questo principio negli Stati Uniti, gli studi e le ricerche hanno dimostrato che con il tempo, osservando i soldi che si accumulavano e i rendimenti che aumentavano, la maggior parte dei lavoratori finiva per convincersi che fosse stata la scelta giusta. In altri termini, questo principio dell’adesione automatica, lasciando la possibilità di rifiutare al lavoratore con esplicita dichiarazione, è risultato un successo, anche in termini di soddisfazione delle persone.
Inoltre, lasciando la possibilità agli aderenti di negare la propria adesione, non c’è alcuna costrizione: il diritto alla libera scelta è salvaguardato. È un principio che comunque è già presente nel nostro sistema dei fondi pensione chiusi: chi viene assunto in un’azienda, ogni volta che questo avviene, non per la prima occupazione, entro sei mesi si deve dichiarare la destinazione del proprio Tfr, altrimenti va in automatico nel fondo di categoria.
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