Le sorti delle nostre future pensioni sono legate a doppio filo con quelle della nostra economia. Non troppo tempo fa ti avevamo mostrato le prospettive previdenziali per il nostro Paese, con le previsioni su quanto peserà la spesa pensionistica sul nostro Pil e come potranno evolvere i trattamenti pensionistici. In generale, la spesa pensionistica in Italia è una delle voci maggiori per quanto riguarda i nostri conti pubblici e l'invecchiamento della popolazione porterà a pensioni che non potranno che essere magre, e già tutte le stime che ognuno di noi può fare indicano un tasso di sostituzione, cioè il rapporto tra l'ultimo stipendio percepito prima di andare in pensione e l'ammontare dell'assegno pensionistico, basso. Quanto abbiamo detto è una fotografia con un determinato tipo di crescita del Pil italiano. Il problema è che se e qualora il Pil italiano dovesse crescere meno, la situazione sarebbe peggiore. Perché?
Perché i contributi che vengono versati per avere la pensione pubblica sono rivalutati alla media quinquennale del Pil nominale italiano (questo vale per chi è nel sistema contributivo e per la parte di contributivo per chi è nel misto). Quanto più l'Italia sarà in grado di realizzare una crescita sostenuta e robusta, tanto più i nostri contributi si rivaluteranno, e quindi la pensione pubblica sarà più alta. Purtroppo, vale anche l'opposto. Tenendo conto che l'Italia negli ultimi decenni, tranne in casi sporadici, ha realizzato l'ormai famigerato tasso di crescita “dello zero virgola”, e tenendo conto anche degli eventi che hanno colpito negli ultimi anni il mondo, il quadro diventa molto pericoloso per la sorte dei nostri contributi.
A prescindere dalla crescita italiana, in generale, tutto quello che riguarda il futuro è, per definizione, incerto e per questo bisogna ricordarsi, come regola generale, che in una situazione di incertezza è corretto crearsi una sorta di paracadute, per ammortizzare gli eventi imprevedibili. Questo è il motivo fondamentale per cui bisognerebbe risparmiare per la pensione, a prescindere. A questa regola generale si aggiunge poi la situazione italiana. L'incapacità che spesso l'Italia ha mostrato di realizzare dei tassi di crescita robusti, rendono ancora più necessario pensare alla previdenza complementare.