Questo sito usa i cookies solo per facilitarne il suo utilizzo aiutandoci a capire un po' meglio come lo utilizzi, migliorando di conseguenza la qualità della navigazione tua e degli altri. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Ok

Prezzi e tariffe

Italo vs Trenitalia: la concorrenza viaggia sui binari

04 ago 2012
Risparmi concreti per i consumatori

È l’inizio della fine del monopolio Trenitalia: monitorati i primi benefici per la concorrenza e risparmi concreti per i viaggiatori dopo l’ingresso sulla scena ferrata di Ntv, società di Luca Cordero di Montezemolo. L’inchiesta su www.altroconsumo.it.

 
Alla prova dell’occhio vigile di Altroconsumo l'offerta dei due operatori tra giugno e luglio appena trascorsi. Ed eccoli, gli effetti della corsa a due sul binario Milano – Roma: i primi ribassi forzati dei Frecciarossa, per tener testa alle promozioni offerte da Italo. A tutto vantaggio dei consumatori.

 
L’indagine: monitorate tutte le offerte disponibili nel periodo dal 9 giugno al 5 agosto 2012 sulla tratta Milano (Porta Garibaldi) -Roma (Tiburtina); in totale 6.875 biglietti, di cui 5.421 Frecciarossa e 1.454 Italo. A confronto la tariffa minima acquistabile per scoprire quale compagnia conviene di più. Le prove sui siti delle due compagnie sono state fatte il 7-8 giugno e il 6 luglio.
I risultati, in soldoni: all'inizio di giugno viaggiare con Italo costava in media 16 euro in meno del diretto concorrente. Ai primi di luglio Trenitalia ha modificato le proprie tariffe verso il basso, rimanendo sempre più cara dell’offerta di Italo di circa 8 euro.

 
Il treno della completa apertura del mercato sui binari italiani non è ancora arrivato in stazione. Di fatto sono ancora saldi i presupposti che hanno garantito il monopolio ferroviario in Italia. Il caso Arenaways, società ostacolata sino al fallimento e la cui vicenda attende giudizio presso l’AGCM in questi giorni lo dimostra.

 
Oltre all’ovvietà del permettere e non ostacolare l’apertura del mercato ad altri gestori bisogna risolvere l'anomalia italiana del conflitto di interessi esistente: oggi RFI, la rete che gestisce l'intera struttura ferroviaria italiana, fa parte dello stesso gruppo di Trenitalia.
Infrastrutture, stazioni, tutto in capo a uno dei soggetti sul mercato, in vantaggio enorme sugli altri.
Paolo Martinello, presidente Altroconsumo: “Se l’Autorità garante dei trasporti non languisse in Parlamento e se Monti volesse concretamente scardinare i privilegi ereditati dai soggetti forti sul mercato, la divisione tra RFI, società che gestisce la rete ferroviaria e Trenitalia, fornitore del servizio di trasporto, non sarebbe più su un binario morto”.