Questo sito usa i cookies solo per facilitarne il suo utilizzo aiutandoci a capire un po' meglio come lo utilizzi, migliorando di conseguenza la qualità della navigazione tua e degli altri. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Ok

Finanza

Crisi, cresce il divario tra poveri e ricchi

05 feb 2013

Scegliere per risparmiare.

La crisi economica non ha gli stessi effetti su tutti, ma penalizza i più deboli. Diminuiscono le entrate di chi ha già meno; al Sud il calo dei redditi sfiora l'otto per cento. Emerge analizzando le cifre (base: dati 2012  Banca d’Italia) da diversi punti di vista, per reddito familiare, per professione, per zona geografica.

La differenza tra i redditi più alti e quelli più bassi non è nuova, ma è una tendenza che persiste: i più recenti dati Istat (gennaio 2013) mostrano un ulteriore peggioramento dei redditi delle famiglie, un crollo che oggi è arrivato al 10% da quando si è scatenata la crisi. Se i criteri di distribuzione del reddito non sono cambiati (e non c’è nulla che possa far pensare che lo siano), ciò comporta che la differenza tra redditi più alti e più bassi si sia ulteriormente allargata.

Del resto, l’Istat attesta che nel 2011 le famiglie a rischio di povertà o di esclusione sociale sono arrivate al 28% del totale, con un aumento di quasi il 4% nel giro di un solo anno. Peggio: le famiglie in stato di deprivazione economica grave sono quasi raddoppiate tra il 2010 e il 2011, oltrepassando l’11%. Sono dati duri da digerire, dei quali chi ha a cuore l’interesse del Paese - e soprattutto il suo futuro - dovrebbe tenere conto.

Risparmiare nelle spese di tutti i giorni, dalle bollette ai farmaci, dall'assicurazione al supermercato è un obbligo.

Altroconsumo è al fianco dei consumatori con i calcolatori interattivi sul proprio sito www.altroconsumo.it.