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Manifesto per una sharing economy sostenibile e rispettosa dei diritti dei consumatori
01 lug 2015Esiste un diritto ad innovare e deve essere promosso e garantito ai cittadini dalle istituzioni e dallo Stato.
E' il passaggio che sintetizza il senso e la lettera del Manifesto per una sharing economy sostenibile e rispettosa dei diritti dei consumatori, presentato oggi a Roma all'evento che ha raccolto insieme a discutere i diversi soggetti del nuovo mercato in divenire, da Uber a BlaBlacar a Gnammo.
Altroconsumo ha condiviso il testo del documento al termine dell'incontro in una sede simbolica quale l'Aula dei Gruppi Parlamentari in Montecitorio. Presenti esponenti delle forze politiche e delle istituzioni: l'on. Sergio Boccadutri, l'on. Antonio Palmieri e Giovanni Calabrò, Direttore Generale DG Tutela del Consumatore - AGCM; attori del dibattito e fautori dell'innovazione: l'Italian Digital Champion Riccardo Luna, l'Avvocato Guido Scorza che studia le evoluzioni normative possibili e Claudio Cerasa direttore de Il Foglio.
Solo con il dialogo i decisori e gli attori del nuovo mercato, insieme agli utenti possono costruire il nuovo contesto culturale prima ancora che normativo e tecnico, dove le innovazioni nei servizi siamo benvenute e sostenute invece che osteggiate o affrontate in modo radicale come i fatti di Parigi ci hanno mostrato in questi giorni.
Il Manifesto si articola in nove punti e chiude chiamando a firmare tutti i player del nuovo mercato che vogliono creare un quadro di regole in cui muoversi, non evaderle:
I soggetti firmatari del presente Manifesto, riconoscendosi nei principi che precedono, convinti della necessità di gettare le fondamenta per lo sviluppo di una economia della condivisione sostenibile e rispettosa dei diritti dei consumatori, si impegnano ad adottare uno o più strumenti di autoregolamentazione che garantiscano, nei diversi settori di mercato nei quali operano, regole chiare circa i diritti di utenti e consumatori nella duplice veste di fornitori e fruitori di beni e servizi anche attraverso la collaborazione tra consumatori e piattaforme per l'eliminazione di eventuali pratiche commerciali scorrette e clausole vessatorie, la risoluzione alternativa delle controversie (ADR) e la responsabilizzazione dei gestori delle piattaforme nei confronti degli utenti.