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Class action

Multe in ritardo, 12mila richieste, petizione online. Parte la class action contro Comune Milano

30 set 2015

Le sei richieste nell'atto di citazione al giudice.

Da ottobre 2014 a oggi oltre 12mila automobilisti hanno contattato Altroconsumo, sentendo i giuristi, scaricando il modulo di contestazione online. Segnalano multe notificate dopo 90 giorni dalla data dell’infrazione. Che sono illegittime. La diffida di Altroconsumo al Comune di Milano a interrompere immediatamente l'invio di verbali fuori tempo massimo è caduta nel nulla. Da febbraio a oggi nessun intervento.

Dunque Altroconsumo deposita oggi l’atto di notifica della class action contro il Comune di Milano, una delle prime in Italia contro la pubblica amministrazione.

 

Da una parte Altroconsumo agisce via class action, dall’altra ciascun consumatore può intervenire aderendo alla petizione su www.altroconsumo.it e contattando la consulenza degli esperti giuristi di Altroconsumo sul tema.

 

A differenza della class action prevista dal Codice del Consumo, la class action pubblica non può essere intentata per promuovere il risarcimento danni ma è finalizzata a correggere il comportamento illegittimo. Il giudice è chiamato a pronunciarsi; se la violazione, l’omissione o l’inadempimento da parte della pubblica amministrazione fossero accertati, la PA dovrà rimediare e rivedere il proprio operato in un tempo congruo.

L'interpretazione errata della norma, indicata dal Comune, deve essere eliminata; è necessario modificare il testo contenuto nei verbali di accertamento. I 90 giorni previsti per la contestazione del verbale devono partire dalla data di infrazione e non da quella di visione dei fotogrammi da parte degli agenti di Polizia. In caso di verbali illegittimi, inoltre, deve essere annullata la riscossione coattiva e la richiesta di pagamento tramite Equitalia.

 

Queste le richieste formali di Altroconsumo attraverso l’atto di citazione della class action:

  1. immediata cessazione della notifica di verbali di accertamento di sanzioni amministrative oltre i 90 giorni dall’infrazione, perché tale notifica costringe il cittadino a dover presentare ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace, nonostante la Polizia locale e il Comune siano pienamente a conoscenza del superamento del termine;


  1. annullamento in autotutela di tutti i verbali di accertamento di infrazione del Codice della  strada notificati oltre i 90 giorni dall’infrazione;


  1. immediata modifica del testo contenuto nei verbali di accertamento, con la precisa indicazione che il termine di 90 giorni decorre dalla data dell’infrazione e non da quella di visione dei fotogrammi da parte degli Agenti;


  1. attuazione di una procedura per la restituzione delle somme incassate illegittimamente a fronte di verbali notificati tardivamente in violazione dell’art. 201, Cod. strada;


  1. annullamento e/o immediata sospensiva, in ogni caso, di qualsivoglia procedura esecutiva e/o di riscossione coattiva basata su verbali illegittimi notificati tardivamente, con l’impegno di non domandare, anche tramite Equitalia, le somme non versate;


  1. annullamento e/o l’immediata sospensione delle procedure di emissione dei verbali di cui all’art. 126-bis, Cod. strada, per non aver i presunti trasgressori comunicato i dati del soggetto che si trovava alla guida.