Questo sito usa i cookies solo per facilitarne il suo utilizzo aiutandoci a capire un po' meglio come lo utilizzi, migliorando di conseguenza la qualità della navigazione tua e degli altri. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie. Ok

Hi Tech

Recensioni abusive, azioni penali e segnalazione Antitrust per chiedere oscuramento siti

20 ott 2022

Le denunce sono state presentate a quattro procure contro siti e gruppi social che offrono servizi di boosting, cioè rimborsi in cambio di recensioni positive. Inviata anche una segnalazione ad Antitrust per far emergere un ampio fenomeno, che danneggia i consumatori e il mercato. L’Organizzazione accoglie positivamente l’iniziativa di Amazon, annunciata oggi e invita le piattaforme a proseguire un impegno comune nell’interesse dei consumatori.

“Come Altroconsumo, da tempo denunciamo la crescita delle recensioni abusive, quelle cioè promosse da soggetti che promettono un vantaggio economico in cambio di giudizi positivi, ingannando i consumatori in buona fede. Non possiamo quindi che apprezzare l’iniziativa annunciata oggi da Amazon con l’avvio nel nostro Paese dell’azione penale contro uno dei principali broker di recensioni false. – ha dichiarato Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo, che prosegue – “Già nel 2019, con una nostra indagine, svolta a livello europeo, avevamo messo in luce il tema chiamando in causa varie piattaforme affinchè contrastassero questi illeciti. Il nostro impegno a tutela dei consumatori non si è mai arrestato in questi anni e, anzi, abbiamo deciso di rilanciarlo con quattro esposti depositati presso le procure di Bologna, Ivrea, Milano e Roma nei confronti dei responsabili di siti internet e gruppi che offrono servizi di boosting, cioè lo scambio di rimborsi in cambio di recensioni positive. Inoltre, per far emergere il fenomeno nella sua interezza, abbiamo inviato una segnalazione ad AGCM chiedendo di fare luce sulla possibile pratica commerciale scorretta sottostante a questa compravendita di recensioni false da parte di professionisti su alcuni siti web, sui social network e su canali Telegram.

Auspichiamo che, a partire da queste iniziative indipendenti, Organizzazioni di consumatori e piattaforme possano proseguire l'impegno comune per arginare un fenomeno che danneggia tutti.”

Con la sua azione, Altroconsumo contesta penalmente i reati di turbata libertà dell’industria e del commercio e truffa aggravata. A
ll’Autorità antitrust, l’Organizzazione chiede di aprire un’istruttoria per accertare i fatti e garantire la cessazione di tali pratiche lesive. Propone, in ogni caso, di imporre la chiusura dei gruppi social e l’oscuramento e dei siti web ritenuti colpevoli degli abusi.