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La tua banca scricchiola?

Data di pubblicazione  04 ottobre 2013
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Per valutare se la tua banca naviga in cattive acque puoi usare il Total capital ratio, un indice di solidità molto importante.

L’attività principale di una banca è raccogliere denaro per poi reimpiegarlo prestandolo a quelli che diventeranno i suoi creditori. Più denaro raccoglie e più che la banca può permettersi creditori “cattivi”. Questa possibilità è sintetizzata dal Total capital ratio, il rapporto tra il patrimonio di vigilanza della banca e i crediti che l’istituto ha concesso ai clienti, ponderati per il loro rischio. Questo dato serve per vedere se la banca ha un patrimonio sufficiente per restituire i soldi ai clienti, tenendo conto dei crediti che ha concesso in passato e che potrebbero non essere ripagati. È un dato presente nel bilancio di ogni banca, in percentuale, e dice chiaramente quanto è solida. Esistono dei valori minimi, definiti dai principi di Basilea. Oggi il Total capital ratio, secondo questi principi deve essere almeno l’8%. L’obiettivo è quello, però, di rendere le banche sempre più sicure e entro il 2019 dovrà salire al 10,5%. Più alto è questo valore, però, e più la banca è solida. Nella tabella “Banche e conti deposito, quanto sono solide?” trovi riassunti i valori del Total capital ratio di diverse banche di cui ti consigliamo i conti di deposito. Più alti sono e più solida è la banca.

 
Banche e conti deposito: quanto sono solide?
Banca Total capital ratio (al 31/12/2012)
Bcc Fornacette 18%
Dolomiti direkt 12,11%
Mediocredito del Friuli 10,66%
Creval 11,49%
IBL Banca 10,17%
Banca Ifis 12,72%
Santander C. (dati al 31/12/2010) 12,96%
Mediobanca (Che Banca!) 14,16%
Banca Etruria 10,2%
Banca delle Marche 8,52%

 

OPERAZIONE TRASPARENZA IN VATICANO

Lo Ior, la banca del Vaticano, ha pubblicato per la prima volta il suo bilancio 2012: Il suo capital ratio è al 15,4%, ma non è paragonabile con gli altri che trovate in tabella perché nel calcolare l’indice le attività in cui investe la banca non sono state ponderate per il rischio. Si tratta comunque di un buon livello di capitalizzazione, grazie anche al buon livello degli utili 2012 “gonfiati” dal ribasso dei tassi (la banca investe soprattutto in bond). Ma con il rialzo dei tassi quest’anno, i conti 2013 potrebbero non essere altrettanto positivi.