Sistema di indennizzo degli investitori. Binck dichiara di aderire al Sistema di Compensazione e Garanzia degli investimenti dei Paesi Bassi. Questo sistema tutela gli investitori fino a 20.000 euro; ma niente paura, questo non mette a rischio la “copertura” fino a 100.000 euro dei capitali depositati sul loro conto! Binck Bank aderisce infatti anche al Fondo interbancario di tutela dei depositi olandese, che funziona esattamente come quello italiano. I 20.000 euro del Sistema di Compensazione e Garanzia riguardano i crediti derivanti da operazioni di trading non recuperabili a causa del fallimento della controparte. Insomma è una garanzia in più, che nulla toglie alla garanzia delle somme “liquide” depositate.
Deposito degli strumenti finanziari in conti omnibus. Per eseguire le operazioni di compravendita su mercati esteri, Binck si può “appoggiare” a una banca depositaria, cioè a un intermediario del Paese estero su cui si vuole fare trading. Il conto omnibus serve a Binck per semplificare i rapporti con la banca depositaria: Binck opera cioè a proprio nome, tenendo un unico “deposito titoli” con la banca depositaria. Se ad esempio il cliente A vuole acquistare 100 azioni Intel e il cliente B ne vuole acquistare altre 50, Binck aggrega gli ordini acquistando a proprio nome 150 azioni. Poi, all’interno della propria contabilità, registrerà che 100 azioni sono di proprietà del primo cliente, e 50 del secondo. Il rischio, teoricamente, sta nel fatto che Binck possa “mischiare” nella propria contabilità i titoli acquistati per conto proprio con quelli acquistati per conto del cliente: in caso di fallimento di Binck, il cliente non riuscirebbe a recuperare i propri titoli. Il rischio, insomma, c’è, ma non è molto: per legge le banche devono tenere separati i titoli propri da quelli dei clienti. E comunque, quella del conto omnibus è una prassi comune un po’ a tutte le banche, non solo a Binck.
Prestito titoli. Con questa clausola, la banca può prelevare azioni e bond dal tuo portafoglio e prestarli a un altro soggetto. È una pratica che, in generale, non ci piace molto. Durante il prestito, infatti, la proprietà dei titoli passa al soggetto a cui li hai prestati: se questo fallisce, sarà un problema riaverli indietro. Ma nel caso di Binck, si tratta di un rischio davvero limitato: prima di tutto perché, da contratto, sarà la stessa Binck la controparte del prestito, e in secondo luogo perché la durata del prestito è giornaliera, puoi cioè richiedere in ogni momento la restituzione dei tuoi titoli per poterli vendere. Il rischio si limita quindi all’eventualità che Binck – la cui affidabilità non è in discussione – fallisca, e che lo faccia prima che tu abbia il tempo di chiedere la restituzione dei tuoi titoli. In ogni caso, se non vuoi proprio correre questo rischio, puoi chiedere di non attivare il prestito titoli sul tuo conto; dovrai però accollarti l’imposta di bollo sul conto corrente e sul conto titoli, il che riduce molto la convenienza delle tariffe di Binck rispetto ai concorrenti.