E se la mia banca è bocciata?
Data di pubblicazione 23 ottobre 2014
Tempo di lettura: ##TIME## minuti
La tua banca non ha passato l’esame della Banca centrale europea sulla solidità dei conti? Ecco che fare.
SEI AZIONISTA? VENDI IL PRIMA POSSIBILE
Se la tua banca è bocciata, è più che probabile che lunedì mattina le sue azioni subiscano un brusco calo in Borsa. Certo la bocciatura non significa che la tua banca sta per fallire, ma è comunque un segnale d’allarme: vuol dire che la banca non ha abbastanza capitale per controbilanciare i rischi assunti concedendo prestiti. Dovrà quindi varare un nuovo aumento di capitale per rafforzare il proprio patrimonio, e dovrà farlo a prezzi di saldo (praticamente tutte le banche hanno già battuto cassa tra il 2013 e il 2014, perciò saranno necessari forti sconti sul prezzo per convincere gli investitori a investire altri soldi nella società).
Di quanto sarà il calo? Dipende in particolare da due elementi: se la bocciatura arriva o no a sorpresa (per Mps e Carige, ad esempio, la bocciatura è ormai data quasi per certa ed è già in buona parte compresa nei prezzi) e a quanto ammonta il capitale necessario per riequilibrare mezzi propri e rischi (più il capitale necessario è alto, più forte sarà lo scossone in Borsa).
In ogni caso, meglio vendere subito lunedì mattina, prima che i prezzi crollino troppo: ci sarà poi tempo per valutare se riacquistare a prezzi più bassi o stare alla larga.
SEI OBBLIGAZIONISTA? ASPETTATI TURBOLENZE
Anche le obbligazioni emesse dalla banca pagheranno le conseguenze delle notizie negative: il maggior rischio si riflette in rendimenti più elevati, e quindi in un calo dei prezzi per chi, i bond, li ha già in portafoglio.
È il caso di correre a venderli? In teoria, se segui i nostri consigli, dovresti averli venduti già da tempo (i bond bancari sono diventati più rischiosi in vista dell’introduzione della nuova normativa europea). Se, ciò nonostante, li hai ancora in portafoglio, lunedì non sarà il momento giusto per disfartene: rischi di venderli proprio nel momento in cui il prezzo è più basso. Mantieni il sangue freddo e aspetta un rimbalzo dei prezzi (o, al limite, il rimborso, se la scadenza non è troppo lontana).
SEI CORRENTISTA? STAI TRANQUILLO… MA COMINCIA A GUARDARTI ATTORNO
Se hai un conto corrente o un conto deposito presso la banca bocciata, rischi qualcosa? In teoria, no: la bocciatura, e l’eventuale aumento di capitale, non avranno effetti diretti sul tuo conto. Non è quindi il caso di correre a chiudere tutto, specialmente se hai aperto un conto deposito vincolato che ti obbliga a rinunciare agli interessi in caso di chiusura anticipata.
Valuta, però, la possibilità di passare a un’altra banca: come ti dicevamo la bocciatura non è affatto sinonimo di fallimento, ma non vediamo motivi di rimanere legati a una banca “traballante”. Scegliendo il conto corrente più adatto alle tue esigenze, puoi stare più sicuro e allo stesso tempo risparmiare.
In ogni caso, mentre valuti le alternative sul mercato, non dimenticare le regole di prudenza che già da tempo ti consigliamo per qualunque banca, fosse anche la più solida. Non superare la soglia dei 100.000 euro garantita dal fondo interbancario di tutela dei depositi. Se il saldo del tuo conto è più alto, trasferisci subito la parte eccedente in un’altra banca (non aprire un secondo conto presso la stessa banca, la garanzia è per depositante).
HAI UN CONTO TITOLI? NESSUNO PUO' TOCCARTELO
Oltre al conto corrente, hai anche un conto titoli su cui hai depositato azioni e obbligazioni diverse da quelle della tua banca, oppure fondi? Su questo fronte, la bocciatura al test non ha praticamente conseguenze: questi titoli sono di tua proprietà, non della banca, e non potranno in alcun modo essere utilizzati per ripagare i suoi debiti.
Il fatto di avere un conto titoli può tuttavia rallentare la procedura di chiusura del conto, nel caso decidessi di cambiare banca. Tienine perciò conto se decidi di muoverti in questa direzione.
HAI UN MUTUO? NON CAMBIA NULLA
Se hai già aperto un mutuo presso la banca bocciata, le condizioni del tuo prestito sono già state fissate, e non cambieranno fino alla scadenza. Anche per i mutui a tasso variabile, gli interessi dipendono in genere da parametri “esterni” alla banca (il tasso euribor, il tasso ufficiale della Bce…): non conosci quanto pagherai nei prossimi anni, ma sarà lo stesso importo che avresti pagato nel caso la tua banca avesse passato il test.
Se invece il mutuo non l’hai ancora aperto, ti consigliamo di valutare anche altre alternative: la banca, d’ora in poi, dovrà pagare di più per raccogliere denaro (per via del maggior rischio) e di conseguenza si farà anche pagare di più per concedere prestiti, in modo da mantenere un margine di guadagno. È più che probabile, quindi, che tu possa trovare condizioni migliori in altre banche: non aver fretta e guardati bene intorno.