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Speciale bail-in, dal numero di stelle all'azione

Data di pubblicazione  01 febbraio 2016
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Da alcune settimane ti stiamo parlando della nostra analisi sulla solidità delle banche, che stiamo man mano ampliando per te con nuovi istituti passati al setaccio. Solidità che abbiamo espresso con un rating, da uno a cinque stelle: più stelle ha la tua banca, meglio è. Ecco cosa fare una volta che hai visto qual è il giudizio sulla tua banca. Se la tua banca ha una sola stella, devi prestare particolarmente attenzione anche al punteggio in cifre che lo accompagna. Se è inferiore a 100, significa che la banca non rispetta i “paletti” minimi che abbiamo utilizzato nella nostra analisi (Cet1 almeno del 7%, Total capital ratio almeno del 10,5%), che sono gli stessi requisiti minimi richiesti dalla Bce. In questo caso, vendi i suoi bond e cambia anche banca: è vero che molte di queste banche hanno già avviato degli aumenti di capitale e la situazione è in miglioramento, ma la prudenza non è mai troppa. Tanto più che spesso, cambiando banca, puoi anche ottenere condizioni migliori: per trovare la banca più conveniente per te, parti da qui e da qui.
Se la tua banca ha una sola stella, ma un punteggio superiore a 100, vuol dire che rispetta i parametri minimi, seppur a fatica: non c’è bisogno di cambiare banca, specialmente se dal punto di vista economico ti offre buone condizioni, ma stai all’erta. Come? Primo, evita di “legarti le mani” a lungo: per esempio scegli solo conti deposito liberi o al più vincolati per pochi mesi, evita le obbligazioni, il prestito titoli, i pronti contro termine con sottostante titoli della banca. Secondo, tieni d’occhio le notizie, e chiedi con frequenza alla tua banca (anche una volta ogni tre mesi) di aggiornarti sugli indicatori di solidità che ormai hai imparato a conoscere, il Cet1 e il Total capital ratio. Anche noi, naturalmente, monitoreremo la situazione e ti terremo informato. Insomma, non fare armi e bagagli… ma tieni la valigia a portata di mano. Se la tua banca ha due stelle, comunque non abbassare troppo la guardia: evita vincoli troppo lunghi, ad esempio oltre i due anni, e monitora almeno un paio di volte l’anno lo “stato di salute” dei suoi indicatori di solidità. Da tre stelle in su, puoi stare tranquillo, ma ricorda che ogni volta che saranno pubblicati nuovi dati di bilancio il giudizio potrebbe cambiare. Anche per queste banche rispetta i principi “base” di prudenza, non superare i 100.000 euro per depositante sui tuoi conti correnti e conti deposito. E i bond? Tutti i bond emessi da banche sono da vendere; puoi acquistare solo i pochi, selezionatissimi, che trovi a pagina 11 della nostra rivista cartacea. Se l’emittente ha quattro o cinque stelle, però, puoi fare una piccola eccezione: puoi mantenere i suoi bond che hai in portafoglio, se la scadenza sia vicina (non oltre i due anni) e se il rendimento, da qui a scadenza, sia superiore a quello che puoi ottenere con altri investimenti.