Nella tabella che trovi nella pagina qui a fianco, puoi vedere il punteggio aggiornato e il nuovo 
rating che abbiamo attribuito alle banche “ritardatarie” nella pubblicazione del bilancio. Nel complesso l’analisi dei nuovi dati patrimoniali su cui si basa la nostra metodologia di valutazione (il 
Cet 1 e il 
Total capital ratio, trovi tutti i dettagli su come calcoliamo il punteggio su 
Altroconsumo Finanza n° 1177) non ha riservato particolari ribaltoni. Delle 72 banche “ritardatarie”, per quasi una cinquantina abbiamo riconfermato il 
rating che avevamo attribuito con i dati precedenti. Per un’altra ventina di banche il giudizio è, invece, cambiato. La buona notizia è che, nella maggior parte dei casi, si tratta di promozioni. E c’è un gruppo abbastanza nutrito di banche che abbandona la “scomoda” posizione del 
rating a una sola stella
: Banca Alpi Marittime Credito Cooperativo di Carrù, Banca del Fucino, BCC del Veneziano, BCC di Alba, Langhe, Roero e del Canavese, Valpolicella Benaco Banca di Credito Cooperativo…
Nella maggior parte dei casi, si tratta di banche che erano già vicine alla linea di confine con il giudizio di due stelle: è bastato perciò un “piccolo sacrificio”, ad esempio accantonare l’utile del 2015 senza distribuirlo ai soci, per varcare questo confine. Spicca invece il caso della BCC di Recanati e Colmurano, l’unica che fa un balzo di ben due posizioni (da una a tre stelle). Attenzione però: gran parte del miglioramento dei suoi coefficienti patrimoniali deriva dal fatto che ha sostituito un prestito obbligazionario “subordinato” con un altro, e il prestito nuovo (a differenza del precedente) viene calcolato dalle autorità di controllo come se fosse capitale. A fare da contropartita, poi, ci sono state alcune bocciature: per esempio Banca Ifigest, Cassa Rurale e Artigiana di Vestenanova, CR di Saluzzo… Per fortuna, nessuna di queste bocciature le ha portate nell’area “critica” del rating a a una stella; CR della Spezia, poi, perde una stella – da 3 a 2 – ma con coefficienti patrimoniali che restano quasi invariati (il punteggio scende solo di 0,7). Nel complesso, quindi, non si tratta di bocciature preoccupanti. Ma questo non è un buon motivo per abbassare la guardia.
 
ANCHE WIDIBA TRA LE BANCHE A 5 STELLE
 
Anche Widiba ha pubblicato, finalmente, un bilancio a sé stante, che ci permette di valutarne l’affidabilità indipendentemente dal gruppo Mps a cui appartiene. I numeri sono di tutto rispetto: sia il Cet1 sia il Total capital ratio (i due indicatori su cui basiamo la nostra analisi) sono pari al 46,74%. 
Risultati un po’ “dopati”, è vero, dal fatto di operare in uno specifico ramo di attività, ma comunque tali da fargli meritare il giudizio massimo: il rating è di 5 stelle. I suoi conti deposito tornano a essere una possibilità di investimento, ma dal punto di vista del rendimento ad oggi non sono mai i migliori: controlla sul selettore dove puoi guadagnare di più.