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N26: la banca tedesca a portata di click

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Data di pubblicazione 30 ottobre 2017
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Per la prima volta i risparmiatori italiani possono aprire un conto in una banca al cento per cento tedesca restando comodamente seduti sul divano di casa. L’opportunità di portare un po’ di liquidità in salvo in terra teutonica è ghiotta, ma acerba.

N26: un conto tedesco facile da aprire

Il conto offerto da N26 è molto semplice: di fatto, si usa solo per gestire gli incassi e i pagamenti di ogni giorno – ti viene fornito un bancomat con cui puoi prelevare contante da tutti gli sportelli in Italia e nell’Eurozona. Non ci sono libretti assegni, non c’è la possibilità di avere finanziamenti, non si può fare trading. Se, però, l’obiettivo è quello di portare in salvo i soldi da possibili tensioni e dissesti italiani, quello che offre il conto di N26 è più che sufficiente. Inoltre il conto si apre davvero in pochi minuti: basta una videochiamata, e il conto è subito attivo senza la necessità di inviare contratti e firmare documenti. Infine il conto è semplice da usare e, nella sua versione “base”, non costa nulla: niente canone, niente costo per l’invio e la ricezione dei bonifici, niente costi per i prelievi al bancomat.

 

N26: riserve sull’affidabilità della banca

Va bene, ma la banca è affidabile? Su questo punto abbiamo delle riserve. N26 ha iniziato a fare la banca da poco più di un anno e non mette a disposizione né i bilanci, né altri documenti che ci facciano capire quanto sia solida. Abbiamo persino parlato con il direttore generale italiano della banca, ma niente: pur avendo i genitori che sono nostri abbonati da decenni, non ci ha voluto dare i dati. Mannaggia. Ma c’è di più. L’inesperienza traspare dalla gestione. Un esempio su tutti: a metà del 2016 N26 ha chiuso diverse centinaia di conti perché i loro clienti avevano fatto troppi prelievi bancomat. Non stiamo parlando di migliaia di prelievi, ma tra i 15 e i 30 prelievi al mese – al cliente non costavano nulla, ma alla banca sì. Inoltre, ci risulta che in questi primi mesi del 2017 abbia cambiato più volte le condizioni del conto “base”: prima era gratis, poi prevedeva un canone di 2,9 euro al mese, poi è stata introdotta la possibilità di non pagare questo canone con almeno 3 pagamenti con bancomat al mese, infine il conto è tornato a essere completamente gratuito. Se già la banca “pasticcia” a questo modo in una fase in cui semplicemente fa raccolta di denaro dal pubblico, figuriamoci cosa può accadere se la banca dovesse iniziare anche a “investire” quel denaro, concedendo prestiti e finanziamenti.

 

N26: altre sbavature

Non basta, ci sono altre due sbavature. Primo: cifra tutelata in caso di fallimento della banca. In alcuni documenti presenti sul sito internet di N26, come le Informazioni precontrattuali essenziali, si fa riferimento all’adesione a un fondo tedesco che tutela fino a 1 milione di euro di depositi. A nostra domanda specifica agli operatori telefonici della banca, però, ci è stato risposto che la tutela arriva solo fino a 300.000 euro. Infine, in altri documenti sul sito di N26, come il Formulario informativo per risparmiatori o il Listino prezzi, si fa riferimento al tradizionale fondo di tutela interbancario di tutela dei depositi tedesco che, come il nostro, garantisce fino a 100.000 euro per depositante. Tre risposte diverse a una domanda così importante: non depone bene – la “risposta giusta” è l’ultima, la banca rientra nella tutela del tradizionale fondo interbancario tedesco. Secondo: la banca dice che si può aprire il conto corrente in 8 minuti. Noi ci abbiamo provato e senza leggere i contratti – cosa che invece sarebbe sempre bene fare – ci abbiamo messo il doppio del tempo, 16 minuti – si sale a 22 se teniamo conto del tempo per scaricare e installare l’app di N26 sul telefonino, operazione necessaria per procedere con l’attivazione del conto. 16 minuti sono sicuramente pochissimi per aprire un conto corrente, ma è comunque più di quanto dichiarato dalla banca.

 

N26: Lasciamo crescere gli “sbarbatelli”

Oltre a quanto detto, tieni conto che ci sono anche delle seccature. Il conto si può aprire solo se sei in possesso di carta d’identità elettronica o di passaporto. Inoltre, ci sono tutte le incombenze col Fisco italiano che riguardano i conti correnti esteri – se tieni più di 5.000 euro dovrai fare la dichiarazione dei redditi, compilando alcuni moduli dell’Unico. Infine, devi per forza avere uno smartphone e scaricare la loro app. Insomma, per ora non ci sentiamo di sdoganare a cuor leggero l’apertura di un conto N26. Era importante, però, segnalartelo, per la semplicità di gestione e per l’opportunità di aprire un conto in una banca tedesca: le altre colleghe teutoniche che abbiamo in passato interpellato consentivano l’apertura solo ai residenti in Germania. Teniamoli d’occhio e lasciamoli crescere.