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Illimity è davvero sicura?

Banca sicura

Banca sicura

Data di pubblicazione 14 ottobre 2019
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Banca sicura

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Ho visto che consigliate il conto deposito di Illimity Bank, alla quale avete anche attribuito il giudizio di solidità massimo, 5 stelle. La banca mi risulta in perdita e non ha una lunga storia alle spalle. In base a quali parametri avete espresso il vostro giudizio?

Patrimonio solidissimo…

Che Illimity Bank non abbia una lunga storia alle spalle è vero, possiamo anzi quasi definirla una “neonata”, vedi riquadro. La lunga storia, però, non è sempre sinonimo di solidità: pensa al Monte dei Paschi di Siena, nato nel 1476 e ritenuto la banca più antica al mondo in attività e alle sue difficoltà. Pensa anche a Carige, la cui nascita (1483) pare essere di pochi anni posteriore a Mps, al suo recente salvataggio e alle incertezze attuali sul futuro del gruppo. Per valutare la solidità di Illimity Bank abbiamo usato esattamente la stessa metodologia che applichiamo alle altre banche. Abbiamo valutato i coefficienti patrimoniali CeT 1 e Total capital ratio, rispettivamente il 48% e il 48,3% confrontandoli con i livelli minimi che noi stabiliamo per questi indicatori, 9% per il CeT 1 e 12,5% per il Total capital ratio – vedi sotto. Come puoi vedere, si tratta di valori molto al di sopra di quanto chiediamo a una banca per ottenere un giudizio pari a 3 stelle su 5, la nostra sufficienza. Non ci siamo fermati qui e abbiamo calcolato il Texas ratio – vedi a fianco – per verificare che Illimity, con il proprio patrimonio, fosse in grado di coprire eventuali perdite sui crediti deteriorati. Illimity bank rispetta il requisito che raccomanda di avere un Texas ratio inferiore a 1 (oggi è circa 0,36, quindi decisamente inferiore a 1).

… ma conti in rosso

Veniamo dunque al primo semestre 2019, chiuso in perdita. Come fa, quindi, una banca tanto solida a essere in rosso? Semplicemente perché ha speso più di quanto ha incassato. Per esempio, ha assunto: i dipendenti sono passati da 138 a fine dicembre 2018 a 246 di fine giugno. I dipendenti vanno pagati e i loro stipendi pesano sui conti. Oppure, ha speso molto in consulenze, il cui costo è aumentato 27 volte in 6 mesi. O, ancora, ha investito acquistando nuovi NPL. Perché si comporta così? Perché è una banca nuova, che, è vero, nasce dalla fusione con un’altra banca già esistente, Banca Interprovinciale – la quale, per altro, non stava benissimo, visto che ha chiuso il 2018 in perdita – ma sta sviluppando un modello di attività diverso, oltre a puntare molto sull’online. Ha bisogno di nuove professionalità – e quindi assume – e necessita anche di consulenze, per esempio, per sviluppare questo nuovo modello.

L’attività in sé della banca non va affatto male: il margine di intermediazione, che ci dice quanto rende l’attività propria della banca, è più che quadruplicato negli ultimi 6 mesi. Per procedere nello sviluppo della propria attività, e per comprare nuovi NPL, a Illimity serve anche nuova liquidità. E come pensa di raccoglierla? Semplice, offrendo conti di deposito a tassi nettamente superiori a quelli medi di mercato. Vedila così, come i supermercati promuovono una nuova apertura offrendo prodotti a prezzi stracciati, le banche, per auto-promuoversi, offrono rendimenti interessanti. In sintesi, il 3,25% lordo annuo sui conti vincolati a 60 mesi non è l’estremo tentativo di salvarsi da parte di una banca con l’acqua alla gola. Scegli pure i conti deposito di Illimity vedi qui - restando, per prudenza, sempre al di sotto dei 100.000 euro per depositante, che è la cifra garantita dal Fondo interbancario di tutela dei depositi

Illimity Bank, chi sono, cosa fanno e cosa si propongono di fare

Illimity Bank nasce dalla fusione tra Banca Interprovinciale e la società veicolo Spax – puoi immaginare quest’ultima come una scatola vuota creata su misura per realizzare l’operazione. Approvata nel mese di settembre 2018, l’operazione si è conclusa a inizio marzo di quest’anno. Il titolo Illimity Bank (8,8 euro; isin it0005359192) è sbarcato a piazza affari il 5 marzo 2019, quotato sul listino principale. L’attività attuale della banca è suddivisa in tre divisioni: SME (che si propone di fornire crediti e servizi di consulenza alle piccole e medie imprese, comprese quelle che hanno difficoltà ad avere accesso al credito), NPL (acquisto, gestione e recupero dei “crediti marci”) e Direct banking & digital operations (servizi finanziari, come conti correnti e conti deposito a clienti privati e aziende, erogati online). Il gruppo ha dichiarato di voler offrire altri servizi sia alla clientela privata, come mutui, prestiti personali e assicurazioni, nonché di ampliare il proprio portafoglio, comprando altri npl. Ti ricorda, per esempio, l’attività di qualche altra banca italiana che offre anche diversi conti deposito, magari Banca Ifis? Hai fatto centro: qui puoi approfondire l’attività della banca che offre il Rendimax. 

Texas ratio: riflettori sulla qualità dei crediti

Il Texas ratio è calcolato come rapporto tra i crediti “marci” e la somma di due elementi: il patrimonio e gli accantonamenti sui crediti effettuati in passato. Un valore inferiore a 1 è positivo: significa che il totale dei crediti marci è più basso dei mezzi che la società ha a disposizione per far fronte al loro eventuale azzeramento. Al contrario, un texas ratio superiore a 1 è un campanello d’allarme. Il limite di questo indicatore è che fotografa un solo elemento di rischio, i crediti marci appunto, ma non altri, come per esempio l’esposizione a strumenti derivati. È solo un tassello all’interno della nostra metodologia, che, come ultimo passaggio, prevede anche il giudizio dell’analista in base alle notizie relative alla società.