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Vocabolario della crisi
2 anni fa - venerdì 10 aprile 2020
Crisi coronavirus
Bail in: è quando la barca sta per affondare e si chiede ai passeggeri di buttare in mare i bagagli per non colare a picco. Per le banche vuol dire, in caso di crisi, i soldi ce li mettono nell’ordine: azionisti, obbligazionisti e poi i correntisti che hanno più di 100.000 euro. Bail out: è quando la barca affonda, ma ti salvano lo stesso senza chiederti di buttare i bagagli in mare (vedi Bail in). Coronabond: sarebbero stati i bond emessi per sostenere le economie europee in crisi per il coronavirus garantiti da tutti gli stati europei. Piacciono a chi ha bisogno di soldi (Italia …), non piacciono a chi li ha già (Olanda…). Vantaggi per noi: soldi a tassi bassi; svantaggi per gli altri: pagherebbero tassi più alti e pagherebbero anche per noi se non restituissimo. Eurobond: sono bond emessi per l’occasione da istituzioni europee come la Bei o la commissione europea che poi li redistribuirebbero con criteri politici: non piacciono a nessuno. Fmi (Fondo monetario internazionale): è lo zio ricco di Washington da cui possiamo andare col cappello in mano quando siamo senza soldi. In cambio dell’aiuto chiede che facciamo sacrifici. Non è cattivo: è fatto così. Golden power: sono poteri speciali del governo nelle società quotate, serve a evitare che tedeschi e francesi diventino padroni delle aziende italiane considerate più importanti. Haircut: (taglio di capelli) è quanto potresti perdere se hai in mano dei BTp e l’Italia fallisce. Memorandum: modo gentile di parlare della Troika (vedi). Metodi classici: l’Olanda dice che al posto di emettere Coronabond (vedi) dobbiamo salvarci coi metodi classici, che vuol dire usare il Mes (vedi). Mes (Meccanismo europeo di stabilità): uno scrigno pieno di soldi in condominio tra gli Stati europei. Italia e inquilini del Sud Europa vorrebbero potervi attingere liberamente. Gli inquilini del Nord Europa, che hanno contribuito in base ai propri millesimi, sono pronti a dire di sì, a patto che un amministratore speciale (Troika) scelto alla bisogna possa mettere becco sulle spese e il tenore di vita di chi prende i soldi. Vista l’esperienza greca l’Italia e gli inquilini del Sud non sono d’accordo. QE: è il budget che la Bce si è data per aiutare le economie in crisi. Lo fa comprando titoli di Stato sul mercato: tiene bassi i tassi d’interesse e sotto controllo lo spread. Al momento ha a disposizione 750 miliardi. Il primo a usarlo fu Mario Draghi, ma non si era posto un limite, disse: qualsiasi cosa sia necessario fare, il celebre whatever it takes. Ristrutturazione: è come l’haircut solo che è detto in italiano. Sure: è la cassaintegrazione europea, che però non è a fondo perduto, ma un prestito agli Stati. Funzionerebbe forse come il Mes (vedi). Troika: amministratore straordinario che può essere chiamato dai condomini per controllare chi prende soldi dal Mes (vedi). Grosso modo oggi ne farebbero parte la Lagarde (Bce), la Van Der Leyen (Commissione europea) e la Gheorghieva (Fmi). Se le chiami perché hai bisogno di aiuto, poi comandano loro (a casa tua, la Grecia insegna). Non confondere con l’amministratore che si occupa della gestione del condominio (vedi Commissione europea).
Commissione europea: l’amministratore condominiale dell’Europa è un gruppo di 28 persone (per cui ne lavorano altre 32.000). Spesso (ma non sempre) le famiglie del condominio ci mandano a farne parte i loro ex capifamiglia (un po’ per levarseli di torno, un po’ per prestigio). Noi ci abbiamo mandato Gentiloni. Consiglio europeo: è la riunione condominiale di tutti i capifamiglia dell’Unione europea. Per noi ci va Conte. Da non confondere con la Commissione europea (vedi). Eurogruppo: sono i ministri delle finanze dell’eurozona quando si riuniscono tutti insieme prima dell’Ecofin (che è la stessa cosa ma più formale e comprende anche gli Stati europei non euro). In pratica è la riunione dei commercialisti di ogni condomino. Il loro lavoro anticipa le decisioni che poi prenderà tutto il condominio in assemblea (vedi Consiglio europeo). Noi ci mandiamo il ministro Gualtieri.
Patto di stabilità: è l’accordo tra Stati europei che dice come si devono comportare e che pone di fatto dei tetti a quanto possono spendere. Impone un tetto al deficit del 3% (ma di fatto se ricordi all’ultima finanziaria era più basso, poco sopra il 2%). Al momento è sospeso, ma tornerà.