Comodi, tranquilli… ma facili da “depredare”
Negli ultimi anni i conti deposito hanno, certo, perso smalto sul fronte dei rendimenti offerti (cosa inevitabile, visto il contesto generale dei tassi di mercato), ma mantengono indubbiamente una serie di vantaggi: sono relativamente comodi da gestire (specialmente quelli online), non mettono a rischio il tuo capitale (a patto di scegliere una banca affidabile, ma in questo ti aiutiamo noi) e ti permettono di riavere i tuoi soldi immediatamente (o nel giro di poco tempo, se scegli di vincolarli per qualche mese) in caso di spese impreviste o se dovessero presentarsi occasioni migliori per investire.
A fronte di tutti questi vantaggi, però, c’è anche da considerare che, insieme ai conti correnti, sono la preda più facile da aggredire nel caso in cui lo Stato, in cerca di quattrini per ripianare i debiti creati dalla crisi economica e dalla pandemia, dovesse varare una patrimoniale. D’altronde, prelevare un po’ del “liquido” parcheggiato nelle banche è questione di un attimo, come avvenne, per esempio, nel ’92 col Governo di Giuliano Amato; mettere le mani nelle tasche degli investitori che hanno acquistato azioni, obbligazioni, fondi o Etf è, invece, un po’ più complicato, anche se tutt’altro che impossibile. Ma allora, per impiegare la liquidità meglio scegliere un prodotto diverso dai conti deposito, per evitare il rischio-salasso? Dipende: ogni alternativa ha dei pro, ma anche dei contro. Passiamoli in rassegna.
Le alternative: un fondo monetario…
Una prima possibilità è puntare su un fondo monetario, cioè su un prodotto del risparmio gestito che investe su bond con scadenze di meno di un anno. Purtroppo, questi bond hanno, oggi, rendimenti negativi, e, di conseguenza, anche il fondo che li “riassume” non può essere competitivo. L’unica alternativa che puoi considerare è un prodotto che già in passato ti abbiamo segnalato, il fondo monetario Aristea Sicav - Enhanced cash R (10,22 euro; Isin LU1121101270). Perché è diverso dagli altri fondi monetari? Perché non investe in bond a breve termine, ma in depositi presso banche europee. Insomma, invece di aprire un conto deposito compri un prodotto che ne “riassume” tanti. Il vantaggio è che, appunto, hai in mano quote di un fondo, riducendo il rischio di una patrimoniale sui conti; inoltre, se lo compri su Fundstore (www.fundstore.it) sfruttando la nostra convenzione, eviti anche quella che di fatto è già una patrimoniale: l’imposta di bollo dello 0,2% annuo. In contropartita, lo svantaggio è che rinunci al rendimento, pur “dimagrito”, che ancora offrono i conti deposito. Se investi in uno dei prodotti segnalati a p. 13, puoi riuscire a portarti a casa, per orizzonti di 18-24 mesi, rendimenti dello 0,6-0,7% annuo al netto di tasse e bollo. Complici le spese di gestione (basse, ma presenti), il fondo Aristea ha, invece, un andamento praticamente piatto e un rendimento nullo.
Se acquisti i fondi su Fundstore, puoi evitare l’imposta di bollo dello 0,2%: fino a maggio 2023 Fundstore se ne fa carico al posto tuo, a patto che la tua giacenza media annua sia di almeno 10.000 euro. Trovi maggiori dettagli qui: https://www.altroconsumo.it/finanza/vantaggi-per-gli-abbonati/condizioni-esclusive.
Ma se la patrimoniale dovesse colpire i conti di deposito, i depositi che fa il fondo Aristea non sarebbero anch’essi colpiti, riflettendosi sul prezzo del fondo? Sì, ma il fondo può depositare nelle banche di tutta Europa, non solo in Italia: se la patrimoniale è solo da noi, l’impatto è più limitato.
Il fondo Aristea è disponibile su Fundstore per un investimento minimo di 5.000 euro (spese fisse 12 euro). Stesse spese fisse, 12 euro, anche per acquistare il fondo Fidelity, ma l’importo minimo in questo caso è di 2.000 euro.
Fondo batte Etf (almeno in questo caso)
Negli ultimi anni il fondo Fidelity (grassetto; base 100) ha battuto l’Etf Xtrackers (linea sottile). I su e giù del grafico ti indicano, però, che esiste anche la possibilità che tu realizzi una perdita. E, in ogni caso, i rendimenti degli ultimi anni non sono certo stellari: nota la scala del grafico.
Oggi il suo prezzo è di 10,22 euro, esattamente lo stesso di quando te ne abbiamo parlato due mesi fa (vedi AF n° 1402) e solo un centesimo superiore ai 10,21 euro di quando te ne abbiamo parlato a ottobre 2020 (vedi AF n° 1386). Perfino guardando il suo andamento dal 2015, quando è nato, fino a oggi, il prezzo del fondo è passato da 10 a 10,22 euro: un rendimento del 2% (lordo) in sei anni. Se la patrimoniale non dovesse essere particolarmente pesante, o se dovesse arrivare solo tra un anno o due, rischi di “pagarla” comunque con la rinuncia a far fruttare i tuoi soldi.
Per trovare il conto deposito su misura per te, con un rendimento che ti compensi anche dell’eventuale patrimoniale, parti da qui: https://www.altroconsumo.it/finanza/risparmiare/conti-deposito.
Il costo annuo del fondo Aristea (il cosiddetto “TER”) è dello 0,38%, ma l’andamento piatto del suo prezzo di Borsa è già al netto di questi oneri. Le spese annue del fondo Fidelity sono un po’ più alte, lo 0,71%, ma anche in questo caso l’andamento del prezzo che vedi nel grafico è già al netto dei costi.
…o un fondo obbligazionario a breve termine
Una seconda possibilità è un fondo obbligazionario a breve termine, che investe in titoli con scadenze molto brevi, ma non troppo, per evitare i tassi negativi: per esempio, Fidelity Funds - Euro short term bond A-ACC-EUR (26,39 euro; Isin LU0267388220). Non avendo scadenze lunghissime, il prezzo dei bond che ha in pancia – e, di conseguenza, il prezzo del fondo – non varia moltissimo: ne è una prova il fatto che nelle due occasioni in cui te ne abbiamo già parlato (le stesse dell’Aristea) il suo prezzo era di 26,4 euro, praticamente lo stesso di oggi. Certo, però, il suo andamento non è da “encefalogramma piatto” come il fondo Aristea, perciò devi mettere in conto che puoi realizzare piccoli guadagni, ma anche perdere una fetta, seppur modesta, del tuo capitale.
E se invece mi prendo un Etf?
Spesso ti diciamo che gli Etf sono una buona alternativa ai fondi, grazie ai loro costi più contenuti. In questo caso specifico, però, non sembra essere così. Abbiamo preso, per esempio, l’Etf Xtrackers II iBoxx Eurzn Gv Bd YP 1-3 UCITS (144,01 euro, Isin LU0925589839), che ha caratteristiche simili al fondo Fidelity (investe in titoli a 1-3 anni e non distribuisce dividendi, evitandoti l’incombenza di doverli reinvestire). Nel grafico qui sopra puoi vedere che negli ultimi anni l’Etf ha realizzato risultati più modesti di quelli, già magri, del fondo Fidelity. Inoltre, essendo un Etf, non puoi acquistarlo su Fundstore risparmiando l’imposta di bollo: e con rendimenti di questo ordine di grandezza, anche uno 0,2% di tasse ha il suo peso.
Perché una manovra stile Amato può esser probabile…
Un prelievo diretto da conti correnti e conti deposito non solo è il più facile da attuare, ma è reso più probabile dal fatto che la liquidità presente nelle banche italiane ha raggiunto livelli record. Complici le incertezze della crisi economica, molti italiani stanno lasciando “parcheggiate” sui conti cifre sempre più consistenti, in attesa di investirle (o spenderle) in futuro quando la situazione sarà più serena. Ora siamo intorno a 1.700 miliardi e c’è già chi parla di un possibile sfondamento di quota 2.000 miliardi. Fino a quando lo stato resisterà alla tentazione di attingere da questo tesoro?
Titoli di Stato, ipotesi più teorica che reale
Dal punto di vista del “rischio-patrimoniale”, i titoli di Stato sembrerebbero una delle migliori alternative: oltre a essere più complicati da aggredire rispetto ai conti deposito, potrebbero anche essere trattati con mano più leggera nel caso in cui la patrimoniale colpisse anche i bond (lo Stato ha di continuo bisogno di nuovi investitori che sottoscrivano i nuovi titoli emessi ogni mese). Peccato, però, che i rendimenti netti siano negativi fino a scadenze di 5 anni: di fatto, acquistando oggi titoli di Stato a breve termine il tuo “obolo allo Stato” non è più una probabilità, ma una certezza.
…ma non abbiamo la sfera di cristallo!
Nessuno, nemmeno noi, può sapere con certezza se, e quando, arriverà la patrimoniale, né quali saranno le modalità con cui sarà implementata. Le ragioni che rendono possibile un prelievo sui conti ci sono (vedi riquadro a pagina 20), ma non si possono escludere altre modalità, come un innalzamento dell’imposta di bollo: e se così fosse, non c’è fondo o etf che ti tuteli.
Tirando le somme…
Se, nonostante tutto, temi un salasso sui conti deposito, la nostra scelta rimangono i prodotti che già ti avevamo segnalato: il fondo monetario Aristea e il fondo obbligazionario Fidelity. Al più, puoi decidere di dedicare la metà della tua liquidità a questi prodotti, conoscendone i limiti, e l’altra metà ai prodotti che ti indichiamo