Lezione 3 : Quanto rende un conto deposito? Ecco come capirlo

Quanto rende un conto deposito? Ecco come capirlo
Quanto rende un conto deposito? Ecco come capirlo
Rendimento predeterminato: come funziona
A parte alcune rare eccezioni, il rendimento di un conto deposito è generalmente predeterminato. Questo significa che, prima ancora di sottoscrivere il contratto, conoscerai il tasso di interesse che ti verrà applicato e che sarà lo stesso per tutti coloro che scelgono quel prodotto. In altre parole, il rendimento non è variabile e non dipende dalle performance del mercato o da altre variabili esterne.
Questo ti permette di calcolare con certezza quanto riceverai al termine del periodo di deposito, senza rischi o sorprese. Tuttavia, è importante fare attenzione a come viene espresso il rendimento: di solito si fa riferimento al tasso di interesse lordo, cioè prima delle tasse, che è quello che troverai nelle informazioni ufficiali.
Per sapere quanto ti rimarrà "in tasca", ovvero l'importo effettivo che ti verrà accreditato sul tuo conto, dovrai sottrarre le tasse da quel rendimento. Il rendimento netto, infatti, è inferiore al lordo, poiché una parte di esso è destinata al fisco.
Calcolare il rendimento netto: un esempio pratico
Immagina di decidere di depositare 1.000 euro su un conto deposito, per un periodo di 12 mesi, con un tasso di interesse del 3% lordo annuo. Come calcolare il rendimento che otterrai?
Per calcolare l'importo che riceverai come interesse lordo, basta moltiplicare l'importo depositato per il tasso di interesse:
1.000 euro x 3% = 30 euro (questo è il rendimento lordo)
Ora, per conoscere il rendimento netto, dovrai sottrarre le tasse sugli interessi. La tassa sugli interessi da conto deposito è pari al 26%, quindi devi togliere questa percentuale dal tuo guadagno.
Per farlo, moltiplica gli interessi lordi per 0,74 (cioè 100% - 26%):
30 euro x 0,74 = 22,2 euro
Questo è il tuo guadagno netto, ovvero l'importo che ti rimarrà dopo aver sottratto la parte fiscale.
Tuttavia, potresti dover considerare anche un altro costo: il bollo di legge, che viene applicato sugli interessi. Il bollo è pari allo 0,2% dell'importo depositato. Nel nostro esempio:
1.000 euro x 0,2% = 2 euro
Se la banca non si fa carico del pagamento del bollo, questo importo verrà sottratto dal tuo rendimento netto. Quindi, alla fine dell'anno, il tuo guadagno netto sarà:
22,2 euro (interessi netti) - 2 euro (bollo) = 20,2 euro
Questo sarà l'importo che effettivamente riceverai alla scadenza dell'investimento di 12 mesi. In pratica, a fronte di un rendimento lordo del 3%, il rendimento netto (cioè quello che effettivamente rimane nelle tue tasche) è, nel nostro esempio, del 2,02%.
Cosa succede se l'investimento dura di più?
Immagina di voler fare un investimento più lungo, ad esempio 24 mesi (due anni) anziché 12 mesi. In questo caso, il calcolo del rendimento cambia, poiché dovrai considerare la capitalizzazione composta, un meccanismo che consente di "capitalizzare" gli interessi nel corso del tempo. In altre parole, in determinati momenti (spesso alla fine dell’anno solare) la banca ti accredita gli interessi maturati, e da quel momento in poi la cifra su cui saranno calcolati i restanti interessi sarà più alta.
Supponiamo per esempio che a inizio anno tu investa i tuoi 1.000 euro con lo stesso tasso di interesse del 3% annuo, ma stavolta per 24 mesi.
Alla fine del primo anno, la banca ti accredita gli interessi, che sono gli stessi 30 euro dell’esempio di prima. Nel secondo anno del tuo investimento, gli interessi saranno calcolati non più su 1.000 euro, ma su 1.030 euro, perciò gli interessi che maturi nel secondo anno sono pari a:
1.030 euro x 3% = 30,9 euro
In tutto, quindi, il tuo deposito ti avrà fruttato 60,9 euro di interessi lordi (30 il primo anno e 30,9 il secondo anno).
Naturalmente, anche in questo caso dovrai sottrarre le tasse e il bollo per ottenere l'importo netto. Il processo è identico a quello visto prima: prima sottrai il 26% di tasse sugli interessi, poi sottrai il bollo di legge.
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