Il bicchiere mezzo pieno

Settimana Borse
Settimana Borse
Segnali contrastanti
Le società in giro per il mondo hanno iniziato a svelare come sono andati i propri conti nel corso del 3° trimestre solare del 2021: sebbene la stagione dei risultati trimestrali sia solo all’inizio, per ora il mercato sembra essere rimasto piacevolmente sorpreso dagli annunci. Non solo, in settimana il mercato sembra anche aver temporaneamente accantonato i timori sulla corsa dell’inflazione, complici alcuni dati giunti dagli Usa, e, quindi, nel complesso è sembrato convinto che l’economia mondiale – di cui le Borse sono uno specchio – sia ancora indirizzata su un buon sentiero di crescita. Gli elementi di preoccupazione, però, non mancano. In primo luogo c’è il problema dei rallentamenti nella catena di approvvigionamento, che rischiano di pesare fortemente, per esempio, sulle attività delle industrie tedesche – non per nulla in settimana gli indici sulla fiducia economica nel Paese si sono attestati su valori inferiori alle attese. Inoltre, c’è il continuo rincaro dei prezzi delle materie prime, che significa maggiori costi per imprese e famiglie e, quindi, rischia di determinare una riduzione di investimenti e consumi. Infine, sembrano continuare le difficoltà di alcune società immobiliari in Cina – il colosso Evergrande di cui ti abbiamo parlato più volte nelle settimane scorse ancora una volta non ha pagato le cedole di alcune obbligazioni piazzate a investitori al di fuori dalla Cina. Insomma, l’ottimismo dei mercati potrebbe scemare e le Borse potrebbero tornare a essere ballerine: non modifichiamo la composizione dei nostri portafogli che trovi su www.altroconsumo.it/finanza/portafogli.
Société Générale (28,79 euro; Isin FR0000130809) deve ancora presentare i conti trimestrali, ma procede nel piano di ristrutturazione che dovrebbe portare a risparmi pari al 10% degli utili attesi nel 2025. Le azioni hanno fatto +1,9%. Mantieni.
Buone notizie dalla finanza Usa
Sono stati per lo più i colossi finanziari Usa a pubblicare, fin qui, i propri conti trimestrali e, come detto, nel complesso le indicazioni arrivate hanno sorpreso positivamente il mercato. Per esempio, Bank of America (46,37 Usd; Isin US0605051046) ha chiuso il terzo trimestre del 2021 con una crescita del fatturato del 6% rispetto al trimestre precedente e di ben il 12% rispetto allo stesso periodo del 2020. Per una volta sembra che tutte le sue attività abbiano contribuito alla crescita dei risultati trimestrali e le azioni hanno chiuso la settimana in rialzo del 4,6%: se le hai, mantienile. Positivi anche i conti del colosso del risparmio gestito BlackRock (907,26 Usd; Isin US09247X1019): i ricavi sono saliti di quasi il 16%, mentre l’utile per azione è aumentato del 24%. Per ora non sembra preoccupare il fatto che i capitali sotto gestione siano scesi e le azioni hanno chiuso la settimana a +7,4%. Abbiamo alzato le stime: sono azioni che si possono ancora acquistare.
Luci e ombre nel mondo tecnologico
Per il settore tecnologico la settimana non era partita bene: da indiscrezioni, Apple (144,84 Usd; Isin US0378331005) avrebbe deciso di tagliare la produzione dell’iPhone13 per le difficoltà a reperire microchip. Poi, però, l’umore è cambiato: da un lato, alcuni fornitori di Apple, pur non negando difficoltà nella catena di approvvigionamento, hanno in parte smentito le indiscrezioni – le azioni Apple hanno chiuso in rialzo dell’1,4% e se le hai puoi mantenerle – dall’altro il più grande produttore di microchip al mondo, TSMC (600 dollari taiwanesi, Isin TW0002330008; +4,3%, non acquistare), non solo ha chiuso il terzo trimestre con risultati record, ma anche dimostrato ottimismo per i mesi futuri. Questo ha fatto bene a tutte le azioni del settore dei semiconduttori, comprese le ASML Holding (676,3 euro; Isin NL0010273215) – la società realizza attrezzature per l’industria dei microchip – che hanno chiuso la settimana in rialzo del 6,6%. Secondo noi le ASML Holding meritano spazio in portafoglio: acquista.
La corsa dell’energia
Continua la corsa del prezzo del petrolio: quello di qualità brent è salito di un altro 2% e ha chiuso la settimana poco sopra gli 84 dollari al barile. Le azioni delle compagnie petrolifere sono quelle che ne beneficiano e, in media, hanno fatto +1,6%. Altre società, invece, soffrono del rialzo dei costi energetici: ArcelorMittal (27,69 euro; Isin LU1598757687), per esempio, è stata costretta a fermare alcuni impianti produttivi in quanto l’attività, con questi costi energetici, non sarebbe stata conveniente. Una mossa che il mercato ha apprezzato e che assieme al rialzo del prezzo dell’acciaio ha spinto le azioni ArcelorMittal a guadagnare in settimana 10,2%. Nonostante questo recupero, sono azioni che meritano ancora di essere acquistate.
Le azioni Melexis (91,8 euro; Isin BE0165385973) sono andate in controtendenza rispetto alle altre del settore dei semiconduttori: hanno ceduto lo 0,2% dopo i dati deboli sulle vendite di auto in Cina. Melexis, del resto, realizza ancora per lo più chip per il settore auto e il suo giro d’affari dipende per il 54% dal mercato asiatico. Per ora, però, non è il caso di spaventarsi: anzi si può approfittare di questo calo per acquistare queste azioni.
IBM scorpora Kyndryl
A fine ottobre IBM (144,61 Usd; Isin US4592001014) scorporerà Kyndryl, società che raggruppa i servizi legati alla gestione delle infrastrutture informatiche delle aziende clienti di IBM. Se sei azionista di IBM, riceverai 1 azione Kyndryl ogni 5 azioni IBM. La distribuzione delle azioni Kyndryl partirà il 3 novembre dopo la chiusura della Borsa di New York, dove saranno quotate. Le attività di Kyndryl non sono entusiasmanti: vedremo a che prezzo arriveranno in Borsa, seguici sul sito per i consigli in merito. Intanto limitati a mantenere le azioni IBM che già hai.
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