Un altro passo in avanti

Settimana Borse
Settimana Borse
Le luci e le ombre della settimana
Oltre ai conti trimestrali societari, mediamente ancora sopra le attese, a rassicurare i mercati è arrivata la notizia che, a sorpresa, proprio a un soffio dal fallimento, il colosso cinese Evergrande ha trovato i soldi per rimborsare delle obbligazioni in dollari Usa. Il mercato, come spesso accaduto nelle ultime settimane, ha preferito per lo più concentrarsi su queste notizie positive, ma non mancano elementi di inquietudine. In prima battuta, Evergrande deve onorare un altro pagamento entro la fine di ottobre, e anche se dovesse farlo ciò potrebbe non far dimenticare il momento delicato attraversato da tutta l’economia cinese in generale – in settimana i dati sulla crescita del Paese si sono rivelati al di sotto delle aspettative. In secondo luogo, l’inflazione in diversi Paesi, su tutti la Germania, sta galoppando e quindi, nonostante le rassicurazioni attuali, non è detto che le Banche centrali non siano costrette a intervenire alzando il costo del denaro – quella britannica potrebbe rialzare i tassi d’interesse entro la fine dell’anno. Infine, non tutti i conti trimestrali societari annunciati sono stati positivi, e anche quando lo sono stati, in alcuni casi sono stati accompagnati da previsioni per i prossimi mesi non proprio rassicuranti. Per questo, secondo noi, meglio essere prudenti: confermiamo le nostre strategie d’investimento in termini di Borse sui cui investire e di peso da dedicare alle azioni in portafoglio. Per esempio, se ti ritrovi nel nostro profilo dedicato all’investitore “difensivo”, limita il peso delle Borse al 25% del tuo capitale. Trovi tutti i dettagli, e il test per capire che tipo di investitore sei, sul nostro sito www.altroconsumo.it/finanza/portafogli.
Quando un buon trimestre non basta
Tra gli esempi più clamorosi di società che hanno presentato buoni risultati, ma che hanno deluso in termini di prospettive annunciate per il futuro, c’è Intel (49,46 Usd; Isin US4581401001), le cui azioni hanno chiuso la settimana in calo del 9,2%. Il gruppo ha pubblicato un risultato trimestrale sopra le attese e ha alzato gli obiettivi per il 2021, ma al contempo ha anche avvertito che i prossimi 2 anni si annunciano difficili. I pesanti investimenti per riorganizzare e aumentare le sue capacità produttive dovrebbero, infatti, far scendere la redditività. Non ci spaventiamo: si tratta di investimenti che saranno necessari per poter sfidare i concorrenti e approfittare delle solide prospettive del settore. Finita la fase di investimenti, infatti, i ricavi dovrebbero crescere a un ritmo medio annuo dell’11%. Riduciamo le stime sui risultati a breve termine, ma restiamo ottimisti su quelli a lungo termine. Si può approfittare del calo per acquistare queste azioni. Discorso simile per Ericsson (99,67 corone svedesi; Isin SE0000108656), le cui azioni hanno chiuso la settimana in calo del 5,8%. I conti trimestrali sono stati tutto sommato positivi, e in crescita, sebbene penalizzati dalle misure di ritorsione della Cina nei suoi confronti – alcuni Paesi occidentali stanno mettendo al bando la cinese Huawei e la Cina sta rendendo pan per focaccia limitando le società occidentali. Quello che, però, ha deluso il mercato è l’annuncio da parte di Ericsson di misure per ricalibrare le sue posizioni in Cina; cosa che si tradurrà in ulteriori costi di ristrutturazione a partire dal 4° trimestre 2021. Nel resto del mondo, però, le cose vanno bene e secondo noi, se hai le azioni, puoi mantenerle.
Anche la belga Umicore (50,2 euro; Isin BE0974320526) ha lanciato un allarme sui risultati futuri a causa dell’impatto più severo del previsto della carenza di chip sul settore auto: pesa sulla vendite di catodi per le batterie dei veicoli elettrici e sui prezzi dei metalli platinoidi, che il gruppo ricicla, utilizzati in queste batterie. Le azioni hanno perso in settimana il 4,9%, ma non ci spaventiamo: il gruppo continuerà a beneficiare dell’elettrificazione del parco auto e delle norme sempre più severe contro l’inquinamento. Acquista in un’ottica di lungo periodo.
Air Liquide (143,08 euro; Isin FR0000120073) ha pubblicato conti rassicuranti: nel 3° trimestre i ricavi (su base comparabile) sono saliti del 7,1%. L’attività salute (ossigeno medico) è cresciuta in modo sostenuto rispetto allo stesso trimestre del 2020, che pur era stato molto positivo. A lungo termine la società – tra i maggiori produttori di idrogeno al mondo – beneficerà della transizione energetica. Le azioni hanno fatto -0,2%, risultato ingiusto. Acquista.
La buona settimana delle utility
Tra le azioni che meglio si sono comportate in settimana ci sono quelle del settore europeo delle utility: hanno fatto +2,6% grazie a due traini. Da un lato c’è stato il +5,6% delle EDP (4,927 euro; Isin PTEDP0AM0009): nei primi 9 mesi del 2021 la produzione complessiva di energia elettrica del gruppo è scesa del 6%, a causa della contrazione di quella idroelettrica e da impianti a gas, ma la distribuzione di energia elettrica è aumentata di circa il 15% nella Penisola iberica e dell'8% in Brasile. Inoltre, grazie alla crescita della produzione eolica (+4%) e al raddoppio di quella solare, l’energia “pulita” rappresenta ormai il 76% della produzione del gruppo. Le energie rinnovabili, assieme a politiche di finanziamento che tengono sotto controllo il debito, rappresentano, secondo noi, due punti fermi importanti che garantiscono buone prospettive future, nonostante nel breve termine possa esserci una contrazione della redditività. Se hai le azioni, puoi mantenerle. Dall’altro lato c’è stato il traino del 3% delle azioni Enel (7,127 euro; Isin IT0003128367). La società deve ancora presentare i risultati trimestrali, ma ha beneficiato delle notizie giunte dalla Spagna: il Paese potrebbe rivedere le misure che finora hanno costretto la società a subire i rialzi dei prezzi delle materie prime. Se hai già le Enel, mantienile.Attendi, stiamo caricando il contenuto