Il bicchere mezzo pieno
Ancora una volta i motivi di buonumore per le Borse sono arrivati dai conti trimestrali societari che, nel complesso, continuano a mostrare andamenti migliori rispetto alle attese del mercato. A rassicurare i mercati ci ha pensato anche la Banca centrale europea: nonostante l’inflazione stia correndo, la politica monetaria resta sostanzialmente la stessa e per ora non si parla di rialzo dei tassi d’interesse. Anche qualche buon dato macroeconomico ha permesso ai listini di continuare a vedere il bicchiere mezzo pieno: per esempio, negli Usa la fiducia dei consumatori si è attestata su valori superiori alle attese – e le spese dei consumatori sono importanti per la crescita economica. Ma c’è il rovescio della medaglia. Non tutti i dati societari sono stati positivi (e questo ha condizionato i mercati soprattutto nell’ultima seduta della settimana) e, sotto il profilo della crescita economica, sia i dati degli Usa, sia quelli della Corea si sono rivelati sotto le attese. Inoltre, se Evergrande ancora una vola ha onorato i debiti sul filo di lana, altre società immobiliari cinesi sono in difficoltà. Noi ci manteniamo prudenti coi nostri consigli: affidati ai nostri portafogli per ripartire gli investimenti in modo da affrontare possibili marette future. Puoi scoprire che tipo di investitore sei e trovare il portafoglio più adatto a te clicclando www.altroconsumo.it/finanza/portafogli.
I colossi della tecnologia in campo: Microsoft…
Molta attenzione in questi giorni è stata rivolta ai conti pubblicati dai grandi colossi della tecnologia: ci sono state luci e ombre. In particolare, ci hanno particolarmente sorpreso i conti di Microsoft (324,35 Usd; Isin US5949181045): temevamo un rallentamento dei risultati dopo la corsa legata allo “stai a casa”, e invece, a perimetro aziendale comparabile, nello scorso trimestre i ricavi hanno fatto un balzo del 22% rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso, mentre l’utile per azione si è impennato del 25%. Anche i prossimi mesi si annunciano promettenti: i rallentamenti nelle forniture di materiale hardware stanno, infatti, spingendo ancor più le aziende a migrare i proprio dati da dispositivi “fisici” ad ambienti virtuali, quelli che sono chiamati in inglese “cloud”. Ed è proprio nel campo del “cloud” che ormai Microsoft eccelle: il gruppo rosicchia quote di mercato nei confronti di importanti concorrenti e le attività legate al “cloud” rappresentano ormai il 46% del giro d’affari del gruppo. Abbiamo alzato le stime sui risultati del gruppo e riteniamo che, nonostante la corsa, le azioni Microsoft possano valere un acquisto. Le azioni Microsoft si acquistano sul listino americano del Nasdaq. In generale, quasi tutte le banche offrono piattaforme di trading online che permettono di operare su questo listino: potrai quindi fare facilmente l’operazione da casa.
… e Facebook (che si chiamerà Meta dal 1° dicembre)
Anche Facebook (316,92 Usd; Isin US30303M1027), colosso dei social network, ha presentato dei buoni risultati: nel terzo trimestre dell’anno i ricavi sono aumentati del 35% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e l’utile industriale è cresciuto del 30%. Del resto, gli utenti sulle varie piattaforme continuano a salire – siamo ormai a 3,6 miliardi – e questo non può che essere un elemento di grande attrazione per gli inserzionisti (Facebook campa, appunto, con gli investimenti pubblicitari delle società che vogliono farsi conoscere grazie al social network). Il gruppo, però, è sotto accusa per i mancati controlli nella diffusione di alcuni contenuti e potrebbe subire le conseguenze di una maggiore regolamentazione. Inoltre, gli investimenti in nuovi prodotti (cuffie per realtà virtuale, per esempio) legati all’evoluzione aziendale (Meta sarà il nuovo nome della società non del social network) peseranno un po’ sulla redditività finale del 2021. Se hai le azioni già in portafoglio, puoi comunque continuare a mantenerle.
Anche Melexis (98,95 euro; Isin BE0165385973) ha ben impressionato: i ricavi nel terzo trimestre sono saliti del 34%, nella fascia alta delle previsioni, mentre a livello di redditività i risultati sono andati oltre il previsto. Il gruppo ha alzato le attese d’utile per il 2021 e anche il flusso di ordini resta ben orientato. Il consiglio è confermato: acquista.
Pillole dal settore farmaceutico
In questi giorni anche numerose società del settore farmaceutico hanno svelato i conti del terzo trimestre dell’anno. In particolare, ci sono piaciuti quelli di Sanofi (85,99 euro; Isin FR0000120578): il gruppo ha registrato una crescita dei ricavi di circa il 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e anche la redditività è migliorata. I vertici hanno rialzato le attese per la fine dell’anno, il mercato ha reagito positivamente a questi risultati superiori alle attese e anche noi restiamo ottimisti: acquista queste azioni. Di tutt’altro tenore la reazione del mercato nei confronti dalle azioni Teva (8,73 Usd; Isin US8816242098), crollate dopo la presentazione di risultati trimestrali che hanno mostrato ricavi in calo del 3%. Il management ha cercato di rassicurare il mercato, decidendo di non rivedere gli obiettivi futuri. Noi restiamo prudenti: nonostante il calo, al più mantieni le Teva.
I conti di Novartis (76,52 franchi svizzeri; Isin CH0012005267) hanno mostrato la debolezza della controllata Sandoz, che paga il calo dei prezzi dei farmaci generici negli Usa. Novartis potrebbe disfarsene per concentrarsi sui trattamenti innovativi che mostrano andamenti brillanti, più delle nostre attese. Alziamo le stime e confermiamo il nostro consiglio: acquista.
@Cristina Il bel balzo fatto dalle azioni Reckitt Benckiser (5.946 pence; Isin GB00B24CGK77) è legato alla presentazione di risultati trimestrali che hanno mostrato ricavi in crescita del 3%. Il management ha, comunque, preannunciato che il trimestre in corso si annuncia più fragile. Anche noi restiamo prudenti: al più, mantieni le azioni.
Prezzi di riferimento al 28/10/21