La variante turba le Borse

Settimana Borse
Settimana Borse
Tracollo finale
Già l’avvio della settimana per le Borse non era stato brillantissimo, caratterizzato da andamenti contrastanti per diversi titoli. In particolar modo gli occhi erano rivolti agli Usa: se da un lato la conferma dei vertici della Banca centrale Usa aveva evitato al mercato soprese sgradite, dall’altro aveva ricordato che la politica generosa in termini di tassi d’interesse è destinata a terminare. Non per nulla, nella prima parte della settimana i rendimenti dei titoli di Stato Usa sul mercato erano saliti, a tutto svantaggio del settore tecnologico – già nella prima parte della settimana il listino Nasdaq perdeva l’1,3% – e a tutto beneficio dei titoli bancari – nella prima parte della settimana quelli Usa guadagnavano il 3,6%. Poi, però, l’umore è precipitato: una nuova variante del Covid-19 sarebbe particolarmente contagiosa e ha portato l’Organizzazione mondiale della sanità a convocare una riunione di emergenza. Le Borse sono state travolte dalla paura che la crescita economica possa subire una brusca frenata – i listini altro non sono che un riflesso della salute dell’economia – e hanno chiuso la settimana in rosso. I principali titoli europei, in particolare, hanno chiuso sui valori di metà ottobre, cancellando tutto il rialzo che era stato legato alla presentazione dei conti trimestrali societari.
Le azioni delle banche Usa hanno poi chiuso la settimana mediamente in calo dello 0,4%, le azioni bancarie europee, invece, complici le notizie sull’arrivo della nuova variante nel continente, hanno perso mediamente il 5,9%. Le UBS (15,62 franchi svizzeri; Isin CH0244767585) hanno chiuso in calo del 3,9% nonostante un buon andamento a inizio settimana legato alla notizia di nuovi vertici. Le UBS sono azioni da acquistare.
Che fare?
Nel corso del fine settimana l’umore è migliorato, complici le notizie che sembrano ridimensionare l’aggressività della variante, e le Borse europee hanno aperto in modo positivo la settimana in corso. Che fare in questo momento? Ti suggeriamo di affidarti alle nostre strategie di portafoglio: sono calibrate e tenute sotto manutenzione costante anche per farti affrontare i momenti difficili. Devi, però, fare due cose. Primo: capire che tipo di investitore sei. È fondamentale per scegliere la strategia giusta: per esempio, se ti ritrovi nel portafoglio dedicato all’investitore “difensivo” devi limitare il peso degli investimenti azionari (in qualsiasi modo vengano fatti, tramite acquisto diretto di azioni o con Etf o fondi comuni azionari) al 25%. Secondo: devi essere conscio che per affrontare questi momenti serve tempo – i rendimenti sperati si ottengono sull’arco di anni. Nel frattempo, se ti ritieni in grado di maneggiarli e sei conscio dei rischi, puoi provare a guadagnare dalle Borse in calo o a proteggere il tuo patrimonio utilizzando gli strumenti finanziari di cui ti abbiamo parlato nelle scorse settimane su queste pagine: turbo certificate (vedi Altroconsumo Finanza n° 1430), mini future (Altroconsumo Finanza n° 1431), certificate a leva fissa (Altroconsumo Finanza n° 1434), opzioni e covered warrant (Altroconsumo Finanza n° 1437).
Le reazioni più significative alla paura: viaggi, energia…
A pagare in maniera più marcata la nuova paura per la pandemia non poteva che essere il settore dei viaggi e del turismo (-5,6%): per esempio, le azioni Atlantia (16,07 euro; Isin IT0003506190) nella sola giornata di venerdì hanno perso il 5,7%, chiudendo la settimana in calo del 3,6%. La società è legata al traffico di autostrade e aeroporti e il rischio di avere queste azioni in mano, in questo momento, è ancora troppo elevato. Vendi. Male anche il prezzo del petrolio. Dopo essersi impennato nella prima parte della settimana a seguito delle indiscrezioni legate a un possibile stop all’attività delle trivelle da pare degli storici Paesi produttori di petrolio, si è preso una mazzata nella giornata di venerdì sulla scia dei timori di un rallentamento economico e, quindi, di una minore fame di energia. Alla fine della settimana il petrolio di qualità brent si è attestato a 73 dollari al barile, in calo del 7,7% rispetto alla chiusura precedente. I titoli delle compagnie petrolifere hanno ripiegato, mediamente, del 3%: non ti consigliamo di comprare ora azioni del settore. Al più, se ne hai in mano, puoi mantenerle.
… salute e telefonia
La paura del virus ha portato il mercato a puntare su chi sta producendo i vaccini: le azioni Pfizer (54 Usd, Isin US7170811035) hanno chiuso la settimana con un guadagno del 6,3%. Al momento non ci sono conferme sull’efficacia dei vaccini contro questa variante, ma il mercato sembra credere che per una soluzione si guarderà comunque al colosso Usa. Le azioni sono sui massimi di sempre, ma puoi ancora acquistarle. Il rialzo di Pfizer ha permesso al settore farmaceutico di limitare il calo all’1,3%: per investire in generale su questo settore puoi comprare l’Etf Lyxor msci world health care (420,17 euro, Isin LU0533033238). Ha retto anche il settore telefonico (-1%): l’offerta del fondo KKR su Telecom Italia (0,48 euro, Isin IT0003497168; +38,7%, mantieni) ha ridato pepe a inizio settimana a tutte le azioni del settore. Le azioni Telefónica (3,91 euro; Isin ES0178430E18) alla fine della settimana hanno contenuto il calo all’1,5%, beneficiando anche dei progressi nella riduzione del debito. I risultati del terzo trimestre non avevano riservato sorprese e confermiamo il consiglio: mantieni.
Le azioni Sanofi (85,01 euro; Isin FR0000120578) hanno perso il 4,4% nonostante l’acquisto di una licenza che conferma l’intenzione del gruppo di puntare sullo sviluppo di vaccini e di trattamenti basati sull’RNA messaggero – è la stessa tecnologia che c’è dietro al vaccino contro il Covid-19 di Pfizer. Le azioni, a nostro parere, meritano ancora un acquisto.
Attendi, stiamo caricando il contenuto