Germania, pronta a sfidare il futuro

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Quando Angela Merkel è salita al potere nel 2005 il momento era azzeccato: le impopolari riforme del mercato del lavoro e della previdenza sociale, promosse dal suo predecessore Gerhard Schröder, avevano riportato infatti la Germania sulla strada della crescita, offrendo alla nuova cancelliera l'opportunità di guidare, per ben sedici anni, un'economia in piena ripresa.
Il Paese che ha ereditato Scholz è, invece, meno accattivante. Oltre all’avvento di una nuova variante del Covid-19, che allontana il ritorno alla normalità, si aggiungono le difficoltà di approvvigionamento e di produzione, che gravano sull'industria tedesca, nonché il rallentamento dell’economia cinese, che rappresenta il secondo mercato per le esportazioni tedesche. Di conseguenza, l'economia tedesca tentenna.
Inflazione ed energia: fonti di preoccupazione
La Germania ha oggi uno dei livelli d’inflazione tra i più alti dell'Unione europea, pari al 5,2% (l’Italia è al 3,7%, la Francia al 2,8%). Parte di questo aumento è dovuto all’Iva (l’imposta sui prodotti e servizi acquistati) che dall’inizio del 2021 è tornata al livello normale, pari al 19%, dopo che nel 2020 era stata ridotta per sostenere i consumi nei primi mesi della pandemia. Questo aumento sta contribuendo a gonfiare i prezzi al consumo. L’effetto relativo all’Iva scomparirà, comunque, a inizio 2022.
L’altro fattore che spinge al rialzo i prezzi è il costo dell’energia. La Germania porrà, infatti, fine alla produzione di energia nucleare nel 2022 e rinuncerà al carbone entro il 2030: questo vuoto non sarà affatto facile da colmare, visto che nucleare, lignite e carbone producono il 38% dell'elettricità tedesca. Mentre le rinnovabili hanno sì compiuto notevoli progressi, ma coprono oggi solo il 41% del fabbisogno di energia del Paese.
Un futuro da reinventare…
Tra le priorità del nuovo governo, oltre alla transizione energetica, c’è anche l’innalzamento del salario minimo e la digitalizzazione del Paese. Un salario minimo di 12 euro l’ora (invece dei 9,6 euro attuali) dovrebbe spingere i consumi del Paese a condizione che l'inflazione non eroda l’aumento. La digitalizzazione, dal canto suo, è altrettanto importante per la competitività della Germania sulla scena mondiale. Lo scarso accesso alla banda larga, in particolare, la dice lunga sulle priorità di un Paese, che ha sì investito molto nel rifacimento della propria rete stradale, ferroviaria, portuale o aeroportuale, ma che ha anche accumulato un notevole ritardo nell'accesso ai servizi online per un gran numero di cittadini.
Terzo esportatore a livello mondiale, la Germania non può permettersi di non vincere la sfida posta dalla digitalizzazione e dalle energie rinnovabili, pena la perdita della sua competitività. I prossimi anni saranno perciò decisivi e per il momento il nostro consiglio è di riservare solo una piccola parte dei propri investimenti alle Borse del Vecchio continente e solo per diversificazione. Puoi acquistare l’Etf Ubs Msci Emu soc resp (120,88 euro, Isin LU0629460675), ma non destinarvi più del 5% del tuo portafoglio.
IL RISPARMIO IN GERMANIA: FINALMENTE SI CAMBIA
Anche se il 40,2% dei risparmi tedeschi è destinato a prodotti liquidi, come conti deposito e depositi a termine, le famiglie, stanche dei bassi tassi d’interesse, mostrano sempre più interesse verso i fondi comuni e, novità, verso le azioni: a queste ultime a fine giugno 2020 erano destinati il 23,8% degli investimenti, contro il 19,1% della fine del primo trimestre 2020. Una crescita che rappresenta un notevole salto di qualità in un Paese tradizionalmente conservatore nella gestione del risparmio e che è dovuta non solo alla crescente propensione al rischio dei risparmiatori, ma anche alla ripresa delle Borse, che ha fatto salire la quota delle azioni in tutti i portafogli.
La nuova coalizione di Governo intende risolvere il problema del fabbisogno energetico del Paese investendo di più nelle rinnovabili, ma questa scelta impiegherà diverso tempo prima di dar frutti.
La Germania, uscendo dal nucleare e dal carbone, si troverà in una posizione di maggiore dipendenza dal gas russo. Una situazione che pone il Paese in gravi difficoltà quando le relazioni tra Mosca e l’Occidente si deteriorano, come sta accadendo in questo periodo.
La pandemia ha mostrato un Paese in ritardo, a disagio nell'uso delle nuove tecnologie, sia per quanto riguarda l'organizzazione statale, sia per il telelavoro, sia per le lezioni a distanza.
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