Nella morsa del freddo

Analisi
Analisi
Si sgonfia la passione tecnologica…
Come già detto su queste pagine, la Borsa Usa è fortemente influenzata dall’andamento del settore tecnologico. E quest’ultimo è in sofferenza: in particolar modo, solo nel corso della scorsa settimana, il listino Nasdaq, che racchiude tante azioni tecnologiche, ha lasciato sul terreno il 7,6%, per un calo, dalla fine del 2021 (intorno ai massimi storici), pari al 12%. Che cosa è successo? Il mercato sta iniziando a temere un rialzo dei tassi d’interesse da parte della Banca centrale americana più rapido rispetto a quanto non si aspettasse alla fine dell’anno. E come ti abbiamo sempre detto su queste pagine, il rialzo dei tassi in genere fa più male ai titoli del settore tecnologico che ad altri – vedi qui a fianco per più dettagli. A pesare sull’andamento del settore anche alcuni risultati trimestrali poco confortanti: in particolare, le azioni Netflix (397,5 Usd; Isin US64110L1061) hanno registrato un tracollo settimanale del 24,4% dopo che la società ha pubblicato previsioni deludenti per il primo trimestre di quest’anno – si aspetta un numero di sottoscrittori di un terzo inferiore a quello dello stesso periodo dello scorso anno. Il titolo ha perso quasi il 43% dai massimi di novembre, ma temiamo che la concorrenza possa continuare a mordere e ti sconsigliamo di approfittare del calo per acquistare le Netflix.
In finanza un euro oggi vale di più di un euro domani. Non solo: quell’euro di domani, vale tanto di meno, quanto più elevati sono i tassi d’interesse. Diverse società tecnologiche non fanno ancora utili oggi, ma li faranno nel futuro. Più salgono i tassi, più, a parità di altre condizioni, il valore di questi utili futuri, e di conseguenza il valore delle società, scende, determinando un calo delle loro azioni. Ovviamente ci sono delle sfumature: se le prospettive di utili aumentano, magari per il successo di un certo prodotto, non necessariamente un rialzo dei tassi fa male ai titoli.
… ma restano delle opportunità d’acquisto
Ci sono state, però, anche società del settore che hanno pubblicato risultati confortanti. Pensiamo ad ASML Holding (629,3 euro; Isin NL0010273215): il gruppo non solo ha chiuso il 2021 con risultati reddituali eccezionali (ricavi in aumento del 33% e utile per azione in rialzo di quasi il 70%), ma ha anche registrato un aumento degli ordini di lavoro di circa il 130%, fatto che lascia ben sperare per il futuro. Il gruppo si attende, infatti, una crescita dei ricavi del 20% nel 2022 e del 7% medio annuo fino al 2030. Nonostante questi risultati, il titolo ha risentito del calo generale del settore e ha perso in settimana circa il 2%. Noi per ora non ci spaventiamo, anzi alziamo le stime sugli utili del gruppo e crediamo che il calo rappresenti un’opportunità per acquistare le azioni ASML – l’investimento va fatto comunque sapendo che ci potrebbero essere dei batticuore a breve termine.
Microsoft (296,03 Usd; Isin US5949181045) ha perso il 4,6% dopo l’offerta per rilevare il gigante dei videogiochi Activision (81,35 Usd, non acquistare). Per Microsoft è un’operazione strategicamente importante (anche in ottica metaverso), ma di impatto ancora limitato. Le azioni Microsoft restano da acquistare.
Male le banche Usa
Di solito un rialzo dei tassi d’interesse dovrebbe fare bene ai titoli bancari – con i tassi più elevati gli istituti di credito hanno più margini di guadagno. In settimana, invece, anche le azioni bancarie americane sono andate male, cedendo in media l’8,3%. Due i motivi del tracollo. In primo luogo alcuni colossi hanno pubblicato risultati inferiori alle attese del mercato. Non solo, quest’ultimo ha anche iniziato a temere che, dato il cattivo andamento delle Borse di questi giorni, anche i prossimi risultati, almeno per quelle attività legate all’andamento dei titoli quotati (vedi la vendita di prodotti d’investimento), potrebbero riservare qualche sorpresa negativa. Secondo: dall’economia americana non sono arrivati segnali rassicuranti, vedi alcuni dati sul rallentamento dell’attività manifatturiera. Questo ha fatto temere un rallentamento della crescita americana che impatterebbe in modo negativo sulla tradizionale attività di concessione di prestiti delle banche Usa. Anche nel caso del settore finanziario, però, per alcuni casi specifici i cali aprono delle opportunità d’acquisto: vedi BlackRock (800,92 Usd; Isin US09247X1019), scesa del 5,6% in settimana.
La azioni Bank of America (44,92 Usd; Isin US0605051046) hanno risentito del calo generale del settore e hanno perso in settimana il 6,2%. La banca, però, ha mostrato risultati rassicuranti per l’ultimo trimestre del 2021, in particolar modo per quelle attività di “banca al dettaglio” che dovrebbero beneficiare del rialzo dei tassi d’interesse – se la crescita economica Usa non dovesse deragliare. Se hai le azioni, puoi mantenerle.
Il caso cinese e la corsa del petrolio
Se in Occidente il tema dell’inflazione (vedi anche i dati dalla Germania) e del possibile rialzo dei tassi d’interesse tiene banco, in Oriente la Cina va controcorrente, con un taglio dei tassi ufficiali d’interesse nel Paese per rilanciare la crescita. Questo non solo ha permesso alle azioni cinesi di reggere meglio, ma spiega, in parte, anche l’ulteriore corsa del prezzo del greggio: quello di qualità brent è salito del 4,2%, attestandosi a un passo da 88 dollari al barile. I venti di guerra tra Medioriente (vedi attacchi in Arabia Saudita e Yemen) ed Europa dell’Est (si continua a temere un attacco russo in Ucraina) contribuiscono a tenere alto il prezzo del greggio. I titoli delle compagnie petrolifere, però, in media hanno perso l’1,6% zavorrate anche dal -5,1% delle Repsol (10,66 euro; Isin ES0173516115) che ha annunciato un calo della produzione di idrocarburi superiore alle attese. L’aumento dei prezzi di vendita, però, non ci fa disperare: se hai le Repsol, mantienile.
Cambiamenti nei consigli |
|
ACCENTURE 335,63Usd Isin IE00B4BNMY34 |
M ➜ A |
MONCLER 57,94Usd Isin IT0004965148 |
V ➜ M |
A: acquista: M: mantieni; V: vendi |
Attendi, stiamo caricando il contenuto