Oscillazioni notevoli sui mercati

Settimana Borse
Settimana Borse
La cronaca di una settimana da brividi
Settimana ad altissima tensione per le Borse. Nella prima parte si sperava in una soluzione diplomatica per evitare un conflitto tra Russia e Ucraina: nelle sedute di martedì 22 e mercoledì 23 le Borse della zona euro avevano retto, calando nel complesso solo di uno 0,3%. Nella giornata di giovedì 24, sono state travolte dallo scoppio del conflitto: la Borsa russa, solo in quella giornata, ha perso circa il 26% (-31% in euro) mentre le Borse della zona euro, in media, hanno perso il 3,6%, con Milano a -4,1%. In ogni caso, le perdite avrebbero potuto essere ancora maggiori se nella giornata, dopo un avvio negativo, le Borse americane non avessero improvvisamente invertito la rotta, chiudendo addirittura in positivo – l’indice S&P500 della Borsa di New York ha chiuso in rialzo dell’1,5% e l’indice Nasdaq (tanti titoli tecnologici) ha archiviato persino un guadagno del 3,3%. Le sanzioni decise da parte degli Stati Uniti e dell’Europa nei confronti della Russia, infatti, in prima battuta non sono state così dure come si poteva attendere, allentando un po’ la paura di un’ulteriore corsa dei prezzi dell’energia. Questo ha fatto sì che anche nell’ultima seduta della settimana tutte le Borse mantenessero un buon andamento, recuperando i cali del giorno prima (Asia, Russia ed Europa) e addirittura chiudendo la settimana in positivo (New York).
Come gestire questa situazione
Attenzione, però: la situazione resta tesa. Nel fine settimana la situazione è peggiorata – anche se ci sono prove di dialogo tra Russia e Ucraina – e l’Occidente ha varato nuove sanzioni, molto più pesanti, verso la Russia. Non per nulla l’avvio delle Borse di questa settimana è stato negativo. I mercati, nel loro cinismo, sono concentrati sui riflessi economici della crisi: i prezzi delle materie prime e dell’energia erano già saliti prima dell’attacco e già facevano temere una riduzione delle spese di imprese e famiglie. Ora, il conflitto farà ora esplodere ancor più il carovita e farà deragliare la ripresa economica? E come si comporteranno le Banche centrali? Da un lato un rialzo brusco dei tassi d’interesse potrebbe aiutare a ridurre la corsa dei prezzi, dall’altro rischierebbe di far esplodere il costo di prestiti e mutui e, quindi, di frenare comunque la ripresa. Le incertezze sono molte e la situazione può evolvere velocemente: in questa situazione possiamo aspettarci ulteriori alti e bassi dei mercati, anche notevoli. Due le cose che puoi fare: primo, vai su www.altroconsumo.it/investi/portafogli e segui le indicazioni per investire fornite dalle nostre strategie di portafoglio. Alcuni Paesi europei, l’Italia soprattutto, sono più esposti a un peggioramento della crisi: ti sconsigliamo al momento di investire in azioni italiane. Secondo: tieni i nervi saldi. Il tempo è il tuo migliore alleato. Nelle pagine seguenti della rivista troverai altri spunti di riflessione.
Questo conflitto sembra essere condotto anche in forma informatica, quindi è importante la protezione dei server e dei pc. In passato ti avevamo suggerito una scommessa sulle azioni della Check Point Software (140,83 Usd; Isin IL0010824113), che si occupa proprio di sicurezza informatica. In settimana sono salite del 7,7%, ma anche se ormai viaggiano sui massimi storici una scommessa ci può ancora stare (vedi n° 1426).
Maglia rosa e maglia nera tra i settori
Non sorprende che tra i titoli peggiori della settimana ci siano quelli delle banche europee, che mediamente hanno perso il 9,7%. Pesano i timori per un rallentamento della crescita economica, ma anche i legami di alcune banche con la Russia. Le azioni Unicredit (12,58 euro; Isin IT0005239360), che è un gruppo che possiede una banca russa, sono state tra le peggiori della settimana, cedendo il 14%. Il consiglio è confermato: vendi. Vista la possibilità che i tassi d’interesse restino più bassi del previsto in Europa, siamo più prudenti anche col consiglio di Bnp Paribas (56,75 euro, Isin FR0000131104; -8,3%) e UBS (17,38 franchi svizzeri, Isin CH0244767585; -6,8%): non acquistare più, ma mantieni. Cambiamo il consiglio anche sulle Santander (3,12 euro; Isin ES0113900J37): hanno fatto -6,1% sebbene il baricentro sia spostato più verso l’America che verso l’Est. Se le hai, puoi ora mantenerle. Il prezzo del petrolio ha oscillato molto, ma alla fine quello di qualità brent ha chiuso con un rialzo del 5%. Le azioni delle compagnie petrolifere sono state tra le azioni migliori della settimana, ma alla fine il loro rialzo è rimasto comunque contenuto a +1,5%: troppo poco per una speculazione. Limitati a mantenere le azioni del settore che già hai.
Settimana travagliata per il settore auto (-4,6%) su cui ha gravato il -15,9% delle azioni Renault (30,55 euro; Isin FR0000131906): per effetto della controllata Avtovaz (marchio Lada) la Russia nel 2021 è stato il secondo mercato più importante per il gruppo. Per fortuna il piano di risparmio dei costi ha reso il gruppo già più solido per affrontare questo momento: puoi tenere le azioni.
Cambiamenti nei consigli |
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BNP PARIBAS 56,75euro Isin FR0000131104 |
A ➜ M |
INTERPUMP 48,46euro Isin IT0001078911 |
V ➜ M |
SANTANDER 3,12euro Isin ES0113900J37 |
V➜ M |
UBS 17,38franchi svizzeri Isin CH0244767585 |
A ➜ M |
A: acquista; M: mantieni; V: vendi |
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