Prezzo al momento dell'analisi (04/04/2022): 16,02 euro
Anche se ai minimi storici, l’azione resta correttamente valutata.
Consiglio: mantieni
Nonostante l'aumento dei costi, Ebro Foods (ISIN ES0112501012), specializzato nella pasta e nel riso, ha chiuso il 2021 con un utile per azione di 1,55 euro (+24%); un dato ben al di sopra delle nostre stime (1,20 euro). La società spagnola è riuscita, in effetti, a trasferire, almeno in parte, i maggiori costi (aumento dei prezzi del grano, dei costi per il trasporto, l'imballaggio...) sui prezzi di vendita, anche se i suoi margini di redditività si sono un po’ deteriorati nel corso dell'anno. Ora, però, la guerra in Ucraina spinge di nuovo alle stelle i prezzi del grano e, sebbene Ebro non utilizzi per la sua divisione pasta (40% circa degli utili) il grano tenero – che è quello prodotto principalmente in Ucraina - i prezzi di tutti i tipi di grano salgono a causa dell'effetto accaparramento e dei cattivi raccolti. Fortunatamente, per quest'anno la società spagnola è già, in gran parte, coperta per il suo fabbisogno di questo cereale. Tuttavia, sebbene sia attiva negli alimentari - un settore chiaramente difensivo – c’è il rischio che i continui aumenti dei costi finiscano per penalizzare i suoi margini di redditività a medio termine. Giocano, però, a suo favore la leadership nel suo mercato, i suoi marchi ad alto valore aggiunto (che le consentono di trasferire parte degli aumenti dei costi sui prezzi di vendita) e la crescita della divisione riso negli Usa, Paese dove realizza circa il 30% del fatturato. Il titolo merita quindi, secondo noi, di restare in portafoglio.