Oggi 29 aprile l’attenzione del mercato era alta su Generali: si doveva eleggere il nuovo gruppo dirigente. Si contrapponevano due liste, una “di continuità”, l’altra “di rottura” e grazie al supporto degli investitori internazionali la prima ha vinto con distacco sulla seconda. A questo punto è difficile che Generali, almeno a breve, venga proiettata in una dimensione ancora più europea, con “matrimoni” con altre realtà del settore: era questo uno degli obiettivi della lista sconfitta ed era questo uno degli elementi per cui ti avevamo suggerito una scommessa sulle Generali a fine 2019 (vedi n° 1340 e 1342). La scommessa non è andata a buon fine e hai due strade: o la chiudi vendendo le Generali – il guadagno dal primo consiglio (a dividendi inclusi) è di +6% contro il +10% della Borsa e il +11% delle azioni del settore (+9% dal secondo contro il +11% della Borsa e il +13% delle altre azioni del settore) – o la trasformi in un investimento di lungo periodo; in quest’ottica, infatti, le Generali sono da mantenere. Ricorda, però, che, in quanto azioni italiane (è la più grande cassaforte di BTp) non rientra nelle nostre strategie d’investimento, quindi vanno considerate come azioni extra-portafoglio (vedi n° 1459).
I soci “ribelli” che sono usciti sconfitti dalla battaglia per Generali, cercheranno ora di ribaltare le sorti di Mediobanca (9,49 euro; Isin IT0000062957), che è il principale azionista di Generali? I soci “ribelli” hanno già ampie quote azionarie di Mediobanca e non sembrano felici dell’operato dei vertici. L’eventuale ulteriore scalata a Mediobanca non ci sembra facile: c’è bisogno delle autorizzazioni della Banca centrale europea e anche in questo caso c’è un’ampia fetta di azioni in mano a fondi d’investimento internazionali che sembrano felici dell’attuale operato. Le Mediobanca sono da vendere.
Prezzi e variazioni alla chiusura del 28/4/22