Tre temi ricorrenti
Il primo tema che ha tenuto banco in settimana è stato quello della crescita: i principali istituti economici tedeschi hanno lanciato l’allarme sul fatto che una sospensione drastica delle importazioni di gas dalla Russia porterebbe la Germania in recessione nel 2023. Inoltre, dal Regno Unito iniziano ad emergere i contraccolpi della corsa dei prezzi sulle spese dei consumatori, con le vendite al dettaglio in calo. Insomma, soprattutto per l’Europa la situazione non è rosea e la Banca centrale europea si trova al difficile bivio tra sostegno alla crescita e controllo dell’inflazione (vedi pagina 11). Questo ci porta al secondo tema della settimana: il rialzo dei tassi d’interesse da parte delle Banche centrali per contrastare il carovita. Per una Banca centrale europea prudente, altre, come quella canadese, avanzano spedite sul rialzo dei tassi. Che farà la Banca centrale Usa? Il dato sull’inflazione è elevato, ma se depurato dalle componenti energetiche non è stato così drammatico e questo ha portato le Borse a sperare che l’atteso rialzo dei tassi (anche qui, vedi pagina 11) possa non esser ulteriormente inasprito. Terzo: l’ondata di Covid-19 in Cina. Da un lato, nonostante qualche piccola riapertura, i lockdown continuano, dall’altro, però, c’è stato un ulteriore impegno da parte delle autorità ad aiutare la ripresa economica. Insomma, luci e ombre che hanno reso i listini azionari nervosi. In questa situazione, le nostre strategie d’investimento non cambiano – per i dettagli consulta la pagina www.altroconsumo.it/investi/la-nostra-strategia.
Ecco i risultati della settimana – molte Borse il venerdì di Pasqua sono tradizionalmente chiuse – per i listini consigliati (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: +0,6%; +1%; Canada: -0,3%; +0,5%; Cina: -2%; -1,1%; Corea: -0,2%; -0,2%; Eurozona: -0,3%; -0,3%; Giappone: +0,4%; +0,4%; Indonesia: -1,4%; -0,4%; Messico: -0,9%;+0,6%; Regno Unito: -0,7%; +0,5%; Svezia: -1,8%; -2%; Stati Uniti: -2,1%; -1,3%; Svizzera: -0,3%; -0,2%.
La stagione dei conti trimestrali
Vedremo se la stagione dei contri trimestrali societari aiuterà il mercato a trovare fiducia o renderà le Borse pessimiste. Le prime indicazioni in settimana sono state in chiaroscuro. In particolare, il mercato ha reagito male ai conti del primo trimestre 2022 annunciati da Ericsson (84,12 sek; Isin SE0000108656), portando il titolo a chiudere la settimana con una perdita dell’8,7%. Da un lato hanno pesato risultati piuttosto deludenti – tra l’aumento dei costi di approvvigionamento e l’uscita dal mercato russo, l’utile per azione ha mostrato una contrazione di quasi l’8% - dall’altro ha spaventato il fatto che il gruppo possa essere oggetto di sanzioni da parte degli Usa per effetto di presunti atti di corruzione in Iraq. Le prospettive di medio-lungo termine, però, non ci sembrano a rischio: mantieni.
Negli Usa i primi risultati sono arrivati dalla grandi banche e la reazione del mercato è stata tiepida. Per i conti delle società italiane bisognerà, invece, aspettare un po’: il “grosso” degli annunci sarà fatto a maggio.
Luci e ombre nel settore tecnologico
Proprio i ritardi nelle catene di approvvigionamento hanno determinato il calo del 5,8% delle Microsoft (279,83 Usd; Isin US5949181045): nel primo trimestre del 2022 le vendite di pc a livello globale sarebbero crollate di quasi l’8% per la mancanza di chip; un calo che rischia di pesare sulle vendite del pacchetto Office, elemento importante (sebbene non più centrale) per Microsoft. Non ci spaventiamo, anche perché un “ritorno alla normalità” dopo il boom delle vendite di pc per la pandemia era atteso: Microsoft vale un acquisto. Calo del 2,5% per Twitter (45,08 Usd; Isin US90184L1026) nonostante il patron di Tesla (vedi nota qui in fondo al paragrafo) abbia proposto di comprarle tutte al prezzo di 54,20 Usd ciascuna. Il prezzo in Borsa non si è adeguato a quello della potenziale offerta, anche perché i vertici attuali di Twitter l’hanno rifiutata: il mercato è scettico sul fatto che venga, effettivamente, portata a compimento. Twitter è una società che ha fatto utili solo due volte negli ultimi 10 anni e non sono azioni che suggeriamo a chi ha un approccio prudente agli investimenti. Non consigliamo nemmeno a chi tollera meglio i rischi di acquistare il titolo, scommettendo sul lancio dell’offerta: il patron di Tesla ha promesso di avere un “piano B”, ma deluso dal rifiuto potrebbe anche vendere il 9% di azioni Twitter che già ha.
Le azioni Tesla (985 Usd; Isin US88160R1014) hanno chiuso la settimana in calo del 3,9%: più che la distrazione rappresentata dalla questione Twitter (la presunta offerta comunque non riguarderebbe le casse di Tesla), il calo delle azioni è legato alla diffusione dei dati sulle vendite di auto in Cina, crollate per la prima volta in tre mesi per effetto delle misure di contenimento del virus messe in atto dalle autorità. Azioni rischiose e care: vendi.
Atlantia viaggia verso l’uscita dalla borsa?
A proposito di offerte d’acquisto, c’è quella che i principali azionisti (hanno il 33% del capitale) di Atlantia (22,83 euro; Isin IT0003506190) hanno deciso di lanciare su tutte le altre azioni non possedute per prevenire offerte da parte di soggetti spagnoli (vedi n° 1458) e ritirare la società dalla Borsa. L’operazione era nell’aria e il prezzo offerto, come previsto, non è molto più elevato di quello di chiusura della settimana scorsa – il titolo ha guadagnato in settimana solo il 3,4%. Non vediamo elevate possibilità di una controfferta da parte degli spagnoli (più probabile che si mettano d’accordo una volta ritirata Atlantia dal mercato; quindi non speculare), ma visto che il lancio ufficiale dell’offerta non è imminente, e non vediamo ostacoli al fatto che sia lanciata nelle prossime settimane, tanto vale mantenere le azioni Atlantia, se già le hai, vedendo se ci saranno ulteriori sviluppi.
Banco Bpm (3,06 euro; Isin IT0005218380) ha accelerato sul riacquisto della quota di Bpm Vita che era in mano ai francesi di Covéa. Una mossa per arroccarsi e difendersi da “scalate” estere o propedeutica ad operazioni con altri soggetti? In ogni caso la mossa era attesa (sebbene più in là nel tempo) e il nostro consiglio sulle azioni (+1,5% in settimana) non cambia. Vendi.
@Bruno In genere è molto semplice acquistare singole azioni quotate sulla Borsa di New York via internet: quasi tutte le banche operanti in Italia permettono di effettuare questa operazione. La tassazione legata alle plusvalenze (guadagni sui rialzi di prezzo) è la stessa (26%) che hai sulle plusvalenze per le azioni italiane.
@Franco Dell’offerta d’acquisto sulle azioni Accell (57,5 euro; Isin NL0009767532) si parla da tempo – e infatti il titolo viaggia sui 58 euro offerti da mesi – ma ora è ufficialmente partita. Come già detto sul n° 1448 non devi avere in mano queste azioni: ti consigliamo, dunque, se per caso le hai ancora, di aderire all’offerta.
@Marcello Aprendo un deposito titoli e scegliendo il regime amministrato non ti devi preoccupare delle incombenze fiscali legate agli investimenti e non dovrai inserire nulla in dichiarazione dei redditi: sarà la banca a curare tutto per te (salvo rarissimi casi, rappresentati dall’investimento in Etf non armonizzati).
Prezzi al 14/4/22, variazioni tra l'8/4/22 e il 14/4/22 (15/4/22 solo per alcune Borse asiatiche)