Investire sul metaverso made in Italy

Analisi
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Visitare una mostra o partecipare a un evento da casa tua, ma con le stesse sensazioni e potenzialità della presenza fisica, oppure entrare in un negozio virtuale e fare acquisti, magari interagendo con i commessi, come se fossi lì di persona: queste sono alcune delle potenzialità date dal metaverso.
Il termine metaverso è stato coniato nel 1992 dallo scrittore Neal Stephenson, nel romanzo Snow Crash, dove il metaverso era un mondo virtuale abitato da avatar tridimensionali di persone reali.
Wikipoint, il metaverso italiano
Digiwow ha avviato una raccolta di denaro tramite crowdfunding per supportare la crescita della sua piattaforma di metaverso Wikipoint. La società è molto giovane – è nata a febbraio 2021 – ma ha già realizzato progetti per National Geographic, Toshiba, Reale Mutua, per il Ministero della Cultura e per Menarini. Ha chiuso il 2021 in utile, una cifra davvero molto modesta, ma che rappresenta una rarità per le start up. Oggi i ricavi derivano solo da progetti “su misura”, ma in futuro la società dovrebbe guadagnare anche dalla vendita di licenze e di servizi editoriali.
Attraverso questa operazione, Digiwow punta a raccogliere fino a 400.000 euro circa. Tu puoi investire a partire da poco meno di 250 euro, ma, per avere anche diritto di voto, devi investire poco meno di 5.000 euro. Il denaro raccolto con il crowdfunding verrà impiegato per potenziare l’organico aziendale, per sostenere investimenti di marketing e per tutelare la propria attività con la registrazione di brevetti. Wikipoint ha funzionalità aggiuntive rispetto alla maggior parte delle altre piattaforme di metaverso: consente, per esempio, la fruizione della realtà in 3D anche da smartphone e tablet, senza alcun tipo di installazione e senza iscrizioni a piattaforme dedicate al metaverso, come avviene ora per lo più. Per esempio, un’azienda potrà farsi creare uno showroom con il metaverso fruibile come un sito internet aggiuntivo, semplificando l’accesso alla nuova tecnologia e raggiungendo un pubblico molto più ampio di quello attuale. La società ipotizza l’acquisto, in futuro, da parte di un concorrente di maggiori dimensioni, oppure attraverso la quotazione in Borsa: queste sono le due soluzioni che ti consentirebbero di monetizzare il tuo investimento.
Oltre al possesso delle quote, i partecipanti al crowdfunding Wikipoint avranno anche la possibilità di avere un avatar – cioè una propria immagine virtuale da usare in diverse comunità virtuali – e un NFT (non-fungible token) personalizzato. Gli NFT sono una sorta di certificato di proprietà virtuale: te ne abbiamo parlato a proposito delle criptovalute, vedi www.altroconsumo.it/investi/investire/investimenti-alternativi/ultime-notizie/2022/03/crowdfunding-magic-farm.
Grandi potenzialità e grandi rischi
Il metaverso e le sue potenzialità in termini di marketing hanno attratto di recente moltissime aziende e istituzioni. L’ipotesi è una “corsa al metaverso”, così come negli scorsi decenni c’è stata la corsa alla presenza sui social, soprattutto in alcuni settori come la cultura e la moda. La naturale conseguenza di questa espansione sarà un aumento di attività per le società che lavoreranno in questo settore. Digiwow, attraverso Wikipoint, punta a diventare una realtà di eccellenza dal punto di vista tecnologico, puntando tutto sull’innovazione. Oggi c’è grande entusiasmo per il metaverso, ma l’utilizzo di quest’ultimo potrebbe rivelarsi una moda transitoria, magari superata in breve tempo da una nuova tecnologia – se ne parla moltissimo, diverse società hanno già manifestato il loro interesse per questo tipo di realtà, ma quanto renderà, in concreto, il suo uso, non è ancora dato saperlo – con conseguenze molto negative sul tuo investimento. La quota minima richiesta è contenuta, meno di 250 euro: se non ti spaventa l’ipotesi di perderli e se sei consapevole del fatto di investire in una realtà di nicchia e in un settore oggi ancora in una fase iniziale di sviluppo, puoi puntare sul crowdfunding di Wikipoint. Ricorda sempre, però, che potresti avere difficoltà a uscire dall’investimento, soprattutto in tempi brevi. Potresti anche subire delle perdite, non hai la garanzia di riavere indietro tutto quello che hai investito, oltre a non avere certezze su un eventuale rendimento. È vero, c’è il vantaggio fiscale di cui ti abbiamo parlato diverse volte nell’ambito del crowdfunding, ma spesso non basta a compensare l’incertezza legata a questo tipo di investimenti. Se non sei sicuro di poter sopportare questi rischi, l’investimento non fa per te.
Il punto sul metaverso in Borsa…
Diverse società in questi primi mesi del 2022 hanno annunciato passi in avanti nello sviluppo del metaverso – vedi, per esempio, Walt Disney (111,63 Usd, Isin US2546871060; acquista) che ha nominato un responsabile per collegare sempre più le attività “reali” a quelle virtuali, a partire dalle attività nei parchi di divertimento – e secondo alcuni studi sarebbero già 350 milioni le persone che abiterebbero i mondi virtuali. Ciò nonostante, le azioni delle società che maggiormente sono legate allo sviluppo del metaverso non sono andate bene in Borsa. L’Etf Roundhill Ball Metaverse (9,6 Usd; Isin US53656F4173), il prodotto più scambiato che racchiude l’andamento delle principali società impegnate nella crescita del metaverso, ha perso in questo avvio del 2021 il 37% (-32% in euro e dividendi inclusi), amplificando il generale calo dei titoli del settore tecnologico (-16,4% in euro e dividendi inclusi). Del resto, diverse società tra quelle più impegnate nello sviluppo del metaverso non sono ancora profittevoli: Roblox (30,65 Usd; Isin US7710491033), per esempio, è una società che permette ai suoi utenti di creare i propri mondi virtuali ed è tra quelle, al momento, di maggior successo in termini di crescita degli utenti, ma verosimilmente non chiuderà un bilancio in utile né nel 2022, né nel 2023, né nel 2024. È ovvio che questo rende il titolo molto rischioso tanto che le azioni, in questo avvio del 2022, hanno ancor più amplificato il calo generale del settore, crollando del 70% (-68% in euro; la società non paga dividendi). Nonostante il calo, non è il caso di scommettere su queste azioni.
Nell’analisi di gennaio (vedi n° 1444) ti abbiamo sconsigliato di puntare sull’Etf Roundhill Ball Metaverse anche per motivazioni di ragione fiscale (quotato solo a New York). Ora è sbarcato a Milano l’Etf ETC group global metaverse (7,282 euro; Isin IE000KDY10O3) che non pone quei problemi fiscali: non vale la pena, però, acquistarlo. Non ci convince, infatti, il peso eccessivo che al momento hanno in portafoglio azioni come Apple o Nintendo a dispetto delle Autodesk. Ragionamento analogo vale per l’Etn metaverse di Société Générale (18,414 euro; Isin XS2425316713): non acquistare.
… e su Autodesk
Ti confermiamo, invece, che vale ancora la pena scommettere sulle azioni Autodesk (189,28 Usd; Isin US0527691069), sebbene, dal nostro consiglio d’inizio anno (vedi n° 1444) abbiano ripiegato in linea col resto delle società legate al metaverso – hanno perso il 32,7%, che diventa -27,4% in euro e dividendi inclusi. A differenza della citata Roblox, non solo Autodesk fa già ora utili, ma quelli dell’anno fiscale 2021/22 (termina il 31 gennaio) sono stati superiori alle nostre attese, mostrando ricavi e utili in crescita, rispettivamente, del 16% e del 25% (a perimetro aziendale comparabile). Inoltre, le attese per il 2022/23 sono di un’ulteriore crescita: gli ordini dovrebbero salire di oltre il 20% rispetto al +16% registrato nell’anno fiscale appena concluso, mentre l’evoluzione delle vendite basate su abbonamento dovrebbero far salire ancora la redditività generando un balzo atteso dell’utile di oltre il 30%. Del resto, la società, che sviluppa dei software informatici di modellazione e progettazione in 3D, ha tutte le carte in regola per approfittare della creazione dei mondi digitali del metaverso. Inoltre, col calo registrato in questo avvio del 2022, e con le prospettive di crescita attese, gli indicatori di convenienza del titolo risultano migliori non solo di quelli medi storici di Autodesk, ma anche di quelli di altre società del settore – per esempio, il rapporto tra prezzo di Borsa e utili attesi per il prossimo anno, è pari a circa 36 per Autodesk contro un valore di 126 delle altre società del settore (è come il prezzo al chilo delle mele, più è elevato, più sono care). In ogni caso, rispetto ad altre azioni, si tratta di livelli abbastanza elevati (per la media delle azioni mondiali lo stesso indicatore è intorno a 17), per questo il titolo è destinato a essere molto ballerino come già accaduto in questi ultimi mesi. Gli investitori più prudenti ne stiano alla larga: le Autodesk sono riservate a chi sa tollerare meglio le scivolate e può aspettare qualche anno per vedere i ritorni della scommessa.
Anche Microsoft (277,52 Usd; Isin US5949181045) sta investendo sul metaverso con la sua piattaforma Mesh. Inoltre, le prospettive nelle attività legate al cloud restano, per Microsoft, positive: per questo è un titolo che vale la pena acquistare. Ti sconsigliamo, invece, Meta Platforms (200,47 Usd; Isin US30303M1027) – la società sta ampliando la sua piattaforma Horizon Worlds per permettere il commercio di beni. Al più, se hai le azioni, mantienile.
Abbiamo consigliato le Autodesk anche a fine febbraio (vedi n° 1452): da allora hanno fatto (in euro e dividendi inclusi) -8,1% rispetto al -14,5% delle altre azioni del metaverso e al -4,6% dei titoli tecnologici in generale.
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