Secondo un (ex) ingegnere informatico di Google, uno dei sistemi del gruppo avrebbe iniziato a dare risposte “umane”, mostrando di provare sentimenti. Google nega e anche altri esperti dicono che le risposte sono nel naturale sviluppo dell’algoritmo del sistema. Resta il fatto che le macchine diventano sempre più intelligenti e in grado di imparare e migliorarsi. Si stima che tra il 2020 e il 2030 l’impiego delle macchine intelligenti, grazie al recupero di efficienza e produttività, potrebbe portare ad un aumento della ricchezza globale del 25%. Già entro il 2025, nei 26 Paesi più industrializzati, circa 85 milioni di posti di lavoro potrebbero essere sostituti dalle macchine. Intorno al 2035, il 45% dei lavoratori con bassi livelli di specializzazione potrebbero essere sostituiti da macchine intelligenti. Una catastrofe occupazionale? Secondo alcuni, no. Per 85 milioni di posti di lavoro persi, secondo alcuni se ne creeranno oltre 95 milioni, ovviamente con specializzazioni diverse. Il tema è delicato, ma di certo resta il fatto che chi si occupa di automazione e intelligenza artificiale diventerà progressivamente protagonista nei prossimi anni. Vediamo come cavalcare la tendenza in Borsa.
Il sistema di Google in questione è pensato per dare risposte ai dubbi degli utenti e per far funzionare, per esempio, gli assistenti vocali – ti sarai già imbattuto in sistemi similari, sono gli “assistenti virtuali” adottati da banche e compagnie telefoniche.
Anche il telefonino che hai in tasca usa già, molto probabilmente, l’intelligenza artificiale (pensa a quelli che selezionano tutte le foto che ritraggono una certa persona).
Il punto sugli investimenti in automazione…
Le società che operano nell’automazione sono molte, da quelle che fanno bracci meccanici – la giapponese Fanuc (20.555 yen; Isin JP3802400006) è stata pioneristica in tal senso – a quelle che sviluppano software informatici – vedi per esempio, Autodesk (167,77 Usd; Isin US0527691069), società che aiuta nella creazione di modelli 3D. Per una scommessa su tutte queste società in passato abbiamo consigliato l’Etf L&G Robo Global robotics and automation go (17,14 euro; Isin IE00BMW3QX54), che investe in circa 80 società del settore. Dal primo consiglio di settembre 2017 (vedi n° 1237) il bilancio è positivo, ma non brillantissimo: il guadagno è di circa il 37% contro un rialzo medio delle Borse mondiali, in euro e dividendi inclusi, di circa il 45%. A pesare è il calo nel corso degli ultimi mesi: in particolare, nel 2022, l’Etf ha ceduto circa il 31% rispetto a un calo medio delle Borse, in euro e dividendi inclusi, di circa il 13%. È frutto della discesa dei titoli della tecnologia e, in generale, di quelli che avevano corso tanto nei mesi della pandemia – con le restrizioni alla socialità, il tema delle macchine che non si ammalano e possono svolgere le mansioni degli umani era tornato molto di moda. Nella nostra ultima analisi di marzo 2021 (vedi n° 1407) ti avevamo consigliato di limitarti a mantenere gli investimenti fatti in questo Etf. Nonostante i cali di questi mesi, confermiamo il consiglio: sebbene alcuni indicatori di convenienza dei titoli in pancia all’Etf si siano riportati su valori più interessanti, nel complesso non sono ancora su livelli tali da rendere conveniente l’investimento, soprattutto alla luce dei rischi di ulteriori possibili scivolate in caso di rialzi più sostenuti del previsto dei tassi d’interesse negli Usa (i titoli afferenti al settore tecnologico li pagano in modo particolare). Per questo, nel complesso limitati a mantenere le quote dell’Etf se già le hai, ma non acquistarle ora se non le hai.
Le azioni Fanuc hanno perso circa il 16% da inizio anno e ai prezzi attuali hanno indicatori di convenienza peggiori di altre società del settore, ma migliori di quelli medi storici. Sono, al più, da mantenere. Le azioni Autodesk, invece, meritano una scommessa (vedi il n° 1467).
Le azioni Nvidia hanno perso circa il 46% da inizio anno, ma ai prezzi attuali hanno ancora indicatori di convenienza peggiori sia di quelli di altre società del settore, sia di quelli medi storici. Vero che le prospettive sono buone, ma ancora non sono azioni convenienti. Non acquistare. Le azioni Microsoft, invece, meritano ancora un investimento (le seguiamo costantemente su www.altroconsumo.it/investi).
… e intelligenza artificiale
Ragionamenti analoghi possono essere fatti per i titoli che, nello specifico, si occupano di intelligenza artificiale, che permette alle macchine di imparare a “ragionare”: in questo caso parliamo soprattutto di grandi produttori di microchip, come Nvidia (158,8 Usd; Isin US67066G1040), e colossi dell’informatica, come Microsoft (247,65 Usd; Isin US5949181045). L’Etf Wisdomtree artificial intelligence (42,405 euro; Isin IE00BDVPNG13), che ti abbiamo consigliato in passato per puntare in un colpo solo su una settantina di azioni del settore, nel 2022 ha lasciato sul terreno circa il 31%, ma rispetto al consiglio d’acquisto di settembre 2020 (vedi n° 1379) il risultato è comunque in attivo del 20% (+19% circa fatto dalle Borse, in euro e dividendi inclusi, sullo stesso periodo). È frutto di una corsa rapidissima effettuata da queste azioni proprio tra le fine del 2020 e l’inizio del 2021, complice l’esplosione dei casi pandemici. Non per nulla già a marzo 2021 (vedi n°1407) ti avevamo consigliato di portare a casa una metà dei guadagni fatti in breve tempo con questo Etf. Nonostante le prospettive, per le stesse motivazioni riportate nel paragrafo precedente, non è il caso di puntare ora su questo Etf. Limitati a mantenere le quote che già hai.
La mobilità del futuro
L’intelligenza artificiale sarà sempre più presente anche nel modo in cui ci spostiamo: diverse società automobilistiche cinesi hanno stretto accordi con società informatiche per far sì che le auto a guida autonoma siano sempre più alla portata di tutti. Quello delle auto che si guidano da sole è solo uno degli aspetti della mobilità del futuro, che comprende anche le auto elettriche e quelle a idrogeno. Per puntare sulla mobilità del futuro ti consigliamo l’Etf Lyxor MSCI Future Mobility ESG Filtered (16,552 euro; Isin LU2023679090): investe su circa 80 società e rispetto ad altri Etf simili ha un occhio di riguardo per le società cinesi (qui ci sembra ancora una scelta azzeccata), ha costi di gestione più bassi ed è più scambiato in Borsa. Per la mobilità del futuro saranno essenziali le stazioni di ricarica per le auto elettriche. L’olandese Fastned (27,1 euro; Isin NL0013654809) fa questo e beneficerà della decisione europea di vietare la vendita di veicoli con motori a combustione entro il 2035. Del resto, l’Europa chiede l'installazione di 14.000 punti di ricarica a settimana nel nostro Continente, rispetto ai circa 2.000 attuali, con l’obiettivo di avere una stazione di ricarica ogni 60 chilometri sulle strade principali (con almeno un terminal ultraveloce). Fastned non potrà che beneficiarne. Nonostante le azioni siano ballerine e non proprio convenienti, meritano una scommessa da parte di chi sa tollerare meglio i rischi di possibili scivolate.
L’investimento in Fastned è decisamente più rischioso di quello sull’Etf sulla mobilità del futuro. Scegli tu sulla base del tuo profilo di rischio su quale investire. In ogni caso ricorda che si tratta di investimenti che si aggiungono in piccole quote alla generale strategia d’investimento (vedi dettagli sul n° 1458).