Prezzo al momento dell'analisi: 1,797 euro al 27/7
Iren ha annunciato per il primo semestre del 2022 un fatturato in forte crescita (+85,2%), ma questo è dovuto in larga parte ai maggiori prezzi dell'energia che, però, impattano anche a livello di costi (la voce costo materie prime è passata da 562 milioni di euro a 2.135 milioni). La morale è che l'utile industriale. calcolato prima di spesare la quota parte dei costi pluriennali risulta essere migliorato "solo" di un 9%. L'utile relativo ai primi sei mesi è comunque calato di un buon 31% e questo per l'effetto combinato di alcuni fattori. In primo luogo subisce il costo del cosiddetto "contributo di solidarietà", in secondo luogo l'anno scorso l'utile aveva beneficiato di alcune voci una tantum che lo rendevano una base di confronto particolarmente sfidante. Senza questi elementi i risultati sarebbero cresciuti del 7,6%.
La società è ottimista sulla prosecuzione dell'anno, mentre noi, dal canto nostro, sulla scia dei risultati del primo semestre, limiamo leggermente le nostre attese di utile per l'intero 2022 da 0,22 a 0,21 euro per azione, mentre manteniamo invariate le attese per il 2023 (0,23 euro di utile per azione) e per il 2024 (0,24 euro di utile per azione). La società presenta dei multipli (elemento di valutazione comparativo rispetto alle altre azioni come il rapporto prezzo / utili o il rapporto prezzo / valore contabile) in linea o addirittura migliori del mercato. La qualità degli utili è però "media" e il momentum è "neutro". Per questo motivo confermiamo la nostra valutazione pari a correttamente valutato, così come il nostro consiglio (mantieni).