Prezzo al momento dell'analisi (15/07/2022): 23,37 euro
Pur tenendo conto delle buone notizie, noi temiamo che il 2023 sia meno brillante. Nonostante il calo del titolo, determinato anche da una recente contrazione dei prezzi del petrolio, non è il caso di acquistarlo.
Consiglio: mantieni
Le minacce di recessione per i prossimi trimestri e la crisi sanitaria in Cina sembrano frenare la salita dei prezzi del greggio a breve termine. Tuttavia Shell, tenendo conto della domanda dinamica e di un’offerta che cresce meno (scarsi investimenti degli ultimi anni), alza le sue previsioni sui prezzi degli idrocarburi a lungo termine e, a prova del suo ottimismo, annulla in bilancio svalutazioni di attività previste per circa 3,5-4,5 miliardi di Usd (0,5 Usd per azione), pari circa il 2,5% del suo valore di Borsa. Un’operazione contabile che avrà un impatto positivo sugli utili del 2° trimestre (pubblicazione attesa il 27/7), che dovrebbero beneficiare anche dell’aumento dei margini di guadagno nella raffinazione (a 28 Usd al barile contro i circa 10 Usd del 1° trimestre), e che non avrà nessun impatto sulle liquidità generate dall’attività, che dovrebbero restare a ottimi livelli nel 2022, prima di diminuire nel 2023.