Prezzo al momento dell'analisi (27/07/2022): 4,89 euro
Semestre positivo per Snam, che ha realizzato ricavi in crescita del 9,7%, grazie sia all’apporto dei tradizionali ricavi “regolati”, sia al contributo delle nuove fonti di ricavo, per esempio quelle legate allo sviluppo dell’efficienza energetica. L’utile industriale è in lieve calo, perché il maggior giro d’affari è stato più che compensato da un aumento dei costi (tra cui quelli legati alla chiusura di alcune controversie), ma l’utile netto segna comunque un progresso (+1,7%, a 0,19 euro per azione) grazie all’apporto positivo delle società controllate.
Forte di questi risultati, il management del gruppo ha alzato ad almeno 1,1 miliardi le sue previsioni sull’utile netto dell’intero 2022; noi, tuttavia, non modifichiamo le nostre. Prima di tutto perché già prima di queste dichiarazioni le nostre stime si aggiravano intorno a questa cifra. In secondo luogo, perché seppur il gruppo lo consideri come un livello minimo, non ci sembra prudenziale andare oltre questo livello viste le incognite legate alla situazione economico-politica attuale. Pur non operando in Russia, le interruzioni di fornitura, specialmente se prolungate, possono pesare su società partecipate come TAG e GCA (anche se il gruppo stima impatti limitati). Inoltre, le stime più recenti sulla domanda di gas in Italia per il 2022 sono orientate a un calo sul 2021, sia per effetto dell’aumento dei prezzi sia per l’andamento climatico.
Per tutti questi motivi, non modifichiamo le nostre stime sull’utile 2022 e 2023, che si attestano a 0,37 euro per azione in entrambi gli anni. Non cambia neanche il nostro consiglio: mantieni.