Un crescente bisogno di protezione
Gli attacchi informatici continuano ad aumentare non solo nel nostro Paese, ma un po’ in tutto il mondo, andando a coinvolgere anche settori di estrema delicatezza per le vite dei cittadini. Oltre al caso degli attacchi agli enti governativi di Taiwan, tra gli esempi recenti più clamorosi c’è quello dell’attacco informatico al sistema nazionale sanitario britannico avvenuto all’inizio di agosto: avrebbe provocato – le indagini sono ancora in corso – non solo il mancato accesso da parte dei medici alle cartelle cliniche dei pazienti, ma anche l’impossibilità di alcuni cittadini di contattare i servizi di emergenza.
Nel complesso si stima che nel solo primo semestre del 2022, a livello mondiale, gli attacchi informatici in giro per il mondo siano aumentati di circa il 42%. Si tratta di un dato inferiore a quello annuale italiano – che mostra una generale debolezza del nostro Paese in questa battaglia rispetto al resto del mondo – ma comunque particolarmente elevato, che dimostra come gli investimenti fin qui effettuati non siano stati sufficienti ad arginare il fenomeno.
È prevedibile, dunque, che in futuro gli investimenti per l’installazione, la manutenzione e l’aggiornamento di sistemi di protezione dagli attacchi informatici continueranno a crescere, complice anche il progressivo diffondersi di “oggetti intelligenti” – quelli collegati alla rete internet, come i ripetitori wi-fi per la casa, lampadine controllare tramite app, fino ad arrivare a frigoriferi, lavatrici, tapparelle… – che diventano sempre più un obiettivo privilegiato dei pirati informatici per rubare dati rilevanti alle potenziali vittime.
In questo senso i conti delle società che offrono soluzioni di sicurezza informatica (cybersecurity in inglese) dovrebbero beneficiare dell’aumento della domanda di protezione da parte di imprese, governi e cittadini. Come investire su queste prospettive di crescita?
Gli investimenti in cybersicurezza
In passato ti abbiamo consigliato due modi per investire sulla sicurezza informatica. Il primo è con l’Etf Rize cybersecurity & privacy (6,176 euro; Isin IE00BJXRZJ40), un fondo quotato sulla Borsa di Milano che investe su poco meno di 50 società concentrate sullo sviluppo di soluzioni per la protezione dagli attacchi informatici. Il secondo è facendo una scommessa secca sulle azioni Check Point Software (122,61 Usd; Isin IL0010824113), società israeliana quotata a New York, che offre una gamma completa di soluzioni di sicurezza informatica per computer, tablet, oggetti “intelligenti”, reti ed archivi informatici (cloud). Come sono andati?
Possiamo dire che l’effetto dell’aumento degli investimenti in sicurezza informatica ha permesso a entrambi gli investimenti di reggere bene in questo avvio del 2022, particolarmente complesso per i titoli del settore tecnologico: dall’inizio dell’anno, infatti, l’Etf Rize cybersecurity & privacy ha ceduto circa il 7,7% contro un calo medio del settore tecnologico, in euro e dividendi inclusi, di circa l’11%. Le azioni Check Point Software, invece, nonostante il contesto difficile, dall’inizio dell’anno hanno addirittura guadagnato il 17,3%.
Il punto sui risultati di Check point Software
A favorire il rimbalzo delle azioni Check Point Software ci sono stati anche i risultati del secondo trimestre, che si sono dimostrati superiori alle attese, con ricavi in crescita di circa il 9%, una progressione che non si registrava da anni.
Da notare, però, che il calo della redditività industriale al 44% contro il 49% di un anno fa, determinato da costi aggiuntivi legati a problemi di approvvigionamento e a importanti assunzioni di personale, limita l’aumento dell’utile per azione a circa il 2% (a perimetro aziendale comparabile).
Nel secondo semestre dell’anno, però, secondo il gruppo gli aumenti dei prezzi di vendita dovrebbero compensare buona parte degli effetti negativi. Per il trimestre in corso, il gruppo prevede un aumento del fatturato del 7% e conta ora di raggiungere il risultato più elevato nella “forchetta” previsionale già annunciata per l’intero anno. Noi stimiamo un utile per azione di 6,65 Usd nel 2022 (6,13 Usd nel 2021) e di 7,40 Usd per il 2023.
Consigli confermati
Nonostante il buon andamento registrato in Borsa dalle azioni Check Point Software in questa prima parte del 2022, alla luce delle nuove stime di crescita, le azioni conservano nel complesso indicatori di convenienza migliori rispetto a quelli medi delle altre società del settore. Per questo, secondo noi, una scommessa sul titolo si può ancora fare.
Secondo noi resta valida anche la scommessa sull’Etf Rize cybersecurity & privacy che, puntando su una molteplicità di titoli, riduce il rischio di una scommessa “secca” come quella sulle singole azioni Check Point Software. Inoltre, si tratta di un prodotto quotato sulla Borsa di Milano che, quindi, potrebbe essere più semplice da acquistare e che comporta l’esborso di minori commissioni bancarie di compravendita (attenzione, però, che i guadagni su questo prodotto non sono compensabili con minusvalenze pregresse). Occhio, comunque, che i titoli che ha in pancia sono comunque ballerini, quindi non significa che non potrebbero esserci delle perdite.
Variazioni e valutazioni su prezzi al 15/8/22 (in caso di Borsa chiusa, al 12/8/22)