Cosa ha mosso i mercati
Sono due i grandi temi che hanno condizionato l’andamento delle Borse. Il primo è legato alle decisioni di politica monetaria da parte delle Banche centrali e le loro conseguenze sulla crescita economica. Se la Banca centrale europea non ha riservato sorprese – come previsto ha rialzato i tassi dello 0,75% (per maggiori dettagli vedi pagina 11) – quella canadese ha mostrato un atteggiamento “morbido” che il mercato non si attendeva – il rialzo dei tassi d’interesse è stato dello 0,5% e non dello 0,75% previsto. Questo, assieme a dei dati macroeconomici dagli Usa non proprio brillanti, ha sostenuto la speranza che anche la Banca centrale americana possa iniziare a mostrare un atteggiamento meno aggressivo nella lotta all’inflazione, a tutto vantaggio della crescita della ricchezza a stelle e strisce. E la salute dell’economia americana è essenziale per l’andamento generale delle Borse. Il secondo tema è legato alla stagione dei conti trimestrali, ormai entrata nel vivo. Sebbene non siano mancati elementi di preoccupazione, nel complesso la stagione sta dando segnali migliori delle previsioni. In questa situazione non modifichiamo le nostre strategie d’investimento che trovi sul nostro sito internet www.altroconsumo.it/investi/la-nostra-strategia.
Tra le società che hanno mostrato conti trimestrali particolarmente positivi c’è Air Liquide (131,70 euro; Isin FR0000120073): nonostante un contesto economico difficile in Europa, con alcuni grandi clienti che hanno spostato la produzione in altre zone del mondo, il gruppo ha chiuso il terzo trimestre con ricavi migliori delle attese e in crescita rispetto a quelli dello stesso periodo dell’anno scorso. Ha confermato le attese sul risultato di tutto il 2022 e confida nelle attività legate all’idrogeno. Anche noi siamo ottimisti: acquista.
Il momento no della tecnologia
Tra le società che hanno riservato le peggiori sorprese ci sono state quelle del settore tecnologico e di internet. In particolare, le azioni Microsoft (226,75 Usd; Isin US5949181045) hanno registrato un brusco calo dopo che il gruppo non solo ha presentato una crescita dei ricavi nell’ultimo trimestre dell’11%, la più debole degli ultimi cinque anni, ma ha anche detto di aspettarsi per il trimestre in corso una crescita del fatturato solo tra l’1% e il 3%. Le vendite di programmi per pc (Windows, Office…) risentono in modo più pronunciato del previsto del calo delle vendite di computer nel mondo dopo il boom legato alle chiusure pandemiche, ma anche i servizi di cloud pubblico Azure, parte rilevante del giro d’affari del gruppo, mostrano segni di rallentamento – attesa nel trimestre in corso una crescita del 37%, al netto di acquisizioni e cessioni, dopo il +42% registrato in quello appena concluso. Crediamo, comunque, che grazie alla fidelizzazione dei clienti e alla sua solidità finanziaria, il gruppo sia in grado di affrontare questo momento di difficoltà. Abbiamo limato le nostre stime sugli utili per azione del gruppo da 11 a 9,2 Usd per il 2022/23 (l’anno fiscale termina a giugno) e da 11,9 a 10,3 Usd per il 2023/24, ma il consiglio non cambia: acquista.
Meta Platforms (97,94 Usd; Isin US30303M1027), la “mamma” di Facebook, nel terzo trimestre ha visto una contrazione dei ricavi in linea con le attese, ma per farlo ha dovuto far correre i costi e l’utile industriale si è quasi dimezzato. Anche se il titolo è ai minimi degli ultimi 5 anni, non è il caso di acquistarlo. Al più, mantienilo.
Luci e ombre nel settore bancario
Diverso, in media, il tenore degli annunci dei risultati trimestrali da parte delle banche europee, con conti nel complesso positivi. Non sono mancate, però, delle zone d’ombra: per esempio, la spagnola Santander (2,63 euro; Isin ES0113900J37), pur avendo mostrato profitti nel terzo trimestre superiori alle attese del mercato, ha comunque messo in guardia sul possibile deterioramento dei suoi risultati nei prossimi mesi. Al più, mantienile. Più ottimismo sul futuro ha mostrato Unicredit (12,31 euro; Isin IT0005239360), ma, come ti diciamo nel nostro commento a pagina 6, noi preferiamo restare prudenti e non cambiare il consiglio: vendi. La vera nota stonata è stata rappresentata dal Credit Suisse (3,88 franchi svizzeri; Isin CH0012138530) che ha annunciato per il terzo trimestre una perdita enorme di 4 miliardi di franchi svizzeri (l’anno scorso aveva registrato un utile di circa 430 milioni di franchi) determinata anche da una contrazione dei ricavi che resta ancora pesante, -30% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il gruppo ha annunciato un aumento di capitale proprio da 4 miliardi di franchi, ma temiamo, come già ti avevamo detto sul n° 1480, un possibile ulteriore deterioramento dei risultati. Sono azioni da cui stare alla larga.
A proposito di aumenti di capitale, è quasi arrivato al termine quello di Monte Paschi (1,96 euro; Isin IT0005508921): dopo la fine delle contrattazioni sui diritti d’opzione (avevano già perso il 91% il primo giorno di negoziazione) ora si attende di sapere quante azioni il “consorzio di garanzia” sarà costretto ad accollarsi. Resta alla larga da queste azioni. Vendi.
A tutto gas
Buone notizie, in media, sono arrivate dal settore automobilistico. In particolare, Mercedes-Benz (58,88 euro; Isin DE0007100000), forte degli ottimi risultati trimestrali, ha deciso di alzare gli obiettivi annuali: nella divisione auto si aspetta di realizzare un margine industriale (rapporto tra utili industriali e fatturato) del 13-15% e non più del 12-14%. Anche noi, quindi, aumentiamo le previsioni sull’utile per azione 2022, portandole a 12 euro. Per il 2023 le lasciamo, invece, invariate a 10,5 euro, poiché la domanda di auto dovrebbe indebolirsi, sotto l’effetto del rallentamento economico. Il consiglio non cambia: mantieni.
L’Offerta pubblica d’acquisto (Opa) su Tod’s (30,94 euro; Isin IT0003007728) è fallita e il titolo è crollato su valori che lo rendono correttamente valutato. Non ci sono novità su un ritiro dalle negoziazioni in Borsa mediante incorporazione nella società, non quotata, che ha lanciato l’offerta. Per ora, dunque, le Tod’s restano scambiate in Borsa e se avevi aderito all’offerta, avrai indietro le tue azioni Tod’s. Per quanto sinora detto, a questi prezzi consigliamo, per ora, di mantenerle.
@Alessandro Le minusvalenze che ottieni vendendo Etf in perdita possono essere usate per compensare le plusvalenze ottenute dalla vendita successiva di titoli azionari in guadagno. Attenzione: non possono, però, essere usate per compensare plusvalenze su vendite di Etf o fondi comuni azionari.
@Gino Occhio a chi ti telefona e promette guadagni mirabolanti, magari investendo in azioni Amazon. Possono anche essere vere e proprie truffe. In particolare, alla larga da chi ti chiede di scaricare un programma e di prendere il controllo del tuo pc– dicono per aiutarti a investire, ma è per svuotarti il conto.
@Stefano Purtroppo le azioni Edison sono state ritirate dagli scambi di Borsa ormai da parecchi anni. Il tuo titolo non è liquidabile e blocca il tuo deposito titoli. L’unica cosa che puoi provare a fare è chiedere a EDF, che ora controlla Edison, se è interessata a ricomprare le tue azioni. Non ti aspettare granché.
Prezzi al 27/10/22