Prezzo al momento dell’analisi (18/11/2022): 1,31 euro
Consiglio: mantieni
Nei primi 9 mesi del 2022 i ricavi di A2A sono esplosi e sono circa 2 volte e mezzo rispetto a quelli di un anno prima. Non è un dato da cui farsi impressionare: in un contesto di caro-energia è l’effetto del boom del costo delle materie prime (triplicate) che viene poi girato alla clientela. Tuttavia, A2A ha saputo destreggiarsi bene in questo contesto e l’utile industriale prima di spesare la quota parte di costi pluriennali (Ebitda) è salito del 20,2% grazie ai buoni risultati dei settori generazione & trading e ambiente. Quanto all’utile netto, il gruppo ha pubblicato una crescita del 17%. Per l’intero anno la società si attende un Ebitda tra 1,45 e 1,5 miliardi di euro e un utile netto tra 340 e 380 milioni di euro. Noi per il 2022 stimiamo un utile per azione di 0,12 euro (0,13 nel 2023, a 0,14 nel 2024). Nonostante i cali da inizio anno, dato il contesto energetico comunque difficile, il titolo resta correttamente valutato.