Prezzo al momento dell'analisi (ore 12.30 del 4/11/2022): 4,53 euro
I risultati di Enel nei primi nove mesi dell’anno presentano luci e ombre. Se da un lato il fatturato è balzato dell’84% rispetto allo stesso periodo del 2021, dall’altro l’utile netto cala del 29,8% attestandosi a 1,7 miliardi (0,17 euro per azione), tanto che il gruppo ha abbassato le proprie aspettative sull’utile dell’intero 2022: se prima lo vedeva attestarsi in un intervallo compreso tra 5,6 e 5,8 miliardi, ora si aspetta un risultato tra 5 e 5,3 miliardi. Diversi gli elementi che hanno messo sotto pressione i conti del gruppo, e che probabilmente continueranno a zavorrarli anche nei prossimi mesi: spiccano, per esempio, i cambiamenti nella normativa fiscale in Spagna o gli interventi “d’emergenza” come lo stoccaggio di gas portato avanti negli ultimi mesi. C’è poi l’effetto maggiore del previsto dei clienti “a prezzo fisso” o della nuova clientela acquisita a condizioni promozionali: i ricavi derivanti da queste fonti non sono, per contratto, aumentati, mentre sono aumentati i costi per garantire queste forniture. Tutto questo, insieme agli investimenti per 9 miliardi, ha portato anche a un aumento dell’indebitamento, da 51,9 a 69,7 miliardi, ma il gruppo prevede una sua riduzione al di sotto dei 62 miliardi. Comprensibilmente, il mercato non ha certo accolto con entusiasmo i dati e soprattutto il taglio delle indicazioni sul futuro (in gergo, profit warning). Le nostre stime, tuttavia, erano già prudenziali (utile 2022 di 5,1 miliardi, quindi già in linea con le nuove indicazioni). Confermiamo le previsioni sull’utile per azione: 0,50 euro per il 2022, 0,56 euro per il 2023 e 0,59 euro per il 2024. Confermiamo anche il consiglio: limitati a mantenere.