Il sereno dopo il diluvio

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Le ragioni di una settimana positiva
Sono tre le motivazioni che hanno permesso alle Borse di chiudere una settimana molto positiva. Primo: il dato sulla corsa dei prezzi negli Stati Uniti si è rivelato inferiore alle previsioni. Questo ha alimentato la speranza che la Banca centrale americana possa, quanto meno, non incrementare ulteriormente il piano di rialzo dei tassi d’interesse. Secondo: sul finire della settimana, la Cina ha confermato il primo allentamento delle restrizioni pandemiche, riducendo i giorni di quarantena per i viaggiatori che entrano nel Paese e abolendo l’obbligo di identificazione e isolamento dei contatti secondari. È solo un piccolo passo, ma ha fatto sperare che progressivamente anche altre misure restrittive – nel Paese sono ancora in corso dei lockdown – possano essere eliminate. Terzo: nel complesso anche la stagione dei conti trimestrali societari europei ha mostrato segnali migliori delle attese, dimostrando una capacità di resilienza inaspettata anche in un periodo difficile di rialzo dei costi energetici e delle materie prime. Sono tutti elementi che hanno fatto ben sperare per il futuro e questo ha, dunque, sostenuto la corsa dei listini. Confermiamo le nostre strategie d’investimento: per trovare quella più adatta a te vai su www.altroconsumo.it/investi/la-nostra-strategia.
Il rimbalzo della tecnologia
Il rimbalzo maggiore in settimana è stato registrato dai titoli tecnologici – l’indice Nasdaq, che ne ha tanti in pancia, ha guadagnato l’8,1%. Non sorprende: come detto più volte, sono titoli particolarmente sensibili alle prospettive sui tassi d’interesse; hanno perso tanto dall’inizio dell’anno e appena si è riaccesa la speranza di un ammorbidimento della stretta monetaria hanno rialzato la testa. Significativo il rialzo delle azioni Apple (149,7 Usd; Isin US0378331005) che han beneficiato anche della speranza di un allentamento delle misure restrittive in Cina: all’inizio della settimana, il gruppo aveva dovuto ammettere ritardi nella produzione dei nuovi iPhone proprio per la politica zero-Covid delle autorità cinesi (i grandi impianti di Apple sono in Cina). Le azioni Apple hanno chiuso con un rialzo dell’8,2% e sono, al più, da mantenere. Rialzo ancora più marcato per le azioni Meta Platforms (113,02 Usd; Isin US30303M1027), nonostante la società abbia dovuto ammettere di aver bisogno di procedere con il piano di licenziamenti più rilevante della sua storia – taglierà circa il 13% della propria forza lavoro. Il mercato ha reagito positivamente all’ammissione delle difficoltà e al tentativo di arginarle, ma secondo noi, non vale la pena investire su questo titolo (+24,5% in settimana, ma ancora -66,4% dall’inizio dell’anno). Al più, se hai già in portafoglio queste azioni, limitati a mantenerle.
Tra le azioni che più hanno sofferto in settimana c’è il titolo Walt Disney (95,01 Usd; Isin US2546871060) che ha perso il 4,6%. I ricavi, pur avendo registrato un’impennata nel trimestre, non sono stati all’altezza delle aspettative del mercato, così come non lo sono state le prospettive annunciate per il futuro. Noi non ci spaventiamo, anzi crediamo che il ribasso sia un’occasione d’acquisto.
Bene anche il settore finanziario
Le banche hanno beneficiato delle speranze sulla tenuta della crescita economica, che potrebbe favorire l’erogazione di prestiti e mutui e ridurre il volume dei crediti a rischio. Inoltre, i risultati trimestrali hanno continuato a fornire segnali rassicuranti. In particolare, BNP Paribas (51,76 euro; Isin FR0000131104) è salita in settimana di un altro 2,2% continuando a beneficiare di conti del terzo trimestre che hanno mostrato utili in crescita del 10% grazie alle attività di banca al dettaglio, ma anche al ritrovato dinamismo delle attività specializzate (prestiti auto, leasing…), su cui la banca punta per la crescita. I vertici hanno alzato l’obiettivo sull’utile netto a fine 2025, ma temiamo che il 2023 riservi ancora delle incognite. Per questo, confermiamo il consiglio prudente: mantieni. Risultato negativo, invece, per le azioni Unicredit (12,8 euro; Isin IT0005239360) che hanno perso l’1,9% dopo che sono circolate indiscrezioni su un contrasto tra i suoi vertici e quelli della Banca centrale europea sulla politica di distribuzione dei dividendi e sulla mancata uscita dalla Russia. Sono ulteriori elementi di rischio che ci portano a confermare il nostro consiglio: vendi.
A Milano è continuata la corsa delle Telecom Italia (0,24 euro; Isin IT0003497168) che hanno guadagnato un ulteriore 7,8%. L’apertura dei francesi di Vivendi, socio di Telecom Italia, a sedersi al tavolo col Governo è sembrata rafforzare la prospettiva del possibile lancio di un’offerta su Telecom da parte della Cdp. Da un punto di vista speculativo le azioni Telecom meritano ancora un acquisto, ma gli investitori prudenti si limitino a mantenerle
Viaggiare in aereo e in auto
L’allentamento della quarantena per i viaggiatori in ingresso in Cina non poteva che dare una spinta alle azioni United Airlines (44,71 Usd; Isin US9100471096), società che proprio dai viaggi intercontinentali con l’Asia potrebbe trovare ulteriore linfa per i propri bilanci. Le azioni hanno chiuso la settimana con un progresso del 4,9%, ma, secondo noi, valgono ancora una scommessa (non sono, invece, adatte agli investitori prudenti, vedi n° 1483). Le speranze di una tenuta dell’economia e le buone notizie sulle vendite nel Regno Unito non sono bastate a sostenere l’andamento medio del settore automobilistico (-1%) su cui hanno gravato i “mal di pancia” delle azioni Tesla (195,97 Usd; Isin US88160R1014): hanno perso il 5,5% risentendo all’inizio della settimana della notizia riguardante la vendita di azioni del gruppo da parte di Elon Musk per finanziarie l’acquisto di Twitter, rafforzando i timori che proprio Twitter possa distrarre l’attenzione di Musk da Tesla. Vendi.
Alti e bassi per il prezzo del petrolio: prima in calo per il rialzo delle scorte negli Usa, poi parziale rimbalzo sulla scia delle possibili riaperture in Cina. Le azioni Eni (14,28 euro; Isin IT0003132476) hanno guadagnato l’1,9% dopo che la società ha confermato che riprenderà ad estrarre il greggio venezuelano. Mantieni.
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