Sorrisi di fine novembre

Grafico
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che cosa ha mosso i mercati
Due le ragioni che hanno influenzato positivamente i mercati. Primo: alcuni dati macroeconomici si sono rivelati migliori delle attese. Per esempio, l’indice che misura l’andamento dell’attività manifatturiera e dei servizi in Europa è ancora in zona negativa, ma con dei miglioramenti dall’ultima lettura. Stesso discorso per la fiducia dei consumatori: siamo su valori negativi, ma si intravedono dei segnali di miglioramento. Tutto questo ha alimentato la speranza che il rallentamento economico possa essere meno pronunciato e meno duraturo del previsto. Secondo: dai verbali dell’ultima riunione della Banca centrale Usa è emersa una posizione più “morbida” delle attese; i rialzi dei tassi d’interesse continueranno a esserci, ma l’entità dovrebbe via via ridursi (vedi pagine 11-12). Più contrastate le posizioni nella Banca centrale europea, anche se dichiarazioni di alcuni membri hanno alimentato la speranza che la stretta monetaria possa ammorbidirsi anche qui. Tutto questo ha aiutato l’umore dei mercati anche se non sono mancati elementi d’inquietudine, a cominciare dal record di casi di Covid-19 in Cina che ha determinato misure restrittive che rischiano di frenare ulteriormente la crescita. Per il momento, confermiamo le nostre strategie d’investimento, vedi www.altroconsumo.it/investi/la-nostra-strategia.
tensioni nel settore energetico
Per il settore dell’energia è stata una settimana molto nervosa. I prezzi del petrolio hanno registrato alti e bassi, calando prima per la diffusione della pandemia in Cina e per le indiscrezioni sulla possibilità di un aumento dell’offerta di greggio da parte dell’Arabia Saudita, ma rimbalzando poi quando quest’ultima non solo ha detto che non sono in programma aumenti di produzione, ma che potrebbe esserci una riduzione dell’attività delle trivelle. In questo contesto il prezzo del petrolio (qualità brent) ha chiuso in calo del 4,1% e le azioni delle società petrolifere hanno perso lo 0,1% rispetto ai valori della settimana precedente. Rimbalzo, però, dell’1,8% per le TotalEnergies (58,44 euro; Isin FR0000120271): le discussioni su un tetto al prezzo del petrolio importato dalla Russia confermano che la domanda di gas naturale liquefatto, in alternativa alle fonti energetiche russe, dovrebbe restare elevata e il gruppo francese nel terzo trimestre ha mostrato di essere ben posizionato su questo segmento. Se hai le azioni, puoi mantenerle.
Faro sul settore farmaceutico
Nel complesso è stata una settimana positiva per il settore farmaceutico, salito dell’1,8%. Si sono distinte in negativo, tuttavia, le azioni Medtronic (79,12 euro; Isin IE00BTN1Y115), scese del 2,7% dopo che il gruppo ha annunciato vendite trimestrali inferiori alle attese. A pesare, da un lato, è stata una ripresa degli interventi chirurgici più lenta del previsto e, dall’altro, i problemi di approvvigionamento. I vertici hanno abbassato le previsioni sui risultati complessivi annuali, ma noi non ci spaventiamo. Secondo noi, le prospettive di lungo periodo restano positive e sottovalutate in Borsa. Acquista. Andamento poco brillante (+0,3%) anche per le azioni AstraZeneca (10.954 pence; Isin GB0009895292) nonostante il gruppo abbia mostrato un forte incremento delle vendite, sostenuto dal portafoglio di farmaci oncologici. Le vendite del vaccino contro il Covid-19 sono, invece, diminuite (la flessione era attesa). L’integrazione di Alexion (opera nel campo delle malattie rare) offre dei vantaggi fiscali, ma non è abbastanza, a nostro avviso, per cambiare il consiglio sul titolo. Vendi.
Il settore finanziario europeo (+1,8%) ha retto all’ulteriore tracollo del 18,2% delle azioni Credit Suisse (3,32 franchi svizzeri; Isin CH0012138530) dopo l’annuncio di una perdita attesa di 1,5 miliardi di franchi nel trimestre in corso. L’aumento di capitale da 4 miliardi potrebbe non risolvere la situazione: si sta cercando una rete di investitori, ma i rischi sono troppo elevati. Non acquistare.
Grindr (9,55 Usd; Isin US39854F1012), la principale piattaforma d’incontri per la comunità LGBTQ+, ha perfezionato lo sbarco in Borsa (vedi dettagli sul n° 1464). Il 18 novembre, giorno dell’annuncio dello sbarco, le azioni si sono impennate da 11,63 fino a 36,5 Usd, ma poi sono subito crollate per chiudere la settimana poco sotto i 10 dollari – il valore di liquidazione se lo sbarco in Borsa non fosse andato a buon fine. Confermiamo il giudizio dato nella nostra prima analisi: non vale la pena puntare su queste azioni.
le note stonate nella tecnologia
Una politica sui tassi d’interesse più morbida ha favorito le azioni del settore tecnologico: il Nasdaq, che ne ha tante in pancia, ha chiuso in progresso dello 0,7%. Anche in questo caso, però, non sono mancate delle note stonate. Le azioni Apple (148,11 Usd; Isin US0378331005) hanno perso il 2,1% a seguito di proteste dei lavoratori contro le misure di contenimento pandemiche negli impianti di produzione cinesi, che potrebbero rallentare ulteriormente le consegne. Autodesk (200,66 Usd; Isin US0527691069) ha, invece, perso il 4,6% dopo che il gruppo ha rivisto al ribasso le stime per la chiusura del 2022/23 (l’anno fiscale termina a gennaio). In ogni caso, i ricavi dovrebbero aumentare ancora del 14%, i nuovi contratti del 17% (non più del 19,5%) e l’utile per azione del 30%. I clienti, comunque, restano fedeli e Autodesk dovrebbe portare il suo margine industriale (rapporto tra utili industriali e fatturato) al 38%-40% tra il 2024 e il 2026 (36% previsto nel 2022/23). Inoltre, il gruppo ha annunciato un piano d’acquisto di azioni proprie. Non cambiamo il giudizio: valgono ancora una scommessa.
Cambiamenti nei consigli |
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PORSCHE AG 107,25euro Isin DE000PAG9113 |
A ➜ M |
A: acquista; M: mantieni |
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