Le azioni dell'alta moda

Alta moda
Alta moda
La settimana scorsa ti abbiamo parlato di gioiellieri e di chi produce accessori di lusso come gli orologi. Questa settimana ci concentriamo su chi produce abiti e accessori. Il settore è diviso tra società “monomarca” o quasi, ossia legate soprattutto a un solo marchio (Brunello Cucinelli, Ferragamo…) e grandi conglomerati sotto il cui cappello sono finiti nel corso degli anni diversi nomi importanti del settore. Le francesi LVMH (64 miliardi di euro di fatturato e ben 75 marchi in diversi settori) e Kering (17 miliardi di euro di fatturato nel 2021) sono forse i casi più evidenti di questa concentrazione elevatissima di marchi in una mano sola (vedi tabella). Al di là dei risultati delle società di questo settore, spesso buoni, il grosso problema per chi pensa di investirci è che molto spesso il mercato tende a prezzarle a livelli elevati. Già la scorsa settimana avevi visto che mediamente i titoli del lusso prezzano 3,3 volte il loro valore di bilancio contro il valore pari a 2,2 delle Borse mondiali (il che li rende mediamente cari). Ma hai anche avuto modo di vedere che questa è una costante storica: la media sui valori mensili degli ultimi 32 anni dà un valore pari 2,6 contro il 2,1 delle Borse mondiali. È un dato ingiustificato? No, perché la crescita media di questo settore più caro è stata decisamente più elevata: +1,1% mensile contro il +0,7% delle Borse mondiali. Quindi è possibile investire nel settore anche se a volte gli indici di convenienza sono più elevati. Basta scegliere con cura. In questo contesto noi abbiamo identificato tre titoli che possono offrirti uno spunto di investimento.
In questa analisi, per scegliere titoli facilmente acquistabili, abbiamo preso in considerazione i marchi di moda quotati su Borse occidentali.
IL SETTORE LUSSO E LA MODA | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Nome | Marchi di lusso | Isin | Prezzo | Valuta | Rapporti di convenienza | ||
al 22/12 | P/U | P/PN | DY | ||||
Brunello Cucinelli | Brunello Cucinelli | IT0004764699 | 70,2 | euro | 60 | 15 | 0,6 |
Burberry | Burberry | GB0031743007 | 2.018 | gbx | 21 | 5 | 2,6 |
Capri Holdings | Michael Kors, Jimmy Choo, Versace | VGG1890L1076 | 55,96 | usd | 10,5 | 3,2 | 0 |
Estée Lauder Companies | Aveda, Bobby Brown, Bumble and Bumble, Clinique, Darphin, Dr Jarth+,Frederic Malle, Estée Lauder, Glam Gow, Jo Malone London, La Mer, Kilian, Mac, Origins, Smashbox, Tom Ford Beauty, Too Faced | US5184391044 | 242,22 | usd | 40 | 15,5 | 1,1 |
Hermès | Hermès | FR0000052292 | 1.464,5 | euro | 55 | 16,5 | 0,55 |
Hugo Boss | Boss, Hugo, Boss womenswear | DE000A1PHFF7 | 53,32 | euro | 17,5 | 3,8 | 1,3 |
LVMH | Loewe, Moynat, Louis Vuitton, Berluti, Rimowa, Patou, Loro Piana, Fendi, Celine, Emilio Pucci,Christian Dior, Givenchy, Kenso, Marc Jacobs | FR0000121014 | 684 | euro | 26 | 7,5 | 1,75 |
Kering | Gucci, Saint Laurent, Bottega veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Boucheron, Pomellato, DoDo, Queelin | FR0000121485 | 475,1 | euro | 16 | 4,5 | 2,7 |
Moncler | Moncler, Stone Island | IT0004965148 | 48,4 | euro | 23,5 | 5,2 | 1,25 |
Prada | Prada, Miu Miu, Church's, Car Shoe, Pasticceria Marchesi, Luna Rossa. | IT0003874101 | 5,35 | euro | 35,5 | nd | 1,3 |
Ralph Lauren | Ralph Lauren Luxury, Polo Ralph Lauren, Lauren Ralph Lauren, Chaps | US7512121010 | 103,76 | usd | 14,5 | 2,85 | 2,9 |
Salvatore Ferragamo | Ferragamo | IT0004712375 | 16,45 | euro | 25,5 | 3,6 | 2,1 |
Tod's | Roger Vivier, Tod’s, Hogan, Fay | IT0003007728 | 30,68 | euro | 65 | 1,2 | 0 |
P/U: prezzo / utile; P/PN: Prezzo / Patrimonio netto: più i rapporti di convenienza sono bassi, più un titolo è a buon mercato. DY: dividend yield o rendimento da dividendo, in percentuale sul prezzo delle azioni: più è alto e meglio è. Nd: non disponibile. Dati di consensus. Fonte Refinitiv. |
Di Ralph Lauren (103,76 Usd, Isin US7512121010) ti parliamo a cadenza regolare sulla nostra rivista. Nonostante l’ultimo trimestre non sia stato brillantissimo – l’Asia resta un mercato molto importante per il gruppo, che attende il ritorno alla normalità della Cina – Ralph Lauren ha annunciato l’apertura di nuovi negozi e il regolare stacco del dividendo trimestrale, che verrà pagato a gennaio. A questi prezzi, considerando la continuità nello staccare un dividendo e nella crescita degli utili, oltre che le prospettive future, continuiamo a consigliartene l’acquisto.
La società tedesca Hugo Boss (53,32 euro; Isin DE000A1PHFF7), come la maggior parte delle società del settore della moda, ha risentito nel 2020 degli effetti della pandemia di Covid-19, chiudendo in perdita l’esercizio, senza però rinunciare a remunerare i suoi azionisti.
Dal 2021 in avanti la società ha recuperato il terreno perso, chiudendo di recente l’ennesimo trimestre con dati in discreta crescita - nei primi 9 mesi del 2022 rispetto al 2021, i ricavi sono saliti del 33%, l’utile industriale del 35%, l’utile lordo è cresciuto del 39%, mentre l’utile per azione è più che raddoppiato. Il gruppo rispetto al settore mostra multipli interessanti, per quanto non particolarmente convenienti. Dalla sua, però, ha un ambizioso piano industriale, con lo scopo di ampliare la propria clientela – vedi qui sotto. Con l’eccezione del 2020, la società è costante nel produrre utili e nel distribuire i ricavi attraverso i dividendi; entro il 2025 dovrebbe addirittura aumentarne la percentuale, portando il pay out ratio fino al 50%, dall’attuale 35%. Secondo noi, Hugo Boss (ai prezzi attuali il corso del titolo è circa del 25% inferiore rispetto ai massimi degli ultimi 5 anni) può crescere ancora e, ai prezzi attuali, ci può stare un acquisto, un investimento che, però, è per il lungo periodo e non “mordi e fuggi”.
Il piano che Hugo Boss intende realizzare entro il 2025 è declinato in 5 punti, e ha lo scopo, tra gli altri, di attrarre una clientela più giovane di quella attuale: entro il 2025 il gruppo si propone di raddoppiare il proprio fatturato, rinnovando i propri marchi e creando linee dedicate a un pubblico più giovane, puntando sul digitale e su una maggior trasparenza sulla sostenibilità, definendo obiettivi chiari e misurabili.
In termini di indici di convenienza il gruppo Kering (475,1 euro; Isin FR0000121485, vedi a lato per i dati su cui sono basati questi conti) ha valori che sono in linea con quelli di Hugo Boss: non possiamo parlare di una società conveniente, ma al più correttamente valutata. C’è da dire, però, che Kering negli scorsi anni aveva indici di convenienza ben più cari: prezzo utili di 31,8 nel 2019, 34,6 nel 2020, 27,7 nel 2021, mentre prezzo valore contabile erano 7,2, 6,3 e 6,7. Il loro netto miglioramento rispetto al passato è influenzato da una performance al ribasso durante il 2022 (-29%) che ne ha ridimensionato i prezzi. Tutto sommato questa penalizzazione ci sembra una occasione per investire. La qualità della società è generalmente buona con una redditività elevata e una storia di tutto rispetto. Negli ultimi 10 anni ha chiuso sempre in utile dando dividendi. Certo ci sono stati alti e bassi, ma è un pedigree che fa pensare che sia gestita bene e anche gli ultimi dati pubblicati relativi al 3° trimestre 2022 (+23% le vendite sia sul trimestre solo che per i 9 mesi dell’anno) lasciano spazio all’ottimismo. Acquista il titolo alle stesse condizioni di un investimento in Hugo Boss.
Le stime di mercato su Kering dopo un 2021 conclusosi con un utile per azione di 25,49 euro prevedono un dato pari a 32,55 euro nel 2022, 34,35 euro nel 2023 e 36,52 euro nel 2024.
Capri Holdings spicca in tabella per avere degli indicatori di convenienza particolarmente buoni; non l’abbiamo, tuttavia, presa in considerazione per un consiglio d’acquisto perché non ha mai staccato un dividendo e negli ultimi dieci anni ha comunque chiuso due esercizi in rosso durante la pandemia. Nonostante prospettive positive (l’utile per azione pari a 5,49 dollari nel bilancio 2021/22 è atteso in crescita a 6,89 dollari nel 2022/23, 7,33 nel 2023/24 e 8,17 nel 2024/25) e al contempo una redditività elevata, non possiamo non notare che il suo utile industriale attraverso diversi alti e bassi è ancora sotto i livelli del 2015 e 2016, e che il suo andamento in Borsa dalla quotazione di fine 2011, fino a oggi, non è stato all’altezza del boom di questi anni. La sensazione è che sia conveniente perché il mercato non guarda con sufficiente interesse a questo titolo.
Attendi, stiamo caricando il contenuto