Piccoli sprazzi di sereno

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L’incognita crescita economica
Anche negli ultimi giorni il mercato si è arrovellato sul futuro della crescita economica globale. A sostenere la speranza c’è stato qualche buon dato giunto dall’Europa: la fiducia dei consumatori nell’eurozona è salita rispetto all’ultima rilevazione e anche l’indice che misura il grado di fiducia sulla situazione economica corrente e futura da parte dei principali operatori economici tedeschi è migliorato. Rassicuranti anche gli annunci societari fatti da alcune società importanti: in particolar modo, lo spedizioniere americano FedEx ha aiutato l’umore del mercato presentando sia dei conti trimestrali non così cattivi come inizialmente previsto, sia previsioni per tutto l’anno fiscale 2022/23 (termina alla fine di maggio) non troppo brutte – proprio per la natura della sua attività, i conti di FedEx sono considerati un po’ un barometro dello stato di salute dell’economia globale. Non sono mancati, però, gli elementi di inquietudine, in particolare due. Il primo è legato al timore che lo sperato allentamento della politica monetaria di rialzo dei tassi d’interesse da parte delle Banche centrali possa avvenire ancora più tardi del previsto – a riaccendere la tensione il fatto che anche la Banca centrale giapponese, che fin qui aveva tenuto una politica monetaria “generosa”, ha iniziato a dimostrarsi più “restrittiva”. Il secondo è legato alla diffusione dei contagi pandemici in Cina e all’allerta lanciata dall’India per la diffusione di nuove possibili varianti – sono due colossi economici rilevanti per l’economia globale. In questo contesto, le Borse non potevano che alternare alti e bassi.
La sorprendente tenuta del petrolio
La settimana è stata anche caratterizzata da un calo dei prezzi del gas in Europa, ma da un generale rimbalzo dei prezzi del petrolio. Sembra un controsenso, visti i timori sulla crescita economica globale determinati anche dall’aumento dei casi di contagio in Cina, ma la motivazione va cercata in ciò che sta accadendo negli Stati Uniti: da un lato, il governo Usa ha deciso di ricostituire le riserve strategiche (il che significa meno offerta di petrolio Usa sul mercato), dall’altro, le tempeste gelide in diverse parti del Paese spingono al rialzo la domanda. Questo squilibrio tra potenziale di domanda e offerta ha favorito la tenuta del greggio e dei prezzi dei titoli delle società petrolifere. Rischia, però, di essere un rimbalzo temporaneo: per questo, ti consigliamo di limitarti a mantenere le azioni del settore petrolifero che già hai in portafoglio.
Contrastato il settore commerciale
La diffusione dei contagi in Cina non poteva che pesare sulle grandi compagnie del lusso come LVMH (684 euro; Isin FR0000121014), che proprio dalle vendite nel Paese del Dragone derivano una parte rilevante del proprio giro d’affari. Le azioni LVMH hanno vissuto importanti alti e bassi nel corso di tutto il 2022 e viaggiano oggi su valori solo lievemente inferiori a quelli dell’inizio dell’anno: secondo noi le prospettive della società sono sopravvalutate, vendi . Non tutte le società che si occupano di vendite al dettaglio sono, però, andate male: le azioni Adidas (125,16 euro; Isin DE000A1EWWW0) hanno vissuto una settimana in Borsa decisamente migliore, risentendo dei buoni conti trimestrali annunciati dalla rivale Nike, i cui ricavi hanno ampiamente superato le attese di mercato proprio grazie al buon andamento delle vendite in Europa. Il mercato si aspetta, quindi, che anche Adidas possa mostrare dei buoni conti, magari grazie anche alla vittoria dell’Argentina al Mondiale (che Adidas sponsorizza): si tratta, però, di prospettive che non cambiano il giudizio complessivo sul titolo. Vendi.
Cattive notizie dalla tecnologia
Anche per i colossi del settore tecnologico non è stata una settimana brillante. Le azioni Apple (132,23 Usd; Isin US0378331005) hanno risentito del riaccendersi dei timori sui ritardi delle forniture dei propri dispositivi per la diffusione dei casi di contagio in Cina. La diversificazione della produzione verso altri Paesi è già in programma, ma richiederà tempo e denaro. Se hai le azioni, limitati a mantenerle. Le azioni Meta Platforms (117,12 Usd; Isin US30303M1027) hanno, invece, risentito delle accuse formulate dall’Antitrust europeo di aver distorto il mercato della pubblicità online. Per ora l’indagine è ancora in corso e la società avrà spazio per portare avanti la propria linea di difesa, ma se l’Europa dovesse decidere per la colpevolezza (ci vorrà comunque tempo), Meta Platforms rischia una multa pari al 10% del giro d’affari globale del gruppo. Le azioni hanno già perso molto terreno dall’inizio dell’anno; restano, al più, da mantenere.
Per la Borsa di Milano il tema dominante è stato quello della nuova legge di bilancio. In particolare, centrale è stato il dietrofront sulle multe legate ai pagamenti con il POS. Le azioni Nexi (7,39 euro; Isin IT0005366767) hanno vissuto di reazione qualche buon momento, sebbene, alla fine, non si siano impennate. La scommessa sulle azioni (vedi n° 1487) resta ancora valida.
Ad Amsterdam buon andamento delle Philips (13,52 euro; Isin NL0000009538) dopo aver dichiarato che alcuni test sui dispositivi respiratori richiamati hanno dato esiti rassicuranti. Se hai le azioni, puoi mantenerle.
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