Prezzo al momento dell'analisi (24/01/2023): 53,04 euro
Ai prezzi attuali, l’azione resta correttamente valutata.
Consiglio: mantieni
Il colosso tedesco della chimica BASF (Isin DE000BASF111) ha annunciato una perdita di 1,38 miliardi di euro per il 2022, a causa di importanti svalutazioni legate alle attività della sua controllata di petrolio e gas Wintershall Dea, che si ritirerà completamente dalla Russia. Deludente anche l'utile industriale (-14,7%), nonostante l'aumento dei prezzi di vendita abbia “dopato” il fatturato del gruppo (+11%). BASF ha, in effetti, risentito in pieno dell'impennata dei prezzi dell'energia nel 2022: ora la loro corsa è rallentata, ma dovrebbero rimanere su livelli elevati anche nel 2023. In teoria il dividendo non dovrebbe, però, risentirne (le svalutazioni non incidono sulla tesoreria) e ci aspettiamo che resti stabile al livello dello scorso anno (a 3,4 euro per azione). In attesa dei risultati completi del gruppo, che saranno pubblicati il prossimo 24 febbraio, limitati a mantenere il titolo.