Eni chiude il 2022 con ricavi in forte crescita
Eni chiude il 2022 con ricavi record
Eni chiude il 2022 con ricavi record
Prezzo al momento dell'analisi (23/02/2023): 13,36 euro
Consiglio: mantieni
Nonostante le cifre siano da record, i risultati 2022 pubblicati da Eni non hanno entusiasmato i mercati. È una reazione che condividiamo: ricavi e utili, pur in forte crescita, sono inferiori alle nostre aspettative. I ricavi sono saliti del 73% rispetto al 2021, un dato ovviamente influenzato dal contesto di mercato favorevole con il boom dei prezzi, mentre l’utile industriale è quasi una volta e mezza quello dell’anno precedente (passa da 3,49 a 4,95 euro per azione). L’utile, infine, ha raggiunto un livello monstre (13,3 miliardi, pari a 3,91 euro per azione, contro 1,65 euro per azione nel 2021), ma non tanto quanto ci si aspettava: le nostre stime erano per 4,21 euro per azione. Questi dati hanno contribuito alla reazione negativa del titolo, ma un’altra zavorra è arrivata dal nuovo piano industriale e dall’annuncio di una nuova politica di dividendi. La produzione è vista crescere del 3-4% annuo fino al 2026, e sono confermati anche gli impegni nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni. Quanto al dividendo, è stato annunciato in crescita a 0,94 euro per il 2023, contro gli 0,88 euro del 2022 (il dividendo dello scorso anno è pagato in quattro tranche, di cui la terza da 0,22 euro è in arrivo a marzo). Notizie in sé positive, ma che almeno in prima battuta non hanno convinto gli investitori. Alla luce di tutte queste notizie, alziamo le stime sul dividendo (noi lo vedevamo stabile a 0,88 euro anche per il 2023), ma abbassiamo le stime sull’utile 2023 e 2024 rispettivamente a 2,71 e 2,34 euro per azione. Il nostro consiglio non cambia.