La settimana delle Borse: in fase attendista

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Nel corso degli ultimi giorni i listini azionari hanno mantenuto un andamento incerto, complici una serie di notizie spesso dal sapore contrastante. Da un lato, infatti, sono arrivati dati rassicuranti sulla crescita economica cinese, trainata da consumi superiori alle attese. Dall’altro, però, l’attività manifatturiera del Dragone, così importante per il Paese, sembra faticare di più a riprendersi dopo le chiusure pandemiche. E cosa faranno le Banche centrali? Se i prezzi alla produzione in Germania hanno finalmente mostrato segnali di rallentamento, i dati sull’inflazione nel Regno Unito e nella zona euro, nonché le dichiarazioni di alcuni membri della Banca centrale Usa hanno fatto riaffiorare la sensazione che il rialzo dei tassi d’interesse non subirà la pausa prevista: questo finirà per rallentare ulteriormente la crescita economica? Infine, ci sono le indicazioni che arrivano dai conti trimestrali societari: dopo un avvio promettente, ci sono state delle delusioni che hanno fatto riaffiorare i timori di un’economia non florida. In questa situazione d’incertezza, confermiamo le nostre strategie d’investimento.
Negli Usa, l’indice che misura l’andamento dell’attività manifatturiera nell’area di New York è tornato, dopo cinque rilevazioni, in positivo. Buona notizia. In Germania, invece, l’indice che misura la fiducia degli esperti economici teutonici ha registrato un forte calo. Segnale non positivo che lascia temere per la crescita economica nel corso dei prossimi mesi.
Le indicazioni arrivate dal settore bancario Usa sono state contrastanti: da un lato, alcune piccole banche regionali, per cui si temeva un deflusso di capitali dopo i fallimenti di marzo, hanno mostrato dati più rassicuranti del previsto, dall’altro, alcuni colossi tra le banche d’affari, hanno dato indicazioni non proprio brillanti sull’andamento dei risultati previsto nei prossimi mesi. In ogni caso, in media i risultati sono stati superiori alle attese e questo ha permesso a tutto il settore bancario, compreso quello europeo, di conservare un bilancio tutto sommato non negativo.
Come detto più volte, le regole europee nel corso degli anni hanno reso più forti e affidabili le banche del Vecchio Continente. Le nove regole allo studio da parte della Commissione europea vanno ulteriormente in questa direzione. Attenzione, però: una maggiore forza patrimoniale non sempre va a braccetto con la redditività delle banche (e questa incide su utili e soddisfazione degli azionisti). Per questo, non consigliamo ora di acquistare azioni del settore bancario europeo.
Particolarmente brillanti, però, i titoli bancari italiani. L’andamento non è imputabile alla presentazione dei conti trimestrali, per cui bisognerà aspettare ancora qualche giorno, ma al ritorno delle voci di un matrimonio tra Unicredit (19,43 euro; Isin IT0005239360) e Banco BPM (4,06 euro; Isin IT0005218380), dopo che i vertici di Unicredit hanno sottolineato come non sono presenti al momento incentivi tali da favorire operazioni a livello europeo, ma solo nazionale. In tutto questo, potrebbe rientrare anche Mps (2,23 euro; Isin IT0005508921) dopo che i vertici hanno dichiarato di essere pronti a guardare a tutte le opportunità di “consolidamento” che potrebbero emergere nel mercato italiano. La suggestione di una creazione di un “terzo polo” bancario che metta insieme Unicredit, Banco BPM e Mps sarebbe sicuramente ben accolta dal Governo, ma non è di semplice realizzazione: Crédit Agricole è primo azionista del Banco BPM e ha con quest’ultimo accordi commerciali importanti. Si tratta di un “quarto incomodo” che potrebbe far naufragare il tutto. Per un risparmiatore prudente il consiglio è di non investire su questi titoli bancari italiani (se li hai, vendili).
Per scommettere su “matrimoni” tra le banche italiane, in passato abbiamo consigliato agli investitori che meglio sanno tollerare i rischi, di acquistare l’Etp Wisdomtree Ftse mib banks (229,21 euro, Isin IE00BYMB4Q22), che racchiude l’andamento delle banche italiane quotate in Borsa. Non è da acquistare adesso: al più, se hai ancora in mano delle quote, limitati a mantenerle.
Poco brillante l’andamento del settore tecnologico. A condizionarlo ci sono stati due elementi. Primo: il calo delle azioni Alphabet (105,29 Usd; Isin US02079K3059), la “mamma” del motore di ricerca Google, dopo che sono circolate indiscrezioni sul fatto che Samsung potrebbe decidere di pre-installare sui propri telefonini il motore di ricerca Bing di Microsoft (286,11 Usd; Isin US5949181045) a discapito proprio di Google. Per ora non c’è nulla di confermato, ma le voci dimostrerebbero la lotta sempre più accesa sul tema dell’intelligenza artificiale. Mantieni le azioni Alphabet, acquista le azioni Microsoft. Secondo: nel settore dei semiconduttori, gli annunci in chiaroscuro arrivati da ASML Holding (573,40 euro; Isin NL0010273215). Se da un lato il gruppo ha chiuso il primo trimestre con ricavi in crescita del 91% e con un utile per azione quasi triplicato al livello record di 4,96 euro, dall’altro, ha annunciato un calo degli ordini del 46% che riflette una maggiore prudenza dei suoi principali clienti per l’incertezza economica. Il gruppo, però, non sembra spaventato – conferma gli obiettivi per tutto il 2023 – e non lo siamo neanche noi: l’imminente costruzione di nuove linee di produzione di semiconduttori in Europa e Usa, in parte finanziate da aiuti pubblici, dovrebbe sostenere il giro d’affari di ASML. Acquista.
Il settore delle telecom è stato frenato dal calo delle Telecom Italia (0,28 euro; Isin IT0003497168), dopo che le offerte che sono arrivate per la rete sono state giudicate insufficienti da uno degli azionisti di peso del gruppo. Il tema è caldo, torneremo a parlarne presto: per ora mantieni.
Andamento negativo per il settore auto, condizionato dal calo delle azioni Tesla (162,99 Usd; Isin US88160R1014): le vendite vanno bene, ma la riduzione dei prezzi di vendita ha pesato un po’ sulla crescita dei ricavi (inferiore alle attese) e sui margini di guadagno. Fatto che potrebbe prolungarsi, stando ai vertici, nel corso del 2023. In futuro, però, la redditività dovrebbe migliorare. Se hai le azioni, puoi mantenerle.
Italian Design Brands è pronta per quotarsi a Piazza Affari: l’offerta, però, è riservata a investitori istituzionali. Significa che, nel caso, potrai comprare le azioni solo a quotazione già avvenuta.
@Marco Le azioni Enagas (18,285 euro; Isin ES0130960018) sono costantemente seguite qui sul nostro sito internet all’indirizzo www.altroconsumo.it/investi/investire/azioni/enagas. Questo significa che il consiglio all’inizio della pagina è sempre quello aggiornato, anche se non sono presenti dei report scritti specifici.
@Matteo Ci sono due tipi di azioni Swatch, quelle con codice Isin CH0012255151 e prezzo di 298,60 Chf e quelle con Isin CH0012255144 e prezzo di 55,1 Chf. Sono pressoché uguali – cambia il valore nominale ma per il resto si muovono ugualmente. Solo le prime sono un po’ più scambiate e per questo le consigliamo.
@Michele Se hai scelto il regime amministrato, non puoi usare le minusvalenze presso la banca A per compensare le plusvalenze presso la banca B. O le trasferisci, chiudendo il primo conto, o scegli il regime della dichiarazione – ma poi dovrai inserire tutto in dichiarazione dei redditi e ti servirà un commercialista.
Prezzi e valutazioni al 20 aprile 2023
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