Un perfetto equilibrismo

Grafici
Grafici
Cosa ha mosso i mercati in settimana
Le Borse si sono mosse a piccoli passi nel corso della settimana, visto che sulle prospettive future dell’economia mondiale gravano ancora delle incognite. Tre i fattori che hanno resto il quadro più fosco nel corso della settimana. Primo: i dati macroeconomici relativi alla Cina. Il Dragone, infatti, ad aprile ha visto le esportazioni crescere dell’8,5% annuo, in rallentamento dal +15% del mese precedente, mentre ha visto le importazioni contrarsi di ben il 7,9%, contro attese di una sostanziale stabilità. Che il rimbalzo dopo le riaperture post-pandemiche sia già finito? Secondo: stando a un’indagine condotta dalla Banca centrale americana, la crisi di alcuni istituti di credito sta cominciando a riflettersi su tutto il sistema americano e l’ottenimento di prestiti sta diventando più difficile un po’ per tutti – dalle imprese ai consumatori. Un fenomeno che potrebbe continuare a inasprirsi in tutto il 2023 e che potrebbe comunque non evitare un aumento dei prestiti non rimborsati per il sistema bancario. Terzo: i dati sull’inflazione negli Usa sono in rallentamento, ma ancora su valori in assoluto più elevati di quelli desiderabili. In tale situazione c’è chi teme che la prevista pausa nella politica di rialzo dei tassi d’interesse possa non durare molto – con conseguenze recessive sull’economia Usa. In tutto questo, però, nel complesso parecchi conti trimestrali continuano a fornire segnali rassicuranti, permettendo al mercato di non farsi prendere dal panico. Confermiamo le nostre strategie d’investimento: per conoscerle nel dettaglio visita www.altroconsumo.it/investi/la-nostra-strategia.
Il punto su materie prime ed energia
I dati non proprio confortanti giunti dalla Cina e i timori di una recessione non potevano che pesare sui prezzi delle materie prime. In generale, le azioni delle società che le estraggono e le vendono hanno chiuso la settimana con un calo medio del 3,3%. In questo contesto le azioni di un gigante dell’acciaio come Schnitzer Steel (28,12 euro; Isin US8068821060) hanno comunque contenuto il calo allo 0,6%. Non è il caso di spaventarsi e consigliamo di continuare a mantenere le azioni, se già le hai in portafoglio. Continua anche il momento negativo del petrolio (quello di qualità brent è sceso di un altro 1,6% a circa 74 dollari al barile) e questo non poteva non impattare, per esempio, sull’andamento delle azioni Eni (13,39 euro; Isin IT0003132476) che hanno chiuso la settimana in calo dell’1,4%. Il gruppo ha da poco presentato i conti trimestrali che commentiamo a pagina 5. Il consiglio resta comunque invariato: se hai le azioni, mantienile.
La tensione nel settore bancario Usa (-2,5% di media) è riaffiorata dopo che PacWest Bancorp (4,55 Usd; Isin US6952631033) ha rivelato un calo dei depositi di circa il 10% nella prima settimana lavorativa di maggio. Le azioni hanno perso un ulteriore 21% e ti consigliamo di restarne alla larga.
Intelligenze artificiali
Nonostante il timore di ulteriori rialzi dei tassi d’interesse, il settore tecnologico ha retto in settimana (+0,4% l’indice Nasdaq) grazie alle notizie che riguardano l’intelligenza artificiale: ChatGPT in soli due mesi avrebbe ricevuto richieste da parte di 100 milioni di utenti, battendo ogni record di utilizzo di applicativi informatici. Microsoft (308,97 Usd; Isin US5949181045) aveva investito sullo sviluppo di questa intelligenza artificiale e le sue azioni meritano ancora un acquisto anche se in settimana hanno ceduto lo 0,5% per effetto della concorrenza che potrebbe arrivare da Alphabet (117,51 euro; Isin US02079K3059). La “mamma” di Google, infatti, ha annunciato il lancio di Bard, un’altra intelligenza artificiale “da conversazione”, in 180 Paesi. Il tentativo è quello di recuperare il ritardo da Microsoft. Ce la farà? La reazione del mercato è stata positiva, con le azioni Alphabet in rialzo dell’11,3%, ma noi preferiamo restare prudenti con il consiglio: se hai le azioni mantienile, se non le hai non le acquistare.
Il punto sul setttore farmaceutico
Luci e ombre nel settore farmaceutico che ha chiuso la settimana in calo dello 0,7%. Da un lato, infatti, si è registrato il +8,9% delle azioni Alcon (70,98 franchi svizzeri; Isin CH0432492467): il gruppo svizzero dell’oftalmologia ha sorpreso positivamente mostrando per il primo trimestre una crescita delle vendite dell’11% (senza effetti di cambio) e un miglioramento della redditività. Il gruppo è diventato più ottimista per il 2023, ma noi confermiamo il nostro consiglio, pur ritoccando al rialzo le stime sui risultati del gruppo: mantieni. Dall’altro lato, invece, c’è stato il -8,4% delle Teva Pharma (8,03 Usd; Isin US8816242098) dopo che il gruppo ha dichiarato di aver chiuso il primo trimestre con una perdita netta di 0,18 Usd per azione. Le vendite del gruppo sono aumentate del 4% (al netto degli effetti di cambio), ma solo grazie al traino dei prodotti brevettati Austedo (contro l’emicrania; +10%) e Ajovy (contro la malattia di Huntington; +36%). A breve il gruppo dovrebbe presentare il suo piano strategico: per il momento limitati a mantenere le azioni che già hai in portafoglio.
Migliore la tenuta del settore bancario in Europa (-0,1% di media) grazie alla presentazione di buoni risultati trimestrali – per esempio, rassicuranti anche quelli di Société Générale (22,06 euro; Isin FR0000130809), le cui azioni sono salite del 2%. Mantienile.
PostNL si rialza
Settimana positiva per le PostNL (1,64 euro; Isin NL0009739416), salite dell’8% dopo che il gruppo ha annunciato per il primo trimestre dell’anno risultati meno negativi del previsto – il calo delle consegne di pacchi si è limitato al 6,5%. Il risultato industriale è, però, comunque calato del 78% e PostNL dovrà continuare con gli sforzi di riduzione dei costi, con l’obiettivo di risparmiare ben 25 milioni di euro da qui alla fine del 2024. Mantieni.
Attendi, stiamo caricando il contenuto