Il punto sulle azioni del settore dei viaggi
Grafico
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Le azioni del settore turistico – compagnie aeree, catene alberghiere, operatori di crociere… – si sono comportate molto bene in questa prima parte del 2023: il loro rialzo è stato mediamente dell’11,5% (di fatto lo stesso risultato in euro e dividendi inclusi), praticamente il doppio di quanto hanno fatto in media il resto delle azioni mondiali (+5,7%, che diventa +6,2% in euro e dividendi inclusi). Non per nulla l’Etf The Travel (5,597 euro; Isin IE00BMFNW783), quotato a Piazza Affari, che punta sulle principali società del settore e che ti abbiamo suggerito in passato per una scommessa generale sulla voglia di turismo, ha guadagno nel 2023 il 10,9%.
L’Etf The Travel era precedentemente noto col nome di HanEtf airlines, hotels and cruise lines. La sostanza non cambia: punta su circa 65 azioni del settore del turismo, comprese le United Airlines e le Accor che abbiamo consigliato in passato come scommesse per il settore aereo e alberghiero (vedi ultimo paragrafo di questa analisi per dettagli sul consiglio).
Le ragioni del successo delle azioni del turismo…
Ci sono due motivi che spiegano questo buon andamento. Il primo è legato al fatto che le società del settore hanno chiuso i primi tre mesi dell’anno con risultati, mediamente, migliori delle attese grazie a diversi fattori: dalla capacità degli operatori del settore di aumentare i prezzi senza condizionare la voglia di vacanza dei consumatori, fino alle prime ripartenze del turismo cinese dopo la fine delle restrizioni pandemiche. Il secondo motivo è legato alle prospettive dell’importante stagione estiva, che sembrano essere, nonostante l’ulteriore aumento dei prezzi dei voli e delle camere d’albergo, molto rosee. Per esempio, per i voli, le vendite già effettuate per il periodo maggio-settembre 2023 (dati mondiali della IATA) risultano già superiori di ben il 35% rispetto a quelle rilevate un anno fa e hanno già raggiunto il 92% dei valori pre-pandemici (in anticipo rispetto al previsto, grazie anche al traino di alcune tratte tra il Nord America e l’Europa che sono addirittura sopra i livelli del 2019).
Riuscirà la nostra ITA a dare una spinta decisa ai conti di Lufthansa (9,24 euro; Isin DE0008232125)? Intanto la bocciatura agli aiuti ricevuti nel 2020 pone incertezze e altri titoli del settore hanno indicatori di convenienza migliori. Non acquistare le azioni Lufthansa.
… e i rischi all’orizzonte
Tutto questo non significa che per il settore sia tutto rose e fiori. In prima battuta, gli effetti dei difficili ultimi anni – tra sospensioni di attività per la pandemia e rialzo vertiginoso del costo dell’energia nel 2022 – si fanno ancora sentire sui bilanci. Per esempio, il livello medio d’indebitamento delle società del settore alberghiero è ancora su valori superiori di circa il 9% rispetto ai valori d’inizio 2020, mentre l’utile industriale del settore del trasporto aereo risulta ancora complessivamente inferiore di circa il 30% rispetto a valori pre-pandemici – diverse compagnie aeree hanno ancora chiuso il bilancio del primo trimestre del 2023 in perdita. Inoltre, ci sono ancora una serie di minacce all’orizzonte: dal rischio di una recessione, che storicamente condiziona le spese per i viaggi, alle tensioni geopolitiche, fino alla mancata piena ripresa dei viaggi per lavoro – si tratta di clientela pregiata. A questo vanno aggiunti altri due fattori: il rischio di scioperi e di interruzioni di servizio durante la stagione estiva, un po’ come avvenuto in Francia nei mesi scorsi, che potrebbero portare ai fenomeni di cancellazione (e quindi mancati introiti/maggiori spese) come visti nella scorsa stagione estiva; e i ritardi nelle consegne di aeromobili da parte di un fornitore come Boeing (200,87 Usd, Isin US0970231058; non acquistare), che rischiano di rallentare l’apertura di nuove tratte turistiche e, quindi, di rallentare anche tutta l’attività turistica collegata a queste tratte.
Se Boeing ha delle difficoltà, anche la concorrente Airbus (124,54 euro; Isin NL0000235190) non gioisce: nel 1° trimestre 2023 ha consegnato 127 aeromobili contro i 142 del 1° trimestre 2022 e l’utile industriale è sceso del 39%. Anche se i vertici confermano gli obiettivi per tutto il 2023, le difficoltà di approvvigionamento rischiano di pesare sui ritmi di produzione. Non acquistare le azioni Airbus; se le hai, vendile.
I nostri consigli
Riteniamo che ai prezzi attuali il mercato stia scontando correttamente le buone prospettive del settore dei viaggi, ma anche i suoi rischi. Per questo, ti consigliamo di limitarti a mantenere le quote dell’Etf The Travel che già hai, ma senza acquistarne altre. Stesso ragionamento per la scommessa data sulle azioni United Airlines (47,48 Usd; Isin US9100471096). Il gruppo ha registrato nel primo trimestre una crescita dei ricavi di circa il 50% rispetto allo stesso trimestre del 2022, ma ha comunque chiuso il trimestre ancora in perdita. L’ottimo livello di prenotazioni per il periodo estivo porta la società a essere più ottimista, e a stimare finalmente un utile di bilancio, già per il secondo trimestre dell’anno. Secondo noi ci sono ancora spazi di crescita, complice la progressiva ripresa del traffico proveniente dalla Cina – era quello su cui scommettevamo – e gli indicatori di convenienza del titolo restano migliori rispetto a quelli di altre società del settore, ma ci sono anche rischi legati alla fragilità della clientela “business” (nei giorni del fallimento della banca SVB c’è stato un tracollo delle prenotazioni) e a possibili rallentamenti dei voli nell’area di New York – prevista carenza di controllori di volo nei prossimi mesi. Per questo se hai le azioni mantienile, altrimenti non le acquistare ora. Anche per quanto riguarda le azioni Accor (31,1 euro; Isin FR0000120404) consigliamo di non acquistare ora. I dati del primo trimestre sono stati stellari: in particolare, i ricavi per camera disponibile non solo sono stati del 57% superiori a quelli dello stesso periodo del 2022, ma hanno anche superato di quasi il 20% i valori pre-pandemia. Anche in questo caso stavamo scommettendo sulla riapertura del turismo in Asia e il gruppo sembra già registrare risultati eccellenti in tal senso, con ricavi praticamente raddoppiati in tutta la regione asiatica rispetto a un anno fa. Considerato anche il buon successo delle attività in Medioriente il gruppo ha alzato le proprie previsioni per tutto il 2023. Il momento sembra positivo, ma ci sembra già ampiamente scontato dai prezzi di Borsa: rispetto alla nostra analisi dell’autunno scorso (vedi n° 1483) le azioni Accor sono salite del 30% (+34,7% dividendi inclusi) rispetto a un progresso medio delle Borse mondiali, in euro e dividendi inclusi, di circa il 4%. Consigliamo di non acquistare Accor ora. Anzi, se l’avevi acquistata in passato per una scommessa sulla ripresa del turismo asiatico, comincia a portarti a casa dei guadagni vendendo la metà delle azioni che hai. Mantieni l’altra metà contando sulla buona stagione estiva.
L’Etf The Travel è stato suggerito per una scommessa ad aprile 2022 (vedi n° 1457) e da allora il bilancio è di circa -8,3% (-9,6% le Borse mondiali; -4,4% in euro e dividendi inclusi). Le azioni United Airlines sono state, invece, suggerite a più riprese tra maggio 2021 (vedi n° 1416) e ottobre 2022 (vedi n° 1483). Il risultato migliore lo ottiene chi ha comprato a luglio 2022 (n° 1472; +15% in euro e dividendi inclusi contro il +3,2% delle Borse mondiali), il peggiore chi ha comprato a maggio 2021 (-1,9% in euro e dividendi inclusi contro il +8,4% delle Borse mondiali). Le scommesse sulle azioni Accor (dividendi inclusi) sono, invece, tutte in attivo, comprese quelle andate peggio – per chi le ha comprate a maggio 2021, +2,6% (il risultato migliore è il +35% di chi ha comprato a ottobre 2022).