Prezzo al momento dell'analisi (26/07/2023): 6,22 euro
Consiglio: mantieni
Nei primi sei mesi dell’anno i ricavi del gruppo Enel hanno registrato una diminuzione del 28,2%, dovuto in particolare a due fattori. Il primo è la diminuzione, rispetto a un anno fa, dei prezzi di vendita, sulla scia dell’andamento delle materie prime. Il secondo è il piano di cessioni, che ha ridotto il “perimetro” del gruppo. Cessioni che non sono terminate e che sono necessarie per ridurre il consistente indebitamento del gruppo, ma non si tratta in ogni caso di una situazione preoccupante, tale da dover forzare i tempi per ulteriori cessioni. Tornando ai conti semestrali, la flessione del giro d’affari non ha affatto impattato sulla redditività, perché i costi hanno registrato un calo più che proporzionale rispetto a quello dei ricavi. Anche qui, la motivazione principale è nell’andamento dei prezzi delle fonti energetiche, ma anche altri elementi, come il costo per i servizi o per il personale, sono in calo. L’esito di tutto questo è un utile industriale in aumento del 29,4% e un utile netto balzato addirittura del 48,5%, attestandosi a 0,24 euro per azione. Dopo questi risultati alziamo da 0,46 a 0,55 euro per azione le nostre stime sull’utile 2023; ritocchiamo da 0,61 a 0,62 euro per azione quelle sull’utile 2024, ma lasciamo invariate a 0,65 euro per azione quelle sull’utile 2025. Invariate anche la nostra valutazione e il consiglio.